Mercoledì 4 Dicembre, aggiornato alle 21:10

VIDEO – Il futuro del Caval Mari’ nel progetto presentato dall’Artek Studio e Pixel Architecture Studio: un polo attrattivo, turistico, di fruizione sociale, che avrà suite, ristorante, bar, spazi espositivi

VIDEO – Il futuro del Caval Mari’ nel progetto presentato dall’Artek Studio e Pixel Architecture Studio: un polo attrattivo,  turistico, di fruizione sociale, che avrà suite, ristorante, bar, spazi espositivi

La determina di efficacia dell’aggiudicazione della Gara per la concessione di valorizzazione dell’immobile denominato Caval Mari’ alla Maxinna Srls apre la strada a un nuovo futuro per la struttura del Lungomare ad Alghero.

Il monumento all’incuria, e all’incapacità di rendere produttivo un immobile pubblico, ricettacolo di devianze e interdetto con tanto di recinzione metallica, nel cuore del bello di Alghero, ora vira verso progetti nuovi.

Si potrà procedere alla stesura del contratto, e soprattutto dar corso alla progettualità, redatta da un pole di giovani che ha ipotizzato una struttura da recuperare con visione futuristica di pregio

Il Progetto, ricordiamo è stato presentato al Quarter alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Conoci, del dirigente del settore V° del Comune ingegner Fois, dei progettisti e di quanti avevano collaborato. La  sala conferenze diventò sede di un evento. Nel corso di  una conferenza stampa il progetto di riqualificazione del caval Mari, il locale sul Lungomare Dante, fu presentato, descritto quasi tenendo una lectio magistralis di urbanistica e progettualità.

Il preambolo fu dell’ingegner Fois, che aveva spiegato i termini della gara d’appalto assegnata alla società Maxinna Srls che aveva offerto al Comune di Alghero un canone di 660.000 € per 33 anni di concessione.

La Maxinna Srls è di Massimiliano Galeandro e Andrea Pinna e insieme alla  Santoni Group sono i committenti del progetto (LEGGI).

 

Un progetto che fonda i suoi pilastri su un’ipotesi di riuso, opportunità turistica, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il progetto è stato spiegato nella sala del Quarter dall’ingegner Sergio Murgia dell’Artek Studio in collaborazione con l’architetto Stefano Govoni di Pixel Architecture Studio

 

Sergio Mura e Stefano Govoni, con la proiezione di slide,  e ampia spiegazione, restituiscono un quadro di insieme che trasforma l’attuale immobile da uno stato di degrado indicibile, in un polo attrattivo, non solo turistico ma di fruizione sociale, che avrà suite, ristorante, bar, spazi espositivi terrazze all’aperto, con occhio attento all’abbattimento delle barriere architettoniche, ipotizzandolo come punto di riferimento per attività socio culturali della nostra città e non solo.

Il progetto rimodula a livello strutturale e concettuale gli attuali ambienti e le loro destinazione.

Il Caval Mari del futuro ospiterà cinque camere vista mare con idromassaggio, un ristorante, uno spazio espositivo, un’area destinata ad eventi culturali sociali,  a completare l’insieme una grande terrazza, ripensata per favorire la connessione fra lo spazio pubblico e quello privato che consentirà di ospitare manifestazioni di diversa natura , unitamente ad esclusivi momenti di riflessione in zona Bar. Occhio attento all’abbattimento delle barriere architettoniche, quindi via ringhiere e pilastri  e possibilità di usufruire di impianti elevatori pensati ad hoc.

Il  progetto sviluppato da ingegner Sergio Murgia dell’Artèk Studio in collaborazione con l’architetto Stefano Govoni di Pixel Architecture Studio, sono un esempio plastico di una visione moderna e futuristica di come sia possibile progettare all’interno di contesti assolutamente delicati, avendo cura di renderli sostenibili con accorgimenti progettuali e tecnicismi che sottostanno  all’ambizione di rendere l’immobile il primo complesso che ambisce in Sardegna ad avere la certificazione LED Gold di edificio sostenibile.

Nel progetto si è persino ipotizzato un moletto di attracco, un punto di approdo per piccoli natanti nel cuore della città e soprattutto guardando al mare che va cucito, in un’ipotesi del tutto progettuale, con l’area Marina Protetta e il Parco di Porto Conte che si vedono in lontananza. Ma questa è altra storia.

Quel che è emerso è che il progetto che dovrebbe prendere corpo entro il 2026, è figlio della visone e dell’idea concettuale che Sergio Murgia vorrebbe traslare sull’immobile, forse più di quanto non fece Simon Mossa nella sua versione iniziale, quando il cemento e le scogliere si fondevano.


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