Giovedì 22 Maggio, aggiornato alle 21:39

Rimodulazione dei campi Boe in AMP , la Direzione del Parco la scrive: co-esistenza” in ZSC con l’ancoraggio autorizzato in aree di “prossimità”

Rimodulazione dei campi Boe in AMP , la Direzione del Parco la scrive: co-esistenza” in ZSC con l’ancoraggio autorizzato in aree di “prossimità”

Si compone di 14 cartelle la proposta di rimodulazione dei campi di ormeggio Nell’area Marina Protetta di Capo Caccia Isola Piana redatta dal direttore del Parco regionale di Porto Conte Mariano Mariani. Tutto nel rispetto delle  linee di indirizzo ricevute dal consiglio di amministrazione del Parco, seguendo la deliberazione del consiglio comunale del 25 marzo scorso.

L’altro ieri è stata presentata nel corso della seduta in Quinta Commissione, ed è il documento che prende corpo, ed esce da quelli che sino ad oggi sono stati i si dice e i si potrebbe, insomma per dirla in breve, si esce dalla retorica.

A leggere il corposo documento si intravedono fra le proposte, anche  le linee di difesa dell’attività sin qui svolta dal Parco Regionale di Porto Conte, in difesa del progetto finanziato dal PNRR da 1,7 milioni di euro ottenuto nel 2023 e avallato dalla politica algherese, ora contrastato.

Descrive lo stato dei progetti all’interno dell’AMP. Uno realizzato con fondi PAF, che alle attuali 30 boe, ne prevde ulteriori 61 nuove. E il progetto attivato con fondi del PNRR finanziato dall’Unione Europea, che prevede una implementazione con l’installazione di ulteriori 18 boe in AMP, e dall’altro lato l’installazione di ulteriori 43 boe furi l’AMP, in zona ZSC.

Chi credeva che da parte della Direzione del Parco, nella stesura della cosiddetta rimodulazione ci sarebbe stato una indietro tutta, è rimasto deluso. Sul tavolo, scritto a caratteri cubitali ci sono le condizioni, i progetti e persino le esposizioni monetarie a cui deve far fronte il Parco con imprese, fornitori ed operatori specializzati. Prima di tutto. E le concessioni, se ci saranno, saranno previste soprattutto nelle ZSC

Il Cda del Parco detta le condizioni e il Direttore le mette tutte in fila,  nero su bianco. Quindi seguendo le linee guida del CdA prova a

– formulare una prima proposta di rimodulazione di breve periodo (attuabile, pertanto, entro la fine del mese di giugno 2025, data attuale di scadenza del progetto PNRR) in linea con il percorso amministrativo avviato e con il rispetto dei cronoprogrammi realizzativi parte integrante dei rapporti con gli enti finanziatori (Regione, MASE/ISPRA), evitando il de-finanziamento dei progetti e la conseguente esposizione dell’Ente ai rischi di contenzioso con gli operatori economici già contrattualizzati che produrrebbero debiti fuori bilancio (obbligazioni giuridicamente vincolanti già sottoscritte alla data della presente deliberazione per un importo di Euro 846.871,28) senza alcuna copertura;
–  salvaguardare le finalità originarie dei progetti di realizzazione dei campi boe, quale misura di protezione e tutela degli habitat marini prioritari, fra il quali in primis la Posidonia, ma tenendo nel contempo nella dovuta considerazione le esigenze operative e l’importanza che assume il settore della nautica per il territorio di Alghero; a tale fine, rispetto all’attuale originaria impostazione della configurazione finale dei campi boe, propone delle differenti soluzioni nella disposizione e nel numero delle boe nei diversi areali coinvolti dai progetti e, soprattutto, nelle modalità di gestione delle stesse che possano meglio contemperare le due esigenze sopra richiamate (tutela ambientale e nautica) in particolar modo nelle zone ricadenti in ZSC;
–  con riferimento alle modalità di gestione sopra richiamate, prevedere in particolare una netta distinzione fra le modalità da utilizzare all’interno della AMP e quelle da utilizzare all’interno della ZSC (fuori dalla AMP), fermo restando, anche in ZSC, il principio irrinunciabile di tutelare la Posidonia; entro tale ipotesi, formulare una proposta che preveda la “co-esistenza” in ZSC (fuori dalla AMP), dell’ormeggio con l’ancoraggio autorizzato in aree di “prossimità” agli stessi campi ormeggio;
–  fornire un prospetto di massima dei costi di gestione annuali che l’Ente dovrà sostenere;
–  oltre alla proposta di soluzioni di breve periodo, avviare, di concerto con il Consiglio direttivo, un percorso di coinvolgimento di tutti gli operatori interessati al fine di predisporre una ipotesi di rimodulazione più strutturale con le adeguate modifiche progettuali e con l’avvio di un nuovo iter amministrativo e autorizzatorio (con nuova conferenza di servizi), nella ipotesi di una proroga della scadenza del PNRR, e comunque da attuare nel medio periodo per meglio rispondere alle esigenze di stazionamento del diportismo nautico, sia all’interno della AMP, sia all’interno della ZSC, sia anche in areali esterni alle aree protette, ma comunque caratterizzati dalla presenza di habitat prioritari da tutelare

Quindi non c’è nessuna rivoluzione o stravolgimento del progetto, ma si è cercato di accogliere le istanze dei diportisti algheresi, percorrendo la strada della co-esistenza fra campi boe in progetto, e ipotesi di allargare l’ancoraggio in aree di prossimità, a fondale sabbioso e roccioso.

