di Pier Luigi Alvau
Il 26 ottobre 1919 (105 anni ad oggi), moriva ANGELO ROTH, uno dei figli più illustri di Alghero, quantomeno degli ultimi tre secoli. Era figlio di Sebastiano e di Paola Satta, ed era nato il 1° gennaio 1855.
La sua famiglia viveva in contrada Calabragas, l’attuale vicolo Serra che collega via Roma a piazza Civica. Il padre di Angelo, Sebastiano, era medico. Angelo rimase orfano di padre in tenera età. Si fece carico della sua educazione lo zio Francesco Roth che era un canonico. Terminati gli studi ginnasiali ad Alghero e quelli liceali a Sassari, Angelo Roth si trasferisce a Torino per intraprendere gli studi universitari di medicina e chirurgia, grazie ad una borsa di studio messa a disposizione da un collegio torinese che ospitava giovani di modeste condizioni economiche.
L’esempio paterno di umanità nei confronti dei meno abbienti (Sebastiano era il medico dei poveri del suo periodo) e le condizioni disagiate patite durante gli anni dell’università hanno decisamente marcato la formazione etica e morale di Angelo Roth. Negli anni in cui svolse la sua attività scientifica ed accademica il Prof. Roth si dedicò anche all’attività politica con la stessa profusione di umanità e di motivazioni sociali con cui aveva abbracciato la medicina. Pur rispettoso del regime monarchico vigente all’epoca, fu un convinto repubblicano aderente alla sinistra radicale.
Nei primissimi anni del Novecento fu consigliere comunale ed assessore del Comune di Sassari. Fu eletto deputato nel 1909 e sedette in Parlamento per due legislature. Quando nel 1909 Roth fu eletto deputato per la prima volta era già da un anno Rettore Magnifico dell’Università di Sassari, carica che ricoprì fino al 1916, mentre rimase in Parlamento fino al 1919, anno in cui peraltro morì.
Il cavallo di battaglia di Roth parlamentare fu la scuola. Il suo impegno in questo campo gli fu riconosciuto da tre diversi governi che lo chiamarono a svolgere le funzioni di sottosegretario alla P.I. Indipendentemente dall’incarico politico di governo fu nominato inoltre membro del Consiglio Superiore per la P.I. Non dimenticò, come dicevamo, il suo collegio ed in particolare la sua città. Ancora oggi il più grande merito che gli viene riconosciuto è l’aver promosso la costruzione dell’acquedotto dalle sorgenti del Briai, dai comuni di Florinas e di Ossi, fino ad Alghero.
Era il 1912 e l’acqua venne successivamente distribuita con apposita rete in tutte le case. Quell’acquedotto continuò a portare l’acqua di Briai in città sino ai primi anni ottanta del secolo appena trascorso. Roth si occupò anche del porto. È da ascrivere allo stesso Roth la tracciatura e la costruzione della strada urbana denominata successivamente Lungomare Dante, dimostrando dunque un’arguta lungimiranza sul futuro sviluppo della zona sud di Alghero, dove sorsero negli anni immediatamente dopo quelle ville che ancora oggi, ciascuna di esse, fa bella mostra di se.
Fu inoltre massone, però non era affiliato alla loggia algherese Vincenzo Sulis, né alla preesistente Giuseppe Dolfi, bensì alla G.Maria Angioi di Sassari, in quanto residente e avente la sede di lavoro in quella città, così come dettavano ed ancora dettano le regole della Massoneria. Ai funerali che seguirono il decesso avvenuto il 26 ottobre 1919, parteciparono numerose delegazioni con i relativi labari delle logge massoniche sarde, nonché una rappresentanza delle più alte cariche di Palazzo Giustiniani, sede centrale del Grande Oriente d’Italia, che accompagnarono il feretro nel corteo funebre che si snodò per le vie cittadine di Sassari..
Sicuramente appartenere alla Massoneria (quella retta, filantropica e non deviata, come unicamente si distingueva in quei decenni) ha animato l’attività professionale, politica e sociale di Angelo Roth.
Non dismise mai i suoi panni d’umiltà nonostante i vertici professionali e politici raggiunti.
Alghero ha voluto onorare questo suo figlio illustre intitolandogli nel 1954 una strada non proprio fra le più belle dei nuovi quartieri. Dal 1962 anche l’Istituto Tecnico Commerciale (oggi anche per Geometri e per il Turismo) porta il suo nome.
- Estratto dalla mia conferenza tenuta il 28 gennaio 2005 presso la sala convegni del Chiostro di San Francesco, in occasione della celebrazione del 150° anniversario della nascita di Angelo Roth.
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