Mercoledì 11 Dicembre, aggiornato alle 9:09

Una scivolata clamorosa evidenziata da Massimiliano Fadda: L’Assessore alla sanità Bartolazzi definisce il Businco Ologramma

Una scivolata clamorosa evidenziata da Massimiliano Fadda: L’Assessore alla sanità Bartolazzi definisce il Businco Ologramma

“Leggo, sulla stampa regionale, le sconcertanti dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità dott. Bartolazzi che definisce l’Ospedale Oncologico Businco di Cagliari: ” un ologramma, una struttura che, come punto di riferimento per i malati oncologici, di fatto non esiste”.

A questa improvvida e infondata affermazione, controbatte il direttore del Businco dott. Mascia che si dice sconcertato e preoccupato per il risvolto negativo che tale inspiegabile dichiarazione può avere nei confronti dei malati oncologici e delle loro famiglie. Si rischia di provocare sfiducia nell’operatività del “Businco” che, al contrario, è una eccellenza riconosciuta ed operante da oltre 50 anni.

Definire “ologramma” un ospedale che è punto di riferimento regionale nell’oncologia, provoca un danno enorme di immagine, generando un’ansia ingiustificata per gli utenti di tutta la Sardegna.

Personalmente, come consigliere comunale e privato cittadini, non posso che biasimare l’improvvida uscita di un Assessore alla Sanità che, invece di risolvere i problemi, ne crea di nuovi.

Definendo “ologramma” l’ospedale oncologico Businco, di fatto lo identifica come una struttura evanescente, una sorta di fantasma che non ha nulla a che fare con la realtà.

Al contrario, conosco diversi pazienti con malattie ematologiche gravissime che, operate e curate al Businco, sono guarite ed hanno quindi constatato sulla loro pelle la grande professionalità del personale sanitario.

Mi auguro che l’assessore Bartolazzi, dopo le sparate sull’azoto liquido e l’ologramma Businco, si occupi dei problemi insoluti della Sanità, come ad esempio la questione degli Ospedali Marino e Civile di Alghero che hanno veramente urgenza di essere risolti” chiude la nota di  Prima Alghero a firma del consigliere Massimiliano Fadda.


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