Nelle città senza mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… Forse alla Luna.. [cit. Tsugumi – Banana Yoshimoto]
1994 – 2024: i trent’anni che hanno cambiato l’Italia. Questo il tema coltivato animato e alimentato in questa sua quarta edizione dal festival Forse alla Luna, scelta che non poteva non portare a immaginare e programmare una riflessione sui flussi migratori che raggiungono il nostro paese, sulle politiche di accoglienza e integrazione, su quanto La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – che ha appena compiuto 76 anni – sia davvero rispettata: “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” recita l’articolo 1.
Per questo giovedì 13 dicembre 2024, a partire dalle ore 19 a Bolotana (Casa Senes), il festival ospiterà Leonardo Palmisano (Premio Colomba per la Pace 2019), già scrittore, studioso del fenomeno migratorio in Italia e docente di sociologia della devianza, nonché autore del libro edito da Fandango e pubblicato in collaborazione con Amnesty International Italia “ITALIAPARTHEID, stranieri nella penisola del razzismo“, protagonista di un incontro che nasce dall’esigenza stringente di parlarne “senza filtri” di un argomento mai così caldo e attuale del quale non si parla mai abbastanza e del quale è necessario parlare con cognizione di causa. Insieme a lui, a offrire una ulteriore chiave di lettura e riflessione alla platea, anche Emanuele Vigo, ideatore e promotore di progetti di integrazione e accoglienza con la Coop. Il Sicomoro. Modererà l’incontro la giornalista Simonetta Selloni, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna.
Il festival Forse alla Luna è organizzato da Altrove Associazione Culturale, in collaborazione con la libreria Emmepi Ubi di Macomer di Luciana Uda e Stefania Mura, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Macomer, del Comune di Silanus e del Comune di Bolotana.