“Nasce ad Alghero della prima linea ferroviaria a idrogeno in Sardegna, promossa da ARST” con questo annuncio sulla pagina Fb della Presidente della Regione Alessandra Todde, ieri sera ad Alghero è sceso il gelo.
Appena due giorni fa da pare del Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso Comitato Zonale Nurra Comitato di Guardia Grande – Corea, dopo l’audizione nella Commissione straordinaria presieduta da Giampietro Moro era stato richiesto “ di farsi parte attiva con il Sindaco Cacciotto affinché questi chieda alla Presidente della Regione Todde la sospensione dell’iter della Conferenza di Servizi decisoria promosso da ARST e prorogato a fine mese affinché la Giunta Regionale si pronunci in merito al PAUR, in modo da permettere alla Commissione Speciale di chiudere il calendario dei lavori e giungere alle risultanze, sulle quali, successivamente, verrà chiamato ad esprimersi il Consiglio Comunale. E conteneva anche la richiesta di annullamento della realizzazione della tratta ferroviaria Alghero aeroporto – Mamuntanas così come attualmente proposta (LEGGI).
Il progetto, che sarà realizzato con fondi del PNRR altre risorse (quasi 300 milioni di euro), prevede il collegamento dello scalo aeroportuale di Fertilia con la rete ferroviaria a scartamento ridotto, gestita da Arst, tra il centro abitato di Alghero e quelli di Sassari e Sorso. Nel progetto è prevista la realizzazione di una nuova stazione nell’area di Mamuntanas, la costruzione e l’introduzione di otto treni alimentati a idrogeno e di una centrale di produzione di idrogeno verde mediante l’installazione di pannelli fotovoltaici destinati all’autoconsumo (LEGGI).
Da mesi, Comitati, associazioni ambientaliste, e tanti cittadini, avevano chiesto la rimodulazione del progetto redatto, e le proposte in linea con i bisogni della collettività, dell’ambiente, del paesaggio, verso un sistema di mobilità pubblica più coerente con le esigenze dell’intera area del nord ovest della Sardegna (LEGGI). Niente di niente, dalla Regione solo una melina, un prendere tempo, e ora la certezza che il progetto di democrazia partecipata, con coinvolgimento di territori e cittadini, al dibattito su un progetto planato dall’alto e imposto, è stato solo un passaggio di facciata.
La verità è che prima di tutto, prima di reali esigenze di un territorio, prima di un dibattito approfondito ( che si stava tenendo), l’esigenza primaria era ed è rimasta quella di non perder i finanziamenti. 320 milini di euro per realizzare la tratta ferroviaria, non ha mai convinto. La realizzazione di un’infrastruttura di tipo ferroviario che prevede lo sviluppo di una linea ferroviaria di circa 6.700 mt, dei quali circa mt. 1.070 sono in viadotto e mt. 4.320 circa in rilevato, ha costi esageratamente alti, e benefici, a detta dei tecnici che da tempo si sono pronunciati, di scarsa rilevanza.
La richiesta sospendere la realizzazione della tratta ferroviaria Alghero Aeroporto – stazione Mamuntanas e il centro di produzione dell’idrogeno, e procedere alla rimodulazione dei fondi, era consentito dai relativi decreti ministeriali, ma la Regione che poteva intervenire su ARST, ha solo permesso di poterne parlare e approfondire, con un postulato: non si cambia nulla. E infatti siamo arrivati all’annuncio di ieri.
E ad essere sconfitti non sono i cittadini, le associazioni, i Comitati, che con notevole slancio si sono prodigati per far riflettere gli organi decisori, ad essere sconfitta è la politica, quella che promette, prende impegni ( compresi i voti) poi li disattende. E si deve persino avere il coraggio di dire che la democrazia partecipativa, che arriva dal basso, è solo un velo che serve a coprire tutto. Copre le intenzioni reali, copre l’onere di decidere, copre il rispetto di una collettività che dovrebbe poter decidere e nei fatti subisce.La partecipazione dei cittadini che hanno la possibilità di esprimere le proprie ragioni su un determinato progetto, finisce nella concessione di poterne parlare. Punto.
E ad Alghero brucia persino la sconfitta che si incunea in un partito, il Partito Democratico, che coerentemente ha sempre perorato la causa della rimodulazione.
“Non si può accettare il progetto della vecchia giunta regionale e della ereditata gestione ARST, che condizionerà fortemente il futuro della città metropolitana, solo perché si perderebbero le risorse: quel progetto del treno a idrogeno che collega Sassari, l’aeroporto e la stazione della Pietraia, è stato calato sulla testa degli algheresi e perfino del suo Consiglio Comunale, senza poter incidere sulle scelte, solo per esperimenti futuristici con cui spendere male i fondi PNRR”, chiedetevi, chi ha sostenuto e affermato questo? Il Pd in un documento ufficiale del 30 Ottobre 2024 (LEGGI)