Ancora 90 minuti di gioco e sul campionato di prima categoria girone D calerà il sipario. Un campionato avvincente, che dopo 29 giornate di campionato non ha decretato ancora il vincitore.
Fra Campaneddaa e San Giorgio Perfugas è testa a testa entrambe appaiate a quota 67 punti, dove la sentenza potrebbe arrivare domenica prossima.
Negli ultimi 90 minuti di gioco infatti il Campanedda sarà opposto al Ploaghe 1994 sul terreno amico, mentre la San Giorgio Perfugas, sarà di scena a Valledoria.
Come si vede un epilogo per niente scontato e forse anche gli ultimi 90 minuti di gioco non saranno sufficienti, il rischio che si finisca in parità dopo 30 giornate di campionato non è pura fantasia. Si renderebbe necessario uno spareggio in campo neutro fra due corazzate, che dopo 29 partite di campionato hanno vinto, il San Giorgio Perfugas 21 volte contro le 20 del Campanedda, Mentre il tabellino delle sconfitte annovera per la San Giorgio Perfugas il numero di quattro, contro due che sono le sconfitte del Campanedda.
Ma quel che emerge è che entrambe le formazioni hanno realizzato, 64 reti la San Giorgio Perfugas, contro le 66 del Campanedda, avendo entrambe una differenza reti di oltre 40 punti.
E’ la certificazione della qualità di queste due formazioni che sin dall’inizio del campionato hanno dato prova sul campo, della bontà del proprio collettivo, soprattutto il Campanedda, da subito in testa alla classifica, che ha dovuto subire il ritorno clamoroso del San Giorgio Perfugas capace di infilare un filotto di nove vittorie consecutive compreso lo scontro diretto con il Campanedda vinto per 2 a 1.La terza posizione in classifica è tutto del San Paolo Sassari, a seguire Monte Alma, Badesi, Oschirese e Valledoria per i piazzamenti d’onore.
Per quanto riguarda le vicende di casa nostra, la FC Alghero ieri sul campo di Maria Pia è stata maltrattata dall’ Ittiri Sprint con un sonoro 3 a 0. E’ la sconfitta numero 12 per la squadra giallorossa, che fra le altre cose a guardare la classifica evidenzia 42 reti subite e la miseria di solo 38 realizzate. Ieri doveva essere la partita del commiato con il pubblico amico, ed è stato un saluto amaro, tre reti subite, pesanti, un’altra annullata, agli ospiti. E non serve ora, commentare ulteriormente, se non confermare quanto di questa squadra abbiamo detto in precedenza. A fronte di ingenti risorse destinate alla sua costruzione, i risultati finali sono quelli che si vedono in una classifica anonima, un nono posto che si commenta da solo. Ed è difficile pensare oggi da dove e con chi questa squadra verrà ricostruita. Quel che è certo è che troppi giocatori hanno tradito le aspettative in loro riposte, e averli tenuti sotto un campana protettiva, da un ambiente che, di ostile, ha visto solo chi ha osato provare a chiamarli a responsabilità, dove la poderosa macchina della comunicazione non ha prodotto l’effetto sperato, fornendo a chi non c’era e a chi non vedeva le partite, solo narrazioni fantasiose scollegate dalla realtà. Con la sola comunicazione i campionati non si vincono.
