Mercoledì 11 Settembre, aggiornato alle 11:26

Il Comitato pro apertura di San Paolo scrive al Vescovo: ci dica a che punto è il recupero

Il Comitato pro apertura di San Paolo scrive al Vescovo: ci dica a che punto è il recupero

Avevano posizionato il banchetto per la raccolta firme da presentare alla curia di Alghero, Diocesi Alghero-Bosa ed al comune algherese, per fare si che la chiesa di  San Paolo, venisse manutenuta e riaperta al culto, favorire così la partecipazione di giovani bambini ed anziani ricordando che il luogo è l’unico spazio sia al chiuso che all’aperto esistente nel quartiere”. A distanza di una ventina di giorni un folto gruppo di cittadini residenti nella zona, trasmettono al Vescovo Mons. Mauro Maria Morfino una raccolta firme per chiedere la riapertura della Chiesa in Via Giovanni XXIII.

 Si legge nella missiva: “Con la presente il Comitato spontaneo San Paolo, vuole porre l’attenzione sul degrado che da diversi anni si evidenzia nella struttura e nei caseggiati annessi. Il nostro quartiere si domanda con insistenza quale sia la destinazione d’uso della struttura realizzata a suo tempo anche  con il contributo e la generosità di tanti fedeli. Se non sarà possibile la riapertura al culto e comunque recuperata dal suo degrado e restituita alla comunità del quartiere con il ritorno di anziani giovani e bambini come noi l’abbiamo conosciuta, auspichiamo il recupero,  rammentando che oggi è diventata un ricettacolo di rifiuti di ogni genere, rifugio per topi gatti e cani. Pertanto il comitato spontaneo chiede alla SSVV Eccellentissima di emettere un comunicato ufficiale sui media per aggiornare la comunità e rendere tutto più trasparente.

Ci scusiamo per il tempo che vorrà concederci anche con un incontro, per farle presente del nostro impegno per i manufatti di cui sopra.

il Comitato San Paolo porge i saluti a sua eccellenza monsignor Mauro Maria Morfino, la nota con le firme al seguito,  il tramite dei portavoce Carlo Ibba.

Una situazione davvero imbarazzante, dove sono i fedeli che spingono alla riapertura della Chiesa, che se non al culto,  a insindacabile giudizio del Vescovo, potrà fungere da centro di aggregazione e socializzazione del popoloso Quartiere. La struttura è in condizioni davvero preoccupanti, con interventi minimi si può veramente compiere un miracolo per la collettività che chiede a gran voce la riapertura della struttura. Basterà tanto a convincere il nostro Vescovo, persona sensibile, attenta  e presente in  tutte le dinamiche sociali che rigurdano la nostra città?

 


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