Lunedì 9 Dicembre, aggiornato alle 11:44

VIDEO – La nuova vita del Caval Marì. Il progetto di Sergio Murgia e Stefano Govoni punta al riuso, alla sostenibilità ambientale ed all’efficienza energetica

VIDEO – La nuova vita del Caval Marì. Il progetto di Sergio Murgia e Stefano Govoni punta al riuso, alla sostenibilità ambientale ed all’efficienza energetica

Alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Conoci, del dirigente del settore V° del Comune ingegner Fois, dei progettisti e di quanti hanno collaborato, è stato presentato ieri nel corso di una conferenza stampa il progetto di riqualificazione del caval Mari, il locale sul Lungomare Dante.

Dopo il preambolo dell’ingegner Fois, che ha spiegato i termini della gara d’appalto assegnata alla società Maxinna Srls che ha offerto al Comune di Alghero un canone di 660.000 € per 33 anni di concessione. Alla gara hanno partecipato cinque società ma è stato l’operatore economico Maxinna Srls che con 92,42 punti si è aggiudicato il bando.

La Maxinna Srls è di Massimiliano Galeandro e Andrea Pinna e insieme alla  Santoni Group sono i committenti del progetto (LEGGI).

 

Un progetto che fonda i suoi pilastri su un’ipotesi di riuso, opportunità turistica, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il progetto è stato spiegato ieri nella sala del Quarter dall’ingegner Sergio Murgia dell’Artek Studio in collaborazione con l’architetto Stefano Govoni di Pixel Architecture Studio

 

Sergio Mura e Stefano Govoni, con la proiezione di slide,  e ampia spiegazione, restituiscono un quadro di insieme che trasforma l’attuale immobile in uno stato di degrado indicibile, in un polo attrattivo, non solo turistico ma di fruizione sociale, che avrà suite, ristorante, bar, spazi espositivi terrazze all’aperto, con occhio attento all’abbattimento delle barriere architettoniche, ipotizzandolo come punto di riferimento per attività socio culturali della nostra città e non solo.

Il progetto rimodula a livello strutturale e concettuale gli attuali ambienti e le loro destinazione.

Il Caval Mari del futuro ospiterà cinque camere vista mare con idromassaggio, un ristorante, uno spazio espositivo, un’area destinata ad eventi culturali sociali,  a completare l’insieme una grande terrazza, ripensata per favorire la connessione fra lo spazio pubblico e quello privato che consentirà di ospitare manifestazioni di diversa natura , unitamente ad esclusivi momenti di riflessione in zona Bar. Occhio attento all’abbattimento delle barriere architettoniche, quindi via ringhiere e pilastri  e possibilità di usufruire di impianti elevatori pensati ad hoc.

Il  progetto sviluppato da ingegner Sergio Murgia dell’Artèk Studio in collaborazione con l’architetto Stefano Govoni di Pixel Architecture Studio, sono un esempio plastico di una visione moderna e futuristica di come sia possibile progettare all’interno di contesti assolutamente delicati, avendo cura di renderli sostenibili con accorgimenti progettuali e tecnicismi che sottostanno  all’ambizione di rendere l’immobile il primo complesso che ambisce in Sardegna ad avere la certificazione LED Gold di edificio sostenibile.

Nel progetto si è persino ipotizzato un moletto di attracco, un punto di approdo per piccoli natanti nel cuore della città e soprattutto guardando al mare che va cucito, in un’ipotesi del tutto progettuale, con l’area Marina Protetta e il Parco di Porto Conte che si vedono in lontananza. Ma questa è altra storia.

Quel che è emerso è che il progetto che dovrebbe prendere corpo entro il 2026, è figlio della visone e dell’idea concettuale che Sergio Murgia vorrebbe traslare sull’immobile, forse più di quanto non fece Simon Mossa nella sua versione iniziale, quando il cemento e le scogliere si fondevano.

 


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