Celio Cesare Busdraghi per chi non conoscesse la sua storia ecco una sua piccola biografia
accompagnata da qualche foto d’epoca.
Nato a Pontedera il 21 Marzo del 1930 da padre Tosello e madre Ada Battini, città famosa per
la Piaggio posta tra Pisa e Firenze, (mio nonno Tosello proveniva da nota famiglia patrizia
Lucchese, con tanto di via e palazzo di famiglia, ora Hotel a 5 stelle, un nostro avo era il celebre
editore lucchese Vincenzo Busdraghi del ‘500, primo editore dei racconti del Bandello, da cui
uno estratto divenne famosissimo per la celebre saga di Romeo e Giulietta, poi divenuta
celebre a livello mondiale grazie alla riedizione di William Shakespeare, e suo padre, mio
bisnonno, che aveva una grande azienda di falegnameria si trasferì ai primi del secolo a
Pontedera per costruire i famosi aerei della Piaggio (che all’epoca erano costruiti
prevalentemente in legno). La mamma Ada era invece una delle figlie del capo della piccola
stazione della frazione della Rotta. Tosello per il suo lavoro di agrimensore si spostò con la
famiglia a Lucca e poi definitivamente nella bella cittadina di Castiglion Fiorentino! Qui in
pratica Celio passò tutta l’infanzia e adolescenza, vedi il racconto precedente sul
bombardamento di Castiglion Fiorentino, tra i suoi grandi amici di infanzia il noto allenatore di
calcio Corrado Viciani, fino a quando si trasferì a Firenze per studiare Ingegneria meccanica,
dove prese anche il brevetto di pilota civile con il noto istruttore pilota ed architetto Luciano
Nustrini, (pilota pluricampione di volo tragicamente deceduto con il suo aereo e la moglie
durante una regata in Australia per seguire l’amico Soldini), Il Nustrini veniva ogni tanto a
trovarci quando atterrava ad Alghero, una volta venne con la sua copilota famosa prima pilota
donna di aerei di linea Fiorenza De Bernardi, figlia del mitico aviatore Mario Bernardi. Per la
passione del volo lascia gli studi e si arruola in aeronautica per diventare sott’ufficiale pilota
militare. E così trasferito prima a Gioia del Colle e poi ad Alghero, nella celebre scuola di volo
militare, nel 1952 conosce mia madre Maria Teresa, figlia di txiù Peppino Restaino, noto
falegname algherese, figlio di Federico allora direttore del carcere di Alghero, e di txià Lidia
Oliva, figlia a sua volta del noto navigatore napoletano Antonio. Così si innamora di lei, di
Alghero e della Sardegna e poi pur di rimanere ad Alghero si congeda dall’aeronautica e inizia
a cercare occupazione, sposandosi nel 1956 con Maria Teresa e mettendo su famiglia, lui figlio
unico con seguito di ben sei figli. Inizia a lavorare per la Sella & Mosca e poi segretario di una
scuola media a Sassari, grazie alla parentela col preside e scrittore Michele Chessa col grande
architetto di vita algherese che era nostra zia Titina Restaino, sorella di Peppino, maestra ed
insegnante di ginnastica organizzatrice dei saggi ginnici all’epoca del fascismo, ed attiva
consigliera comunale. Poi vince un concorso per l’assunzione come funzionario presso il
comune di Alghero ed è così che diventa quello che era praticamente un vero Jolly per la
amministrazione comunale algherese, ricoprendo diversi incarichi contemporaneamente tra cui
il più rilevante fu quello di maestro di cerimonie ed organizzatore ed ideatore di numerosi
eventi, gemellaggi con la Catalunya, e manifestazioni, tra cui tutti i meeting del cinema, lo
retrobàment dei Catalani di Barcellona, la partita Alghero-Barcellona di Cruiff, la sagra del
riccio ed innumerevoli cerimonie, fino all’anno di pensionamento nel 1995, incarico di
cerimoniere poi assegnato all’amico Raimondo Tilloca. Parallelamente Celio si appassionò al
mare e quindi divenne esperto subacqueo andando a prendere il brevetto dal noto istruttore
Duilio Marcante a Genova nel 1961. Fondò uno dei primi circoli di pesca subacquea della
Sardegna il mitico Ippocampo con cui organizzò i celebri campionati italiani di Pesca
subacquea nel ’68 e ’69, vinti dall’amico Massimo Scarpati. Da primo subacqueo dell’epoca
iniziò quindi a esplorare i fondali di Alghero a caccia di pesci, crostacei e corallo, con il
supporto di barcaiolo del maestro Cicci Goffi di Fertilia, maestro di scuola ma espertissimo
pescatore sportivo e profondo conoscitore del mare della riviera e punti di pesca. Suoi amici di
avventure di pesca erano, il famoso fotografo Angelo Gadau, i fratelli Mario e Luciano Musu,
questo ottimo cantante lirico come tenore, e suo allievo subacqueo, allora 16enne, il noto
fotografo di moda Paolo Curto. Inizio’ così l’epopea della pesca del corallo da parte dei
subacquei, e l’esplorazione delle tantissime grotte sommerse di Capo Caccia e Punta Giglio.
