Il sistema di irrigazione della Nurra, che include i bacini del Cuga e del Temo, è fondamentale per l’agricoltura della regione. Tuttavia, attualmente si trova in una situazione critica a causa della scarsità d’acqua. I livelli di riempimento dei bacini sono estremamente bassi, con il sistema che opera solo al 14% della capacità utile autorizzata. Gli agricoltori sono disperati, non hanno acqua a sufficienza per programmare le colture in campo aperto, e il Consorzio di Bonifica, che nella Nurra si occupa della gestione e manutenzione delle opere di bonifica e irrigazione non sa a che santo votarsi. Fra le sue principali attività ci sono la Gestione delle risorse idriche che include la regolazione e distribuzione delle acque provenienti dai bacini del Cuga e del Temo per l’irrigazione agricola e altri usi, manutenzione delle infrastrutture: come canali, acquedotti e impianti di irrigazione, per garantire un’efficiente distribuzione dell’acqua, e supporto agli agricoltori: attraverso servizi tecnici per ottimizzare l’uso delle risorse idriche e migliorare la produttività agricola.
Da mesi in prima linea per le gestione dell’emergenza acqua, oggi è in grande difficoltà nella gestione di questa emergenza, legata indiscutibilmente ai cambiamenti climatici. E’ di ieri l’azione di sensibilizzazione del Consorzio che ha illuminato di tricolore il Monte Baranta. Una iniziativa coordinata da Anbi Nazionale e che i Consorzi di bonifica della Sardegna hanno subito accolto e fatta propria, scegliendo di accendere un faro sull’impianto da cui si dirama la condotta irrigua più importante del nord ovest dell’Isola: 6791 metri di canale adduttore realizzato nel 1965. Un’opera di ingegneria idraulica riqualificata totalmente nel 2021 con un investimento di 18 milioni di euro.
Tutta questa riflessione iniziale per dire che l’acqua, è un bene preziosissimo, ora, in questi giorni, e se il buon Dio la manda giù, in maniera disordinata, a mettere ordine ci devono pensar gli uomini e gli enti pubblici preposti.
Capita cos’ che in rete è virale un video postata da un agricoltore operativo nella Nurra di Alghero. Immagini a dir poco clamorose. Immagini che arrivano dalla zona di Padria, dove anni fa, per arginare un’altra grande sete del mondo agricolo e non solo, si realizzarono le cosiddette traverse. Un sistema che permette di intercettare l’acqua che arriva dalla Zona di Campedda, e si incanala direzione mare. Acqua che viene ( dovrebbe) intercettata in un invaso e da li pompata verso il bacino del Temo. Ed è il sistema noto del Temo-Cuga, un collegamento che consente di recuperare l’acqua, e renderla disponibile per usi agricoli, volendolo per milioni di metri cubi.
Ma con grande stupore il filmato denuncia, mette in evidenza un fatto gravissimo, visti i tempi, la siccità che non molla, e la grande sete dei campi d coltivare nella Nurra. L’Acqua al posti essere intercettata e immagazzinata , con impianto di sollevamento e pompata verso alla Diga del Temo, per caduta poi verso il Cuga, scorre senza problemi verso …il mare. Una assurdità.
L’impianto gestito da Enas non ha attivato la procedura, e il risultato è che l’acqua, dopo le copiose piogge dei giorni scorsi, scorre per milioni di metri cubi verso il mare. Una dimenticanza? Un comportamento superficiale? Qualunque sia il motivo, che non trova giustificazione, è ora che chi di competenza, ricordi ai tecnici dell’Enas di essere attivi e tempestivi nell’attivarsi nella procedura di accumulo dell’acqua. Perché emerge sempre con più evidenza che i reflui, e i pozzi nella disponibilità del Consorzio di Bonifica non sono sufficienti a garantire l’acqua per i campi della Nurra. Un paradosso, e si spezza il cuore nel vedere quel filmato che testimonia persino della poca sensibilità degli uomini. Si spera che ci siano le dovute rimostranze verso l’ente pubblico di gestione dell’acqua, e fra tutti , non si capisce perché non sia intervenuto nella protesta il Consorzio di Bonifica. Nessuno ne parla, un silenzio davvero imbarazzante, lasciando che tutto scorra…a mare.