La messa a fuoco si concentra soprattutto nell’area esterna all’AMP, sebbene zone ZSC, e parliamo del Lazzaretto,  Cala dell’Olandese e il Vermell fronte Fertilia zona Punta Negra.

 

Per il Lazzaretto non  si prevedono modifiche nella quantità e nella disposizione delle boe, restano 16 quelle da posizionare, come previsto dal programma e progetto esecutivo, e dal piano di lavoro in corso di attuazione da parte dell’operatore economico contrattualizzato, come da prescrizione VinCa. Si prevede di approvare uno specifico piano di gestione delle boe posizionate all’esterno nella zona ZSC su proposta della direzione e provvedimento del Consiglio Direttivo previo approfondimento e condivisione con la competente Capitaneria di Porto di Alghero che consenta la co-esistenza del campo boe previsto con le ulteriori aree libere esistenti al Lazzaretto, dove sarà consentito l’ancoraggio principalmente su aree di sabbia o altro substrato assentibile,  con esclusione dell’ancoraggio su posidonia. Entro tale quadro previe le dovute interlocuzioni con gli uffici del locale Capitaneria di Porto di Alghero sarà verificata ogni possibile soluzione che possa consentire l’allargamento delle aree di ancoraggio autorizzato avvicinando alla costa stessa la linea di demarcazione da segnalare adeguatamente con cavi tarozzati. Con le soluzioni gli accorgimenti gestionali proposti si può sostenere che il carico nautico sopportabile nell’area del Lazzaretto si possa quantificare in circa 60 imbarcazioni al giorno me le giornate di alta stagione nelle ore di punta

Per quanto riguarda la Cala dell’Olandese si prevede di autorizzare anche per l’areale  con il medesimo specifico piano di gestione delle boe posizionate all’esterno dell’Area Marina Protetta previo approfondimento con la competente capitaneria di porto di Alghero la coesistenza del campo Boe previsto, dove 10 rimarrebbero le boe per le imbarcazioni da 24 fino a 15 m, con ulteriori aree libere esistenti all’olandese, dove sarà consentito l’ancoraggio principalmente su aree di sabbia o substrato assentibili con esclusione dell’ancoraggio su Posidonia

Al Rosso si prevede di autorizzare la coesistenza dei campi boe previsti con ulteriori aree libere esistenti , dove sarà consentito l’ancoraggio principalmente su aree di sabbia o altri substrati assentibili. Con queste soluzioni si ipotizzano al rosso fra boe di stazionamento previste e le aree di ancoraggio, arrivare sino ad ospitare 40 imbarcazioni al giorno nelle ore di punta dell’alta stagione.

Nel piano di rimodulazione proposto dal Direttore del Parco si ipotizza che con le soluzioni di breve periodo, si è  prospettato il numero potenziale del carico nautico per le esigenze di stazionamento all’interno delle tre aree del Lazzaretto, dell’Olandese e del Rosso stimato nelle fasi pre progettuali in circa 170-180 imbarcazioni in media nei giorni e nelle ore di maggior affluenza,  possa essere soddisfatto senza che si generino i paventati contrasti con il settore della nautica del Golfo di Alghero .

Inoltre  nelle tre aree descritte, la proposta di rimodulazione intende anche intervenire all’interno dell’Area Marina Protetta con specifico riferimento all’areale della Dragunara-Cala Calcina, dove si è verificato il taglio più consistente delle boe a seguito delle prescrizioni formulate dai competenti uffici in materia di Vinca della regione Sardegna.

le conclusioni: la proposta di rimodulazione presentata è una prima risposta – si legge nel corposo documento-  percorribile fin da subito nel rispetto del percorso amministrativo avviato dei crono programmi realizzativi, parte integrante e sostanziale dei rapporti con gli enti finanziatori (Regione Mase  Ispra) e delle obbligazioni giuridicamente vincolanti già sottoscritte dall’ente Parco.

La criticità più rilevante sulla quale la proposta di rimodulazione ha inteso concentrare l’attenzione e intervenire, attiene all’esigenza di ampliamento oltre le boe previste, delle possibilità di stazionamento delle imbarcazioni all’interno delle tre aree ZSC interessate dal progetto PNRR ovvero il Lazzaretto l’Olandese e il Rosso.

Ora il dibattito si sposterà nell’Assemblea del Parco, programmata per il 10 Aprile, questa coincidente con il Consiglio Comunale, dovrà pronunciarsi nel merito della proposta formalizzata dal Parco. Ma già il documento, approdato in V^ Commissione, che dalla politica non è stato commentato, è indicativo di come di fatto i campo ci sia un ribaltamento degli avvenimenti.

La politica chiede la rimodulazione, il Parco detta le condizioni, con un faro che illumina l’attenzione da porre nel de-finanziamento dei progetti e la conseguente esposizione dell’Ente ai rischi di contenzioso con gli operatori economici, da evitare ad ogni costo.

 

 

 

 

 

 

 


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