Promuovere Alghero e l’Algherese nei Paesi Catalani ovvero ovvero Catalunya, Isole Baleari, Andorra, Paese Valenciano, la Franja, e Catalunya Nord. Creare dei legami tra tutti questi paesi e l’Alguer. E’ il progetto di un gruppo di giovani catalani che vuole dargli gambe, a che ora ha come principale rappresentante Pol Rivira Candela.
Pol è un giovane di 23 anni, che ha vissuto ad Alghero per otto mesi ed è tornato a casa in Catalogna entusiasta. E lo è stato al punto tale che ora si sta impegnando per realizzare un ponte, un altro, fra la Catalogna , Alghero e la Sardegna. Due lauree in tasca, Giurisprudenza e Scienze Politiche ha vissuto ad Alghero intensamente vivendo nel quartiere della Parrera ( lo chiama così!) dove è entrato in contatto con gli ambienti più genuini di Alghero, compreso il gruppo dei supporter della squadra giallo rossa, i Testardi Catalani e dei Mataresus de l’Alguer.
Ora con la creazione di questa Associazione in mente c’è l’obiettivo di promuovere l’Alguer la sua lingua e la sua cultura, tramite i social, un potente mezzo che se usato con la dovuta oculatezza può rivelarsi fenomenale, specie se a gestirlo saranno questi giovani, che a sentirli sono davvero entusiasti.
Hanno intervistato oltre 40 persone algheresi, che verranno presentate nelle prossime settimane e nei mesi a venire, perché l’obiettivo come detto è creare dei ponti e legami fra Alghero e tutti i paesi Catalani, in tutti gli ambiti, con particolare interesse l’infanzia e i giovani, però in generale c’è la volontà di mettere Alghero nelle dinamiche e nelle attività degli enti, associazioni di persone catalano parlanti.
Dice Pol Rivira Candela : “abbiamo la determinazione di far vedere e sentire nelle strade algheresi i legami con i catalani e viceversa, portare le ricchezze culturali di Alghero nei paesi Catalani e abbiamo la convinzione di indirizzare queste iniziative per l’infanzia e per i giovani, non facendo sempre cose per la gente più grande e adulta – dice Pol.
Ha fatto il Tirocinio Politico nella Delegazione del Governo di Catalogna ad Alghero e grazie a questo, ha conosciuto tanta gente del mondo culturale algherese, facendo parte di diverse attività.
Ha avuto contatti con il sindaco Raimondo Cacciotto che conosce questa iniziativa, illustrata anche All’Assessora alla cultura Raffaela Sanna, e “attendiamo una risposta ci dice Pol. Il contributo nostro – afferma – è molto collegato agli obiettivi e abbiamo soprattutto la volontà di avere una vera influenza negli abitanti de l’Alguer, con tutte le iniziative che verranno fatte. Vogliamo creare una coscienza collettiva nei Paesi Catalani per dare visibilità ad Alghero e vogliamo riprendere la importantissima attività portata avanti e sviluppata dalla estinta associazione Amics de l’Alguer.
A settembre Pol Rivira Candela sarà ad Alghero, deve riprendere i fili di un discorso interrotto, vuol dialogare con l’amministrazione comunale, vuol presentare il suo progetto e vuole essere sostenuto.
Per ora hanno creato lo statuto dell’associazione CONNECTEM L’ALGUER , hanno predisposto tutti i documenti, hanno regolarizzato la pratica pagando le tasse per essere un ente riconosciuto con personalità giuridica, e stanno aspettando la conferma dell’amministrazione, obiettivo è quello di essere un’associazione nella Catalunya.
Pochi giorni fa il loro atterraggio sui profili social Facebook Instagram TikTok per dare visibilità all’associazione CONNECTEM L’ALGUER , in pochi giorni centinaia e centinaia di follower in tutte le piattaforme, sino a totalizzare oltre 21.000 contatti. Un successo a loro dire!
La sede di questa associazione è a Granollers, il capoluogo della Comarca
subregione del Vallès Oriental, dove risiede Pol Rivira Candela
Nel prossimo futuro le riunioni saranno a Barcellona, dove questi giovani si metteranno in contatto con l’Associazione dei sardi nella Catalogna.
Come si vede è un progetto ambizioso e articolato, mosso dall’entusiasmo e dalla voglia di fare, che assume ancora più valore se a proporlo è un gruppo di giovani poco più che ventenni, che vogliono investire il loro sapere e la loro cultura per creare un ponte, un altro, ma forse diverso, fra Alghero e la Catalogna