Ieri la trasmissione Report su Rai tre, ha dato ampio risalto ai progetti in arrivo in Sardegna per quanto riguarda le fonti rinnovabili. Si è parlato degli impianti eolici offshore galleggianti, dove Alghero è salita in primo piano dopo la denuncia di mancato coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale .
Ma il servizio ha riguardato non solo i progetti che riguardano Alghero ma complessivamente la Sardegna, la quale si trova a contrastare ben 27 progetti di impianti eolici da realizzare in mezzo al mare fronte costa, sottoposti al vaglio, valutati in questo momento, del Ministero dell’Ambiente.
Quello di Alghero che interessa quasi 300 km², é di pari estensione di tutta l’area urbana cittadina, di questo si è occupato Report seppur non entrando nel dettaglio di che cosa si nasconda dietro questi mega progetti e soprattutto perché la Sardegna sia stata identificata come piattaforma energetica, al servizio non solo dell’Italia ma anche di altre nazioni Europee.
Un progetto che si compone di 32 aereogeneratori della spagnola Energia Global, un secondo progetto denominato ALG con 34 turbine eoliche, il terzo italo-svedese, il Sardinya North West che si potrebbe scorgere addirittura dal belvedere di Capo Caccia, posto che si troverà a una distanza di circa 12 miglia marine dalla costa.
E allora ci si chiede all’indomani del clamore sollevato da questa trasmissione, che nella sua anteprima su Instagram si è attestata complessivamente su oltre 150.000 visualizzazioni, che per la sola Alghero si è attestata su quasi 90.000 visualizzazioni, quale sia il risultato ottenuto.
Il grande merito di Report, indubbio, è aver acceso il faro su una regione che da mesi si dimena, in totale solitudine, cercando di contrastare un assalto di proporzioni inaudite.
Poche le grandi testate giornalistiche nazionali che hanno dedicato alla Sardegna grande spazio e attenzione, ancor meno le reti televisive pubbliche e private che accuratamente hanno evitato di approfondire l’argomento e soprattutto di capire le ragioni che vedono il popolo sardo, tutto indistintamente, da nord a sud, che si oppone strenuamente a un progetto che rischia di trasformare un territorio votato naturalmente all’agricoltura alla pastorizia, in territorio industrializzato massicciamente. E soprattutto, si è tentato di far capire, che i sardi non sono contrari alla transizione energetica, ma si stanno battendo strenuamente per impedire la gigantesca speculazione che si sta consumando verso un territorio che non è difeso neanche dallo Stato centrale, con progetti e autorizzazioni rilasciate come si suol dire “per ragion di Stato“. Un po il destino segnato per il sud e le isole nel loro complesso, destinato al servizio della produzione di energia per le grandi fabbriche energivore del nord.
Report su Rai3 ieri sera ha sollevato un problema, ha parlato di che cosa ci sia in arrivo per la Sardegna, non ha approfondito i risvolti, quelli politico-economici, che meritano davvero notevole attenzione, quelli che rimandano a potentati economici, talvolta anche di dubbia provenienza, che stanno allertando non poco la collettività e la politica sarda.
E questa mattina la stessa problematica che riguarda le fonti rinnovabili in Sardegna e nello specifico di impianti eolici a mare, è stata affrontata anche da Agorà, condotta da Roberto Inciocchi, una giornalista molto sensibile a questo tipo di problematiche, frequentatore da molti lustri di Alghero e della Sardegna.
Nel volgere di poche ore la Sardegna è stata al centro del dibattito sulle fonti rinnovabili, la Sardegna è riuscita a far vedere la propria posizione, che non è quella di dire no a tutto, ma è propensa a contrastare quello che è un assalto, perché questa terra nel corso del tempo ha dato tanto alle servitù, ricordiamo quelle militari e industriali, e ora non si può permettere di essere altrettanto servile con l’assalto delle fonti rinnovabili, che finiscono per trasformarla come ormai si dice apertamente in una piattaforma energetica.