Venerdì 18 Luglio, aggiornato alle 19:09

La decadenza della Presidente Todde – Il ruolo del Consiglio Regionale chiamato a pronunciarsi su un caso “unico”

La decadenza della Presidente Todde – Il ruolo del Consiglio Regionale chiamato a pronunciarsi su un caso “unico”

L’autentico terremoto politico  sta investendo in queste ore la Sardegna dopo che il collegio regionale di garanzia elettorale presso la corte d’appello di Cagliari ha comunicato ad Alessandra Todde Presidente della regione la dichiarazione di decadenza dal ruolo di consigliere regionale, in conseguenza del controllo del rendiconto delle spese elettorali sostenute, contestate appunto dall’organo di controllo.

Decadenza da consigliere che si espande a quella di Presidente del consiglio regionale. Una situazione da casistica, che da ieri sera investe tutto il mondo della comunicazione che si è lanciato in commenti soprattutto politici, non trovando soccorso dalla legge sul da farsi, ma invocando subito “elezioni” e decadenza di tutto il Consiglio.

Che il rendiconto delle spese elettorali sostenute, sia un obbligo di legge è indiscutibile, ma dal momento in cui la Corte d’appello di Cagliari con il collegio regionale di garanzia elettorale  ha dichiarato la decadenza della Todde, trasmettendo gli atti alla presidenza del consiglio regionale che si deve pronunciare, ci si interroga su quale strada si debba imboccare

Quindi il consiglio regionale in sessione plenaria si deve riunire per decidere della decadenza? In caso contrario, nel caso in cui il consiglio regionale rigetti la notifica di decadenza della consigliere-presidente regionale Todde, Cosa succederebbe? Ed è qui tutta la sostanza del dibattito .

Per il caso forse è più unico che raro, ci si deve affidare alla norma nazionale, e applicarla ai consiglieri regionali.

La prima, Legge da osservare è quella del 10 dicembre 1993 numero 515, con successive modificazioni, che disciplina le campagne elettorali per l’elezione alla camera dei deputati al Senato della Repubblica. Legge recepita dalla Regione Sardegna con  LEGGE REGIONALE 27 gennaio 1994, n. 1   che contiene Norme per la disciplina, la trasparenza e il contenimento delle spese per la campagna elettorale nelle elezioni per il Consiglio regionale. E all’art. 3 si legge cheSi applicano nelle elezioni per il Consiglio regionale le norme in materia di pubblicita’ e controllo delle spese  elettorali  contemplate dalla   legge n. 515 del 1993 ( Nazionale).

La  comunicazione ( di decadenza) di cui al comma 10 dell’articolo 15 della legge n. 515 del 1993 e’ indirizzata al presidente  del  Consiglio  regionale, che pronuncia la decadenza ai sensi del proprio regolamento.

Quindi la palla ora passa al Presidente del Consiglio Regionale Piero Comandini

Quello che non è ben chiaro a questo punto è: quale sarà il ruolo del consiglio regionale? Deve prendere atto della dichiarazione del collegio di garanzia elettorale? Può respingere la richiesta? E si finisce in un ambito che sarà pane per avvocati e tribunali.

Emerge persino che nelle prime dichiarazioni della Presidente Alessandra Todde che ha parlato di atto amministrativo, che impugnerà nelle sedi opportune , non trova riscontro sul fatto che sia emerso che si debba rivolgere al giudice ordinario e non al tribunale amministrativo regionale (TAR). Un refuso, forse,  della prima ora dopo le concitate rivelazioni a mezzo stampa? Si vedrà nelle prossime ore.

Come si vede è una materia molto articolata dove la norma nazionale impone degli obblighi recepiti anche a livello regionale, ma quanto è avvenuto è un caso da casistiche dove direttamente interessato non è un “semplice Consigliere”, ma il Presidente del Consiglio Regionale. In caso di decadenza di un Consigliere si procederebbe alla sua surroga,  che è evidente che  in caso di decadenza della Presidente, ne deriva lo scioglimento del consiglio Regionale stesso. E la domanda che a questo punto tutti si fanno è: cosa voterà il consiglio regionale?

Tutto  è oggetto di studio e approfondimento

giova ricordare che ad Alessandra Todde non è stata contestata la mancata rendicontazione, ma la carente e talvolta contraddittoria rendicontazione, e se così fosse come sta emergendo in queste ultime ore, alla presidente della regione potrebbe essere comminata una severa sanzione pecuniaria, mentre l’atto di decadenza pronunciato nei suoi confronti, potrebbe essere facilmente contestato dai suoi avvocati ora al lavoro per impugnare il provvedimento.


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