Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Obbligo di SOA per tutte le imprese delle costruzioni che operano con gli incentivi fiscali, Confartigianato: abrogarlo subito

Obbligo di SOA per tutte le imprese delle costruzioni che operano con gli incentivi fiscali, Confartigianato: abrogarlo subito

EDILIZIA – Dal primo gennaio obbligo di SOA per tutte le imprese delle
costruzioni che operano nel campo degli incentivi fiscali. Lai e
Meloni (Confartigianato Sardegna): “Abrogare subito l’obbligo SOA:
penalizza le Pmi”. 18mila imprese artigiane sarde delle costruzioni ed
impianti. Nell’Isola poco più di 800 le realtà iscritte ad una SOA per
lavori edili civili. E dal Superbonus stillicidio di modifiche: 224
interventi in 2 anni.

Per l’edilizia arriva l’ennesima mazzata burocratica. Dal prossimo
primo gennaio, infatti, tutti i contratti nelle costruzioni con valore
superiore a 516mila euro che beneficiano di incentivi fiscali, in
primis quelli privati ovvero quelli legati a bonus, incentivi e
superbonus 110%, potranno essere sottoscritti solo da imprese in
possesso della certificazione SOA.

Per Confartigianato, l’obbligo della Società Organismo di Attestazione
i rappresenta una barriera nei confronti delle imprese artigiane e una
evidente lesione della libera concorrenza oltre ad essere un
irragionevole aggravio burocratico. Per questo, l’Associazione
Artigiana, con altre sigle che rappresentano e tutelano le piccole e
medie imprese italiane, hanno scritto una lettera al Ministro delle
Infrastrutture Salvini per chiedere l’abrogazione di questo prossimo
obbligo, che entrerà in vigore fra pochi giorni.

“Finora le attestazioni SOA erano richieste solo per la partecipazione
agli appalti pubblici – spiegano Maria Amelia Lai, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna, e Giacomo Meloni, Presidente degli
Edili di Confartigianato – con il decreto-legge n.51 del mese di
maggio 2022, invece, l’obbligo dell’attestazione è stato introdotto
anche per le imprese che operano nel mercato dei bonus edilizi, quindi
nei contratti tra privati. Se pensiamo che una semplice
ristrutturazione di un condominio vale circa 850 mila euro, possiamo
farci una idea concreta”. “Per questo, dal 1° gennaio 2023 fino al 30
giugno 2023 – continuano Lai e Meloni – l’esecuzione dei lavori di
importo superiore ai 516mila euro e per i quali è possibile accedere
alle agevolazioni fiscali (Superbonus 110%, Ecobonus, Bonus
ristrutturazione e altri) dovrà essere affidata ad imprese che, al
momento della sottoscrizione del contratto di appalto, siano in
possesso dell’attestazione SOA oppure a imprese che, al momento della
sottoscrizione del contratto di appalto hanno avviato la
sottoscrizione di un contratto finalizzato al rilascio
dell’attestazione SOA”.

Confartigianato Sardegna sottolinea che imporre alle imprese, anche
operanti in subappalto, il possesso di una qualificazione rilasciata
da appositi soggetti attestatori provocherà una decimazione del
mercato. A fronte delle oltre 18mila imprese artigiane isolane che
animano il comparto, è cominciata la selettiva rincorsa alle circa 800
realtà produttive dotate di una qualunque delle richiamate
attestazioni.

Per il comparto sarebbe l’ennesima complicazione burocratica che
arriva dopo lo stillicidio di modifiche normative legate ai bonus e
soprattutto al superbonus 110%. Un vero incubo per imprese,
professionisti, amministratori di condomini e famiglie. Una recente
analisi dell’Associazione Artigiana delinea una ragnatela burocratica
di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus: nel
dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16
differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo
nell’ultimo anno equivalente ad 1 modifica legislativa ogni 16 giorni.
Inoltre, si sommano 9 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle
entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da 6 circolari, 4
risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 FAQ.

“L’obbligo SOA lede la libera concorrenza – proseguono – per questo
chiediamo che l’efficacia della misura sia posticipata perché
rappresenta un irragionevole aggravio burocratico e una barriera nei
confronti delle imprese artigiane. Imporre alle imprese, anche
operanti in subappalto, il possesso di una qualificazione rilasciata
da appositi soggetti attestatori provocherà una decimazione del
mercato”.

CACCIA ALLE IMPRESE CERTIFICATE

Il comparto delle Costruzioni in Sardegna vede operare circa 18mila
aziende artigiane, ma ora è cominciata la selettiva rincorsa alle
circa 800 realtà produttive (artigiane e non) che sono in possesso
delle certificazioni.

“Se gli obiettivi della nuova disciplina potrebbero essere
condivisibili, la soluzione adottata è del tutto inappropriata e
suscita numerose perplessità in termini di efficacia perché non
giustifica la trasposizione del sistema di qualificazione delle
imprese dal settore pubblico a quello privato – proseguono i 2
Presidenti – dopo oltre 20 anni di operatività, l’obbligo SOA negli
appalti pubblici non ha dimostrato il raggiungimento dei declamati
indici di qualificazione del mercato. L’obbligo SOA, inoltre, non è
efficace per contrastare il fenomeno delle imprese fantasma e si
ricorda che nel nostro ordinamento esistono già dispositivi come il
DURC, la congruità e i controlli in grado di rimediare alle condotte
fraudolente ed inoltre è un obbligo che non dà garanzie al consumatore
sul livello di professionalità dell’impresa ma solo sulla esperienza e
possesso delle attrezzature idonee a fare quel lavoro”.

“È tempo di prevedere, piuttosto – concludono Lai e Meloni – un
rigoroso sistema di verifica dei titoli volti ad autorizzare
l’ingresso nel mercato. Da anni, chiediamo una legge di
regolamentazione del settore dell’edilizia sulla quale confrontarsi.
Detto questo, siamo favorevoli che l’accesso al sistema dei bonus
debba restare subordinato al superamento di una serie di scrupolosi
accertamenti, parte dei quali affidati a professionisti abilitati”.


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