Di seguito una nota stampa Società Cooperativa Il Quinto Elemento, che interviene dopo che il TAR della Sardegna ha pubblicato due sentenze rigettando le richieste sia del Comitato Punta Giglio Libera, che del Servizio Osservatorio Ricerca e Sviluppo dell’Assessorato del Turismo, Artigianato della Sardegna. Tutte le autorizzazioni sono in regola, questo in sostanza sostengono i Giudici Amministrativi
“Le tre sentenze del TAR Sardegna mettono finalmente un punto all’intricata vicenda di Punta Giglio – si legge nella nota che prosegue_
Quasi un anno di incertezza e oggi, finalmente, il TAR si esprime con tre sentenze articolate e cristalline. Che restituiscono alla Società Cooperativa Il Quinto Elemento la tranquillità per poter portare avanti la propria attività serenamente.
“Quest’anno Babbo Natale è arrivato in anticipo” è il commento a caldo degli esponenti della Cooperativa, che spiegano: “Eravamo fiduciosi, ma dopo quasi un anno di incertezza ora tiriamo finalmente un respiro di sollievo. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno manifestato sostegno in questi mesi complicati e siamo grati ai nostri avvocati, Valeria Lai e Roberto Uzzau, per averci rappresentati con competenza e professionalità. Siamo sempre stati sereni ed ora speriamo vivamente e finalmente di poter proseguire con la nostra attività nell’interesse di quanti hanno già mostrato di apprezzarla e di tutti coloro che avranno modo di farlo. Ovviamente mai rinunceremo a tutelare il nostro buon nome ed il nostro onore, troppe volte infangato”.
Per risalire all’inizio di questa vicenda bisogna andare al 2021: allora, infatti, terminato un complesso iter autorizzativo e ultimato il cantiere per il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex batteria SR413, la Società Cooperativa Il Quinto Elemento aveva depositato presso lo sportello SUAPE del Comune di Alghero la dichiarazione di inizio dell’attività.
Tutto bene, se non che da lì a poco sarebbe arrivata la proverbiale doccia fredda: l’intervento del Servizio Osservatorio Ricerca e Sviluppo dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione. Quest’ultimo, dopo aver richiesto numerose informazioni alla Cooperativa, intimava al SUAPE del Comune di Alghero di revocare le autorizzazioni già concesse.
Era solo l’inizio di una vicenda che si è protratta per mesi, dove il Rifugio di Mare ha dovuto chiudere per alcune settimane e il Comune di Alghero si è dovuto confrontare con l’entrata a gamba tesa dell’ORS, che decideva infine di emettere un proprio provvedimento interdittivo alla prosecuzione dell’attività.
“Ad aprile abbiamo ottenuto una sospensiva del provvedimento dell’ORS, riuscendo così a proseguire nella nostra attività. Ma aspettavamo con ansia una sentenza definitiva del TAR per dissipare ogni dubbio”, commentano i gestori della società cooperativa Il Quinto Elemento, che oggi guardano al domani con più serenità.
Le tre sentenze, infatti, non lasciano spazio a dubbi.
La Società Cooperativa Il Quinto Elemento dispone di tutti i requisiti di legge per portare avanti la propria attività. Quanto al livello istituzionale, il TAR ribadisce la piena titolarità del procedimento di autorizzazione e verifica dei requisiti per lo svolgimento dell’attività di gestione al Comune di Alghero, che dunque non aveva motivo di piegarsi alle indebite richieste dell’ORS.
Con la terza sentenza, poi, il Tar ha demolito ogni pretesa contenuta in un ricorso con il quale il Comitato spontaneo Punta Giglio Libera aveva contestato i lavori di riqualificazione, la mancata revoca della concessione demaniale e la proroga, invece legittimamente concessa, per ottemperare alle prescrizioni imposte dalle amministrazioni vigilanti”, conlclude la nota della Società Cooperativa Il Quinto Elemento.