Riportiamo di seguito l’intervento dell’Ing. Vincenzo Tiana il Responsabile Scientifico di Legambiente, che sul tema delle fonti rinnovabili da anni ormai partecipa alle assemblee, alle riunioni, ai tavoli tematici per dare il proprio contributo di idee e di competenza visto lo studio effettuato, dal quale non si può prescindere.
Ad Alghero ieri l’assemblea chiamata da due commissioni congiunte la Quinta e la Sesta, presieduta da Cristian Mulas e Emiliano Piras, ha aperto la strada a un nuovo modo di rendere partecipe nel dibattito, non solo le organizzazioni titolate a farlo, ma coinvolgendo direttamente anche i cittadini. Cristian Mulas ha rotto il cliché che prevede che le commissioni siano solo un momento di dibattito fra i politici, e in chiusura di dei lavori ha dato la parola persino a chi lo chiedeva fra i cittadini presenti. Oltre due ore di dibattito e discussione, di contributi tutti finalizzati a sensibilizzare e soprattutto a far capire che gli impianti, siano essi offshore, piattaforme, fotovoltaici, o agrivoltaici, devono essere portati a conoscenza nel dettaglio delle comunità, le quali non possono subire passivamente questi progetti.
Vincenzo Tiana ieri ha ribadito quello che da tempo, coerentemente, sostiene. Niente demonizzazione, non bisogna guardare alle rinnovabili, ponendosi in condizione critica, rifiutando tutto senza sé e senza ma. Vincenzo Tiana è un po’ il portavoce di Legambiente che da anni sostiene che chi viene in Sardegna a installare impianti, di vario tipo, deve restituire qualcosa alla collettività, questa in sostanza ci deve guadagnare. Lui le definisce royaltys, che altro non sono, detto in parole povere, che che il compenso che si deve riconoscere a una collettività che viene impoverita nella cessione di importanti porzioni di territorio.
Afferma Tiana nel prendere la parola: “gli impianti eolici offshore sono fuori dal mare territoriale, non sono ricompresi nella legge 5/2024, però la legge dice una cosa importante: la regione Sardegna deve pianificare. E’ emerso che la moratoria decisa dalla Regione potrebbe essere addiritura dannoasa, perchè in prospettiva si deve guardare la dismissione di e nergia prodott da fonti fossili, ovvero gas e carbone.
Quindi – prosegue Tiana – bene questo incontro, noi come Legambiente da diversi anni abbiamo sollecitato, compresa la passata giunta regionale, il confronto con il territorio assieme ai comitati. Siamo stati a VillaMassargia, a Guspini a Paulilatino – afferma – la Giunta regionale deve rendersi conto noi abbiamo un grande giacimento di sole e di vento e di paesaggio però, e come Legambiente siamo sempre stati in prima fila nella promozione a difesa del paesaggio e quindi sul tema siamo molto rigorosi. Bisogna fare gli impianti fotovoltaici nel massimo rispetto del paesaggio. Dal 2019 abbiamo fatto un passaggio ulteriore – afferma ancora il responsabile scientifico di Legambiente Tiana- abbiamo detto che gli impianti devono migliorare il paesaggio, devono aumentare il capitale naturale, non devono impattare, ma devono minimizzare l’impatto Purtroppo ci sono tanti progetti, centinaia di progetti, ma quelli approvati sono solo 10, quindi non c’è nessuna assedio, nessun assalto, sono 323 progetti in istruttoria afferma Tiana – quindi verranno esaminata dalla commissione VIA del Ministero. Speriamo che la regione formi una task force di tecnici sardi, col coinvolgimento delle università che possono dare un contributo alla regione per selezionare i migliori progetti. In Sardegna, il Ministero ha detto di realizzare 6,2 GB , probabilmente nel 2050 ne serviranno 20, ma bisognerà farli bene, non basta mettere i numeri così. Questa è la sfida ovvero fare bene le cose. Quindi bene questa iniziativa che coinvolge Bosa ma c’è anche Cuglieri, perchè l’impianto è proprio davanti a S’Archittu, ma insieme alla regione, qui ci deve essere la regione a coordinare, per quel che ci riguarda, e deve essere protagonista. Siamo qui per dare un contributo di idee per quello che può fare Legambiente, perchè abbiamo fatto riunioni sugli impianti offshore a Carloforte a Calasetta a Portoscuso e a Porto Torres, la regione però deve essere protagonista” conclude Vincenzo Tiana.
Altro intervento di notevole contenuto esplicativo Quello di Francesco Guillot, Responsabile Regionale della LIPU. Si dota di slide per spiegare nei particolari il progetto “Mistral”. Guillot smonta l’idea che il progetto non sia impattante, e mostra la rotta degli uccelli alcuni dei quali in estinzione, che transitano proprio nell’area soggetta al progetto. Guillot rimarca il grande movimento che è nato all’indomani della pubblicazione di questo progetto proprio sul nostro giornale, grazie alla sua segnalazione. C’è voglia di partecipazione, i cittadini vogliono conoscere, vogliono partecipare, e se possibile condividere le decisioni ha affermato Francesco Guillot. Insomma da Alghero riparte un tavolo di confronto, la politica apre alle associazioni e ai cittadini, il verbo compartecipare si coniuga al presente.