Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

Alghero nel pallone, due squadre sognano. Due progetti hanno un comune denominatore conditi da entusiamo e competenze

Alghero nel pallone, due squadre sognano. Due progetti hanno un comune denominatore conditi da entusiamo e competenze

Alghero nel pallone. Dopo anni si silenzio, la febbre del calcio è esplosa. Merito di due società che partendo da presupposti diversi hanno un obiettivo comune: riportare il calcio di livello in città. Dopo anni di letargo,  grazie all’Alghero e alla Fc Alghero, ad Alghero almeno mediaticamente, per ora,  l’obiettivo è stato raggiunto. Due società che dal punto di visto comunicativo hanno messo in piedi una struttura che ha il compito di divulgare, informare veicolare messaggi mirati. Strutture simil professionali, a dimostrazione che si cura con meticolosità il messaggio da far conoscere. Il messaggio arriva a destinazione, nelle redazioni, e si finisce, ognuno per proprio conto, per dire quello che si vuole. Si frantuma la cronaca, e si impone la forza della sala stampa. Si crede.

L’Alghero, figlia della fusione fra Audax Algherese e Alghero calcio, è prima in classifica in prima categoria. Tutti indistintamente provengono dal calcio che conta, con notevole esperienza, tanti giocatori hanno fatto la storia del calcio locale, e persino chi si occupa della campagna acquisti-cessioni, solo da qualche mese ha appeso le classiche scarpette al chiodo.

Alessandro Piras, ora è il Ds dell’Alghero, conosce il calcio come pochi, e soprattutto conosce molto bene i calciatori, “vecchi” ed emergenti, il risultato è sotto gli occhi di tutti. L’Alghero dispone di un budget importante, annovera tanti sponsor, il campionato si deve vincere, e sino ad oggi i programmi sono stati rispettati.

L’altra fetta di pallone ad Alghero gioca ad Olmedo. Il suo Presidente Andrea Alessandrini, ha fatto una scelta che ha lasciato stupiti tutti. Pur avendo in tasca una prima categoria, dopo aver acquisito un titolo sportivo, ha pensato bene, sentendo i suoi collaboratori, di partire da zero, dalla terza categoria.

La squadra è affidata a un tecnico di esperienza, ma la terza categoria attuale, non è quella di una volta, qua si sono viste all’opera squadre davvero attrezzate, e il percorso dell’Alghero FC sino ad oggi non è stata una passeggiata.

La parte positiva di questa neonata società è vedere tutto l’entusiasmo che la circonda. Ognuno ha un ruolo, ognuno si rapporta con l’altro in maniero propositiva, e si cercano sempre soluzioni. Vedere un Presidente, Andrea Alessandrini, letteralmente travolto da questo mondo del quale non conosceva nulla sino a sei mesi fa lascia basiti. Vedere il suo entusiasmo fra i suoi ragazzi, parlare dell’ambiente dello spogliatoio, dell’aria che si respira, delle gioie che si condividono, a uno che il calcio lo ha vissuto da sempre non dice nulla, ma a quest’uomo restituisce adrenalina pura ( cit.).

Quello che si auspica nel futuro prossimo è che da parte delle due società non ci sia una corsa competitiva, un errore che ad Alghero, chi conosce vicende e storia del calcio locale, ha già vissuto.

Oggi ad Alghero non c’è bisogno di competitività, c’è bisogno di perseguire un progetto, dove ognuno sceglie la strada che a suo dire è migliore. Quello che in città è accaduto sino a qualche anno fa, deve servire da monito. Avevamo una squadra nella quarta serie Nazionale L’Alghero Srl, due in eccellenza, Fertilia e La Palma, poi ancora la Pietraia, l’Audax e il Loretella in seconda categoria. Tutti sappiamo come è andata a finire per tutti, eccezion fatta per l’Audax Algherese.

Ora si respira aria nuova, l’entusiasmo è a mille,  sapendo bene che il calcio a certi livelli ha bisogno di importanti risorse, per essere gestito. Oggi la città divide le sue disponibilità in maniera quasi equa. Da una parte piccole e medie imprese, del campo edile e della ristorazione, dalla Giorico Costruzione al Rafel restaurant lounge bar, al Nautilus, al Mar de Plata, l’Oknoplast, all’impresa DA.MA, i primi che ci vengono in mente, ma si parla di 40 sostenitori, e dietro una macchina da guerra nel campo della pubblicità, la Pubblicitas di Renato Sanna.

Dall’altra la più grande impresa  del territorio in termini di fatturato la Nobento, che ha deciso di impegnare le risorse sotto forma di sponsorizzazione, per un progetto che nel volgere di qualche mese appena, ha compiuto passi da gigante.

E allora a queste due società va l’augurio perché i sogni della vigilia, nel 2023 diventino realtà, perché a guadagnarci sarà indiscutibilmente la città di Alghero.

Non possiamo non fare un riflessione sulle strutture mancanti. L’Alghero gioca a Maria Pia, stretta in una struttura nata con altri presupposti, se come pare ci sarà il salto di categoria, la squadra ha bisogno di altra e più idonea struttura, per contenere il pubblico in crescita e gli atleti.

La Fc gioca a Olmedo, e qui ci fermiamo.

La proposta, che sarebbe auspicabile l’Amministrazione facesse propria, è quella di consentire alle due società di dotarsi di un impianto in proprietà. L’Amministrazione potrebbe rendere disponibile il terreno, e le società mettono in moto i canali di finanziamento, che ci sono e sono notevoli, accendendo mutui con il Credito sportivo. Si risolverebbe il problema in un solo colpo, perchè le strutture sportive non possono essere gestite dall’Amministrazione che dovrebbe concentrare risorse e sforzi in altri settori. Che non siano affermazioni campate per aria lo si desume guardando le strutture sportive attuali in capo all’Amministrazione: abbandonate e decadenti.

 


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