Martedì 3 Dicembre, aggiornato alle 22:23

L’opinione di Tore Frulio – Spazi Pubblici demaniali e nuovo Comitato. Un excursus che invita alla riflessione e al dibattito

L’opinione di Tore Frulio – Spazi Pubblici demaniali  e nuovo Comitato. Un excursus che invita alla riflessione e al dibattito

Si è costituito in Città un nuovo Comitato che punta alla tutela degli Spazi Pubblici demaniali oggi pesantemente aggrediti da ogni forma di occupazione mercantile di carattere stabile o stagionale .
È un fenomeno diremo generale, di tutte le località a vocazione turistica che, tuttavia, nei suoi peggiori risvolti, passa pesantemente sulla testa della popolazione residente che vive ed abita i Centri Storici ed in genere le città balneari ed i luoghi più belli della nostra Penisola. Per tutti valga il caso dell’ “Antico Vinaio” di Firenze che per il suo riuscitissimo panino, ormai un marchio quasi come lo stesso David, ha costretto il Municipio ad Ordinanze quasi contro il “ … mangiare cibo per strada ! “ .
La nostra Alghero in proposito, in un tempo stimerei di un ventennio, ha così perfezionato e specializzato il suo marchio e la sua offerta di Destinazione Turistica nel Mediterraneo, al punto che oggi tutti navighiamo a gonfie vele, nelle acque agitate del fenomeno “overturism” : imbarcati nei mesi estivi in quel “festoso vascello urbano” fatto di luci, tendaggi, ombrelloni ipertrofici, tavolini minuti, sedie, divanetti etc .
Davvero posti tutti sapientemente in ogni dove, per il garantito godimento di magici tramonti, di frescure serali o di consumazioni in colorati e spumeggianti calici .
Altro era invece in Città il tempo, ancora recente, in cui raccontavamo ad appassionati cittadini che il Centro Storico ha un’anima, una identità, e che non sono le pietre, a fare i luoghi , le vie, le piazze, le banchine del vecchio Porto.
Sono invece le persone, gli abitanti, le attività, i mestieri, i traffici, le merci che arrivavano come i viaggiatori ( turisti) in una Città bella, con le sue mura, il suo mare,le sue specialità , il suo prezioso territorio produttivo: con una lingua – quella sardo catalana- che da secoli ci accompagna nel panorama delle rarita’ culturali nel Mediterraneo .
Dalla fine degli anni settanta (dal 1978) , su questo percorso di “Recupero Identitario“ della Città Antica , in primis si resero pedonali la Piazza Civica (Plaça del Pou Vell o de les Dressanes) luogo del Palazzo Comunale dimenticato per una Sede periferica e poi la Piazza Sulis con la grande Torre al tempo in totale abbandono .
Ancora divennero pedonali la Piazza del Largo San Francesco, quelle di Piazza della Misericordia e di “Largo Sventramento”: proprio in ricordo del grave bombardamento del maggio 1943. Poi, con progetti collegati alle chiare strategie del “Piano Particolareggiato del Centro Storico” ( prof. Mario CUSMANO) si recuperarono con un apposito “ Ufficio Centro Storico “ tutti i vecchi acciottolati della città murata ed i percorsi sopra le mura.
Nasceva ancora, in quegli anni l’idea di un Nuovo Fronte sul Mare ( Waterfront) verso il Lido di San Giovanni e Fertlia ( prof. Joan Busquets ) ed il recupero degli Spazi del Porto , del Vecchio Ospedale, della Cattedrale, del Teatro Civico : come luoghi da sempre anima della Città Antica .
Ma soprattutto cresceva forte la consapevolezza del grande valore della città, del Mare, delle spiagge, del suo prezioso Territorio produttivo e delle stesse risorse naturali viste come un Bene Comune di raro valore da conservare e tutelare. Nasceva cioè l’idea e si costituiva il Parco di Porto Conte fortemente voluto, con tutte le sue rarità ambientali e Paesaggistiche .
Veniva alla luce, cioè, una grande disponibilità di spazi pubblici di grande bellezza, apparentemente vuoti e privi di valore, che andavano per ciò stesso, messi sul mercato commerciale ed occupati via via in nome prima del bisogno di lavoro, poi del crescente fenomeno del turismo low-cost e poi infine delle norme sul distanziamento anti COVID 19… etc etc . Tutto quindi facilmente e liberamente occupabile, in assenza si badi, di una idea politica e normativa precisa di quale fosse una visione organica, d’insieme, di utilizzo degli spazi demaniali della Città : compatibile con la vita sociale e la sua riconosciuta bellezza ed unicità.
Credo che per tutto ciò, e per le evidenti contraddizioni, sia necessario parlarne, disquisire pacatamente, senza eccessi che poi si sa, sono quelli che conducono alle recenti Lotte Urbane contro i Turisti, proprio a Barcellona ed in terra catalana .
Benvenuto allora il Comitato ! Conclude l’Architetto Giuseppe Tore Frulio


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