Il progetto del treno a idrogeno ad Alghero ha ricevuto il via libera dalla Regione Sardegna. Nello specifico, si tratta di un collegamento ferroviario tra Alghero Centro e l’Aeroporto di Fertilia, alimentato da treni a idrogeno.
Con il via libera al PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), la Giunta Regionale, dopo il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale da parte dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, in capo a Rosanna Laconi del PD, approva il collegamento ferroviario Alghero Centro – Aeroporto, alimentato da treni a idrogeno verde. Il progetto, proposto dall’ARST, prevede: 6,7 km di nuova infrastruttura ferroviaria, impianto per la produzione elettrolitica di idrogeno (1.500 kg/giorno), impianto fotovoltaico da 3,95 MWp, nuova stazione Mamuntanas e stazione terminale sopraelevata nelle vicinanze dell’aeroporto.
Con decreto dirigenziale n. 144 del 31/3/2023 sono state ripartite e assegnate le risorse finanziare, pari a 300 milioni di euro, previste dal PNRR, di fatto il progetto è stato “ereditato”, perché il Decreto Dirigenziale per la selezione delle proposte progettuali in attuazione del D.M. n. 198 è del 30 giugno 2022, e conteneva anche l’istanza di ammissione al contributo per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario.
Un progetto che ha dilaniato la comunità Algherese, e ancor di più i residenti nell’agro di Alghero, interessati da un progetto che si incunea in non meno di 100 particelle catastali di singole proprietà. E la cosa più curiosa, che emerge in queste ore, è che l’amministrazione Comunale, o se si preferisce chi ha guidato la Commissione straordinaria, che puntava a capire tutti i risvolti del complesso progetto, non ne sa nulla in via ufficiale, quello che si è appreso ad oggi è arrivato dalle fonti di informazione. La prima pillola è arrivata dalla pagine Fb della Presidente della Regione Alessandra Todde, che ha annunciato il decollo del progetto, fra le delibere di Giunta approvate, poi attraverso il sito istituzionale della Regione che ha pubblicato le dichiarazioni dell’Assessora Rosanna Laconi. Un annuncio che ad Alghero ha avuto il sapore di una beffa, perché avvenuto prima del pronunciamento della Commissione straordinaria presieduta da Giampietro Moro, e prima delle conclusioni che potevano essere in capo al Consiglio Comunale. Quasi che quanto avveniva nella Riviera del Corallo, fra assemblee, riunioni, e persino corto circuiti politici, fosse solo aria fritta. Ma proprio l’assenza di comunicazioni ufficiali, da parte della Regione all’amministrazione Comunale presente nella Conferenza dei Servizi con un proprio tecnico, lascia aperto una finestra che almeno, dal punto di vista della correttezza istituzionale, può consentire una risposta, e una considerazione, anche politica che ad oggi, ad Alghero non c’è stata.
Quello che invece c’è stato, ed evidente in maniera eclatante è che la parte politica all’opposizione, nel mirino ha fatto finire il Partito Democratico locale, con i suoi esponenti impegnati da sempre nell’avversione di un progetto definito nefasto per la collettività e il territorio del nord ovest. Partito Democratico che ad Alghero ha mantenuto una linea di condotta coerente e mai in contraddizione. C’è da capire come possa essere avvenuto il corto circuito con l’Assessora all’ambiente, che ha certificato la rottura fra gli esponenti locali e quelli Regionali del Partito Democratico. E l’aver appreso del via libera al PAUR, ha spiazzato gli esponenti politici locali, che nel merito ancora non hanno proferito parola.
Anche la Provincia di Sassari, a guida M5S, ha giocato un ruolo cruciale rilasciando l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto di produzione di idrogeno, testimoniando che è stata una sola forza politica, ad Alghero ad essere stata lasciata sola.
Difficile oggi, non ammettere che il progetto era difficilmente rimodulabile, posto che l’acquisto di 10 treni alimentati a idrogeno, era avvenuto con commessa nel 2023 da parte di ARST.
Il treno a idrogeno ad Alghero è un progetto ormai lanciato, e in fase avanzata, l’obiettivo è quello di collegare il centro città all’aeroporto con una mobilità sostenibile e a zero emissioni. E proprio il collegamento con la città, non dalla stazione di Mamuntanas, potrebbe essere la chiave per far accogliere il progetto, se ARST troverà il modo di allargarlo, con coinvolgimento del territorio, che inutile dire, da questa battaglia, ne esce sconfitta soprattutto quella democrazia partecipata, che rimane mera enunciazione.
foto d’archivio