Mercoledì 11 Dicembre, aggiornato alle 9:09

Il treno a Idrogeno…è lanciato. Ieri ad Alghero l’Assessora Manca. Il Pd di traverso sino a quando? In ballo 300 milioni di euro del PNRR

Il treno  a Idrogeno…è lanciato. Ieri ad Alghero l’Assessora Manca. Il Pd di traverso sino a quando? In ballo 300 milioni di euro del PNRR
 

Come avevo promesso nel corso dell’incontro pubblico di lunedì 28 ottobre, sono tornata ad Alghero per discutere con alcuni cittadini i cui terreni sono interessati dall’attraversamento del tracciato del nuovo collegamento ferroviario con l’Aeroporto Riviera del Corallo.

Questa mattina abbiamo dialogato apertamente per recepire al meglio le loro osservazioni e trovare insieme delle soluzioni che possano mettere d’accordo l’interesse di questa importante infrastruttura e le comprensibili esigenze di chi vive quotidianamente l’area interessata dal passaggio dei treni.

I presenti all’incontro invieranno ora le proprie osservazioni al Comune di Alghero e all’Assessorato dell’Ambiente presso cui è attivo un procedimento di Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR). Arst farà poi alcuni approfondimenti tecnici con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni. Dopo l’incontro sono stati effettuati anche dei sopralluoghi, sempre da parte di Arst, insieme ai proprietari dei terreni“. Sono le parole dell’Assessora Barbara Manca pubbliche sul suo profilo social.

Ieri mattina l’Assessora ai trasporti era ad Alghero, poi alla presenza del Consigliere Regionale Valdo Di Nolfo, insieme al sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto al RUP del settore demanio l’architetto Giuliano Cosseddu, i tecnici dell’ARST, ovvero gli ingegneri che stanno progettando,  sopralluogo  sui terreni interessati dal transito della linea ferroviaria del Treno a Idrogeno.

Hanno incontrato cinque proprietari dei terreni dove passerà la nuova tratta ferroviaria e con loro hanno verificato i punti di criticità. Per la prima volta.

Ormai è chiaro che il progetto viaggia velocemente verso la sua fattibilità, il treno è…. in corsa,  a poco sono valse sino ad ora le prese di posizioni anche in maniera eclatante soprattutto da un grande azionista del partito di maggioranza non solo a livello locale e provinciale,  ma anche regionale, ovvero il Partito Democratico che pubblicamente ha affermato che l’opera è assolutamente anacronistica con costi troppo elevati rispetto ai benefici ipotizzati (LEGGI).

E se il PD da una parte frena, un’’altra parte politica direttamente è in campo, ovvero il Consigliere Regionale Valdo Di NOLFO della lista Uniti per Alessandra Todde e lo stesso sindaco Raimondo Cacciotto esponente locale di spicco di AVS. Insieme stanno percorrendo le ipotesi scaturite dall’assemblea del 28 ottobre quando appunto si dichiarò pubblicamente che il progetto non era chiuso (LEGGI).

Si sta percorrendo in sostanza l’ipotesi di modifiche del tracciato,  per evitare che il transito della linea ferroviaria del nuovo treno a idrogeno, crei effetti devastanti per le aziende agricole interessate, compresa qualcuna che ha in pericolo persino la casa di civile abitazione di residenza (LEGGI).

Diventa persino imbarazzante dal punto di vista politico l’affermazione della Assessora ai trasporti Manca quando afferma che procedimento di Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) è in capo all’Assessorato dell’Ambiente,retto, neanche a farlo apposta da Rosanna Laconi , di area PD. La responsabilità del progetto sul piano ambientale è in capo all’assessora proprio del Partito Democratico, come dire che è arrivato a questo punto la responsabilità di tutto ricade su chi deve  decidere in merito al PAUR.

Questo progetto ad Alghero purtroppo ha avuto un impatto molto critico, poca conoscenza nel dettaglio, scarsa partecipazione dei diretti interessati, soprattutto si è avuta la percezione che sia stata una scelta calata dall’alto. Ora a tappe forzate anche chi era palesemente contrario, cerca la strada della persuasione e della condivisione, chiamando progettisti  Assessora a trovare una strada conciliante con chi ha aziende attraversate da una linea ferroviaria, una bretella per l’aeroporto di Alghero. Una sperimentazione di un sistema ancora non introdotto in Italia, e del condizionamento futuro della vocazione agricola di Mamuntanas violata da un deposito di idrogeno.

“I cittadini dell’area metropolitana di Sassari non possono essere usati ancora per esperimenti di trasporto e hanno diritto ad una mobilità adeguata con un unico sistema integrato, un solo biglietto e una accessibilità moderna, non di 4 diversi sistemi e rotture di carico”, affermava Silvio Lai nel maggio scorso.

Oggi a tenere alto il livello dell’opposizione è il Pd Algherese, il quale nei giorni scorsi in una dura nota stampa ha affermato che “Non si può accettare il progetto della vecchia giunta regionale e della ereditata gestione ARST, che condizionerà fortemente il futuro della città metropolitana, solo perché si perderebbero le risorse: quel progetto del treno a idrogeno che collega Sassari, l’aeroporto e la stazione della Pietraia, è stato calato sulla testa degli algheresi e perfino del suo Consiglio Comunale, senza poter incidere sulle scelte, solo per esperimenti futuristici con cui spendere male i fondi PNRR. (LEGGI)

Ecco con queste premesse, con il Campo Largo di fatto spaccato, dove il maggior azionista della maggioranza il PD lancia segnali inequivocabili e contrari, ad Alghero si continua a dialogare, stavolta direttamente con proprietari dei fondi interessati, obiettivo è recepire le obiezioni e correggere quanto prima il tracciato, per farlo poi esordire nella conferenza di servizio decisoria.

In ballo c’è un  progetto, che sarà realizzato con fondi del PNRR altre risorse (quasi 300 milioni di euro), un collegamento dello scalo aeroportuale di Fertilia con la rete ferroviaria a scartamento ridotto, gestita da Arst, tra il centro abitato di Alghero e quelli di Sassari e Sorso, chi si assume l’onere e la responsabilità di far saltare il tavolo? Questa è la domanda finale.

 

 


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