La descrizione del percorso
A illustrare i dettagli del percorso è l’ingegnere Edoardo Di Lauro dell’Automobile Club Sassari: “È una gara che ha delle medie di percorrenza abbastanza alte, che fa emergere la perizia di guida, ma anche la conduzione tecnica e la conoscenza del mezzo che è un fatto molto importante. L’obiettivo è di consegnare ai concorrenti, che siano astri nascenti di questa specialità o i gentleman driver, un prodotto che sia di assoluto rilievo”.
Lo shakedown si pone subito come elemento di rilievo cronometrico. Non è sicuramente. Il più facile tra quelli che sono proposte all’interno del del calendario della Coppa di Zona, ma riteniamo sia fortemente rappresentativo delle prove speciali e dia modo di provare le le proprie regolazioni e rientrare rapidamente al parco assistenza per aggiustamenti”.
La partenza da Castelsardo dà la possibilità di abbracciare il territorio partendo dal punto più a Nord-Est di questo scenario, il Golfo dell’Asinara. Proseguiremo poi con la prova di Osilo, una speciale completa che va da un’apertura in velocità in doppia carreggiata all’ormai iconica inversione del campo sportivo, da cui si prosegue in discesa nella vallata con un tratto cementato e poi un termine su asfalto abbastanza sporco.
La prova di San Lorenzo poi è una classica, ha fatto la storia di questa gara. È una prova in in falso piano su doppia carreggiata fino alla discesa verso l’abitato di San Lorenzo e dà la possibilità di emergere anche a piloti di classi minori: gli outsider possono qui già chiudere la prima giornata in in una buona posizione di classifica.
Chiuderemo quindi la tappa con l’arrivo a Porto Torres. La scelta di mantenere un arrivo di tappa e uno finale sulla stessa location dà modo al pubblico di abituarsi già dal sabato sera e di prepararsi al nuovo appuntamento della domenica.
Domenica mattina alle nove la ripartenza da Porto Torres, il passaggio in parco assistenza per la scelta degli pneumatici per il giro della domenica mattina, in cui ci si aspetta un meteo asciutto ma a fare da spartiacque sarà l’abrasività degli asfalti. La seconda tappa, infatti è quanto mai complessa dal punto di vista dell’interpretazione della messa a punto. Codrongios sarà la prima delle tre prove del Day2 e tenderà a evolvere da un passaggio all’altro in termini di pulizia dell’asfalto e temperature.
Muros-Ossi, la novità di quest’anno, è una prova completa che prevede una partenza nell’abitato di Muros con una serie di inversioni strette poi, superati i monti, spunteremo su Ossi una zona di altissima velocità con una chicane che porta poi alla prima zona spettatori. E poi una lunga discesa collinare con una serie di dossi e poi un tratto di una carreggiata e mezza di nuova asfaltatura che darà la possibilità di fare la differenza con l’interpretazione delle traiettoria. Chiudiamo con una serie di inversioni e un brevissimo tratto a carreggiata singola.
Usini è la prova più lunga della gara, che sarà la terza del giro, quindi anche l’ultima, e darà la possibilità, appunto di lasciare tutto in sospeso fino alla fine. Saranno gli 11,35 km di Usini a fare da sipario su questa 30ª edizione, una prova molto dura che richiede una messa a punto radicalmente diversa rispetto alle altre due, ha diversi cambi di ritmo e già lo scorso anno è stata lo scenario principale della parte agonistica narrativa.
L’appuntamento per la premiazione è alle 15:45 a Porto Torres, nel corso principale: un luogo che prima ancora che scenografia sia un salotto, un modo per unire e stringere la comunità intorno a alla nostra gara. o e il vicepresidente ci ha anticipato che sono 65 vi moderna cinque storiche.