Venerdì 18 Luglio, aggiornato alle 19:09

Sant Joan, l’assenza dei Cavalieri solleva la polemica. “Portare la regia in capo alla Fondazione Alghero”?

Sant Joan, l’assenza dei Cavalieri solleva la polemica. “Portare la regia in capo alla Fondazione Alghero”?

Poteva chiudersi una festa senza il sale della polemica? Giammai! Siamo diventati da tempo campioni del polemismo, ad ogni costo. E se a far polemica è un cittadino normale, si capisce e si liquida con una maleaccontentare, se questa viene attizzata dalla politica, tutto diventa più complicato anche da spiegare. Dove in primo piano balza la domanda: fine a che cosa?

Ecco partendo da questa domanda, l’uscita di questa mattina del Consigliere Comunale Michele Pais, ha un senso, un obiettivo, scritto di suo pugno e dato alla stampa: qualcosa non è andato per il verso giusto, sarebbe il caso che la manifestazione de Focs de Sant Joan sia presa in carico dall’Amministrazione Comunale o dalla Fondazione Alghero.

Tutto per colpa dell’assenza dei cavalli e dei cavalieri nella sfilata, il motivo lo spiega Michele Pais, mentre ieri sera,  come era scritto nel programma, i presenti, chiedevano dei cavalli ma di questi neanche l’ombra. Ecco, se si può dire, si poteva annunciare il forfait, invece il passaggio a vuoto è avvenuto con la manifestazione ormai lanciata.

Ma al di là di ogni ragione, valida, e condivisibile, i motivi dell’assenza dei cavalieri sara’oggetto ( se non lo sono già stato) di profonda analisi da parte degli organizzatori, che loro malgrado hanno dovuto fare a meno di attori che per l’evento si erano preparati e lo avevano partecipato in maniera pubblica. I cavalieri, e i cavalli,  è bene mettere in evidenza, sono diventati un momento di folklore, un adiuvandum che con Alghero, la sua strettissima tradizione popolare, nel tempo non c’erano. Basti pensare che i fuochi e i salti di questo avvenivano nelle piazze Algheresi, una su tutte, quella della Misericordia, luogo del fulcro del salto del fuoco, con i giovani, molti della Muralla , attori indiscussi di quel salto temerario.

Ecco, i cavalli che ieri non erano presenti nella sfilata partita  dallo Scalo Tarantiello, hanno fatto sorgere un problema,  politico posto dal Consigliere della Lega che procederà con una interrogazione.

Ma al di là della presa di posizione politica, cavalcata con maestria da Michele Pais,  la chiosa finale del suo intervento è davvero rumorosa : Probabilmente – afferma –  è il momento di portare la totale regia dell’organizzazione di questa festa in capo all’Amministrazione comunale o alla fondazione. Bene i fuochi, ma non sono tutto. A San Giovanni è stato tolto tutto: i cavalli, i giovani, la statua, la fede. È una ferita aperta per la nostra identità”.

Affermazioni pesanti che solo chi era ieri ad Alghero dal tardo pomeriggio, sino a notte inoltrata può smentire. Alghero ieri era un pullulare di persone catturate dalla bellezza dei Castells de Sants, le torri umane itineranti per la città. Poi un numeroso e festante corteo è partito dalla scalo Tarantiello, con i confaloni dei Quartieri , rigorosamente vestiti di bianco, con la Banda Musicale che apriva la sfilata. La quale arrivata nei pressi della Chiesa di Sa Giovanni si è fermata e al pari suo, il corteo, e ha reso omaggio al Santo proprio davanti alla sua chiesa, per poi procedere nella spiaggia attrezzata per la rappresentazione scenica e propiziatoria del salto del fuoco, del comparatico, in una atmosfera resa magica dai colori del tramonto, e dalla predisposizione scenica ideata e coordinata da Chiara Murru. Affermare che è stato “tolto tutto” è un po’ voler buttare nella rissa polemica , tutto.

E non vogliamo essere nei panni dell’Amministrazione o della Fondazione Alghero, vogliosa di accollarsi quest’altra manifestazione, un’altra brutta gatta da pelare se tolta alla volontà dei privati, organizzati dentro la Pro Loco, che si dedicano per molti mesi all’anno alla cura di un evento che cresce ogni anno, sempre di più, che gestiscono contributi e donazioni con l’obiettivo di dare alla collettività, a chi soggiorna nella nostra città, un contenitore ( quest’anno di tre giorni) davvero variegato e complesso nella gestione, con un vulnus nella comunicazione pubblica,  che rapportato al tutto, è un puntino nero.

Ecco partendo da qui si punta a migliorare, ad integrare, magari a risolvere le criticità comprese quelle di quest’anno, i cavalieri sono un tassello, di un puzzle importante,  il passaggio a vuoto di questa edizione va ripreso, lo strappo ricucito, e creare sin d’ora le basi per una nuova edizione, nel segno e nel nome dell’Algheresità, della tradizione, nell’identità culturale che dev’essere la stella polare di tutto.


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