Giovedì 22 Maggio, aggiornato alle 14:19

Il Lazzaretto è recintato “per lavori”, accesso alla spiaggia solo ai pedoni. E’ una proprietà privata i circa 3 mila mq

Il Lazzaretto è recintato “per lavori”, accesso alla spiaggia solo ai pedoni. E’ una proprietà privata i circa 3 mila mq

La chiusura della spiaggia  di Lazzaretto che ieri abbiamo proposto come foto notizia, oggi ha bisogno di un chiarimento, tutto per portare la notizia dentro una corretta informazione.

A vedere la struttura posizionata all’ingresso del Lazzaretto, un cartello comunica che sono in corso dei lavori, c’è persino un numero di telefono per poter chiamare, in caso di bisogno, ed emerge in tutta evidenza che l’area non è interdetta al transito delle persone. Area di proprietà privata

Ci giunge una precisazione : “l’accesso alla spiaggia non è impedito, e l’accesso pedonale è aperto anche di notte, come risulta visibile a destra dell’ingresso nella foto. Ad essere impedito è il traffico e sosta delle automobili,  in quanto non compatibile con i lavori previsti.
I lavori comprendono la rimozione temporanea delle attrezzature interne (cucine, frighi ecc.) e delle suppellettili che saranno riposte in un container. Dopo di che saranno spostati i prefabbricati costituenti il Bar Ristorante e i bagni per effettuare lavori di manutenzione. Considerata la necessità di manovre con gru e quant’altro non è possibile tenere aperti i parcheggi, che di fatto sono privati e verranno utilizzati come spazi di manovra per i mezzi d’opera.

Lazzaretto da anni è al centro di una disputa fra Amministrazione e proprietà dell’area. Contestazioni, portate in tribunale, con sequestri e dissequestri. I Parcheggi sono stati realizzati dall’amministrzione nel 1995, su terreno dell’allora proprietaria SBS ( Società Bonifiche Sarde), un’area di circa 3 mila metri, dove insiste anche un Ristorante di svariate centinaia di m2.

Ora forse  è giunto il tempo di chiarire con le parti in causa, trovare una via d’uscita che vada bene sia alla proprietà che a chi amministra il bene pubblico. Una patata rovente che finirà ( se non è già finita) sul tavolo dell’Assessore Roberto Corbia, chiamato a risolvere un questio che provoca sconcerto fra l’opinione pubblica.

Ed emerge che questa città  che ha sul proprio litorale e in costa, un autentico ginepraio, non possa ulteriormente protrarre la decisione di dare alla luce il PUL ( Piano Urbano dei Litorali) che è pronto e ha solo bisogno di essere adottato. Uno strumento che darebbe certezze a tutti, compreso il rispetto di norme che oggi sono un autentico colabrodo, comprese le pertinenze che da certe parti, a  sorpresa, sono multi proprietà miste, comunali-private-demaniali.


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