Venerdì 26 Luglio, aggiornato alle 19:58

Fotonotizia – La panchina come letto e il cielo come tetto, è la vittoria dell’indifferenza

Fotonotizia – La panchina come letto e il cielo come tetto, è la vittoria dell’indifferenza

Fa impressione vedere una persona dormire su una panchina nel giorno di Santo Stefano. La foto che ci viene inoltrata oggi, giorno successivo al Santo Natale, da un nostro lettore, è di quelle che provocano. Provocano sdegno, provocano rabbia. E’ la certificazione di un malessere vissuto a ciel sereno da chi non avendo un tetto sotto cui dormire, lo fa nell’addiaccio del lungomare Barcellona. La panchina come letto e il cielo come tetto.

L’immagine è ripresa alle 7,30 del mattino, oggi 26 Dicembre, giorno ancora di festa, dove le persone sono ancora alle prese con i disturbi post prandiali, e ancora fra le calde coperte del proprio letto.

L’immagine di questa persona, della quale non si conosce ne il sesso, ne l’età, è la certificazione di un disagio sociale, di una emarginazione patita, della propria sofferenza, contenuta e racchiusa tutta dentro un sacco a pelo. Vedere un sola persona in queste condizioni, ci rimanda alla solitudine dell’individuo, alla sofferenza patita, alla sconfitta inferta dalla  vita. Vita che  anche gli ultimi, i nullatenenti hanno diritto di vivere da uomini. E davanti a tanta drammaticità, alla durezza di tale immagine, non rimane che interrogarsi: Come si arriva a tanto e ci si abbandona?  La nostra città, al pari di altre, ha persone e risorse per aiutare chi è in difficoltà, basta solo chiederlo, o essere avviati a strutture che accolgono, riparano, aiutano, a non vivere da emarginati, da ultimi. Perché sovente non basta solo indignarsi, spesso c’è bisogno di essere protagonisti nell’aiutare chi vive un disagio, anche avvisando chi, per ruolo e lavoro è adibito al controllo della città e di chi la vive quotidianamente.

E questa foto in un giorno di festa, dove si celebra i benessere, l’opulenza e il calore umano,  vissuto soprattutto nelle famiglie, certifica che siamo tutti colpevoli e  indifferenti, se  è accaduto che un uomo ha la panchina come letto e il cielo come tetto.


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