Altri suoi amici subacquei, diventati celebri, arrivarono così da tutta Italia per chiedergli di
essere accompagnati e per dare informazioni e consigli, vedi i grandi campioni e precursori dei
record Ennio Falco, Alberto Novelli, Cesare Olgjai e Claudio Ripa, e poi grazie ai campionati di
pesca di Alghero Massimo Scarpati, che poi tornò ad Alghero per fare il corallaro, Carlo
Gasparri e Rodolfo Betti noto Marò, toscani come lui, ed in particolare i sardi Salvatore Grosso
ed Ernesto Tarditi. Ma grazie agli eventi del cinema divennero “amici” anche famosi personaggi
del Jet-set e dello spettacolo, il marchese Talon, che veniva a Porto Conte a pescare con una
Lamborghini Espada, Mike Bongiorno, Silvio Noto, in commistione con il suo ruolo di
organizzatore di eventi di mare e di cinema e di sfilate di miss, aveva sempre a che fare ora con
Amedeo Nazzari, Pippo Baudo, il regista Anton Giulio Maiano, Paola Borboni, il premio Oscar
svedese Arne Suckdorff etc., ed il noto organizzatore di Miss Italia, Enzo Mirigliani, che lo
voleva come suo segretario e lo portò come collaboratore ad una edizione di Miss Italia a Vibo
Valentia, “prestato” dall’azienda di soggiorno di Alghero, e per cui Celio pur di rimanere ad
Alghero rifiutò clamorosamente. Sicuramente la più incredibile e famosa esperienza fu quella
di capitano della squadra di Alghero ai Giochi senza frontiere del 1968, evento svoltosi a
Schwäbisch Hall in Germania, con tanto di diretta televisiva dove Celio appariva con il Jolly
affianco ai due mitici arbitri Pancaldi ed Olivieri, presentatore Enzo Tortora. Inoltre grande
attivismo è stato quello di organizzazione e di pianificazione di tutti i gemellaggi con la
Catalunya e la Valencia. Per questo racconto e di tutte le sue incredibili situazioni ci sarebbe da
scrivere un vero libro, sta di fatto che quando Celio tornò ad Alghero dormi per tre giorni per
la fatica estenuante affrontata e le notti insonni passate. Tra i tanti la più rilevante amicizia
rimase quella col regista Arne Suckdorff che venne a vivere ad Alghero per due anni sabbatici,
innamoratosi anche lui di Alghero, con la moglie celebre fotografa Astrid Bergmann,
prendendo in affitto una dependance della villa in stile Valenciano del generale Catardi, e che
poi si trasferì in Brasile per fondare una comunità di salvaguardia e protezione della foresta del
Mato Grosso e delle comunità di nativi e tribù del luogo. Come suo primogenito ho vissuto
personalmente ai tanti incontri, eventi, e momenti di vita della comunità algherese, sarebbero
necessarie molte pagine per raccontare i tanti divertenti aneddoti esperienze di vita accanto a
Celio…
Il Racconto è di Marco Busdragh
foto centrale – 1976: Tore Piccioni, Celio Busdraghi e Vito Selva mentre svelano la stele del gemellaggio con Tarragona.