“Ora basta! Stiamo vivendo con le nostre famiglie un dramma. Non ci fanno pescare, non ci danno il permesso! Siamo senza soldi, cosa dobbiamo fare per sfamare le nostre famiglie? Questo il manifesto che campeggiava davanti all’ingresso di Casa Gioiosa Sede del Parco Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta. Una cinquantina di pescatori si sono dati appuntamento in un luogo che ormai è diventato il simbolo della rivendicazione di questi lavoratori del mare.
I primi pescatori arrivano intorno alle 15:00, poi con il passare dei minuti il numero aumenta, come detto una cinquantina.
Fra di loro il Presidente della V^ Commissione Christian Mulas, il capogruppo al Partito Democratico Mimmo Pirisi, le esponenti del Movimento Cinque Stelle Maria Antonietta Alivesi e Giusy di Maio, Raimondo Cacciotto, poi il neo consigliere regionale Valdo Di NOLFO che di fatto veste il ruolo di leader nella serata. Arriva poi il sindaco Mario Conoci, alla spicciolata i componenti ( di quel che resta ) della maggioranza. C’è Alberto Bamonti, Nunzio Camerada, Tatiana Argiolas, Roberto Trova, Alessandro Loi, Peppinetto Musu . In aula ci sono argomenti interessanti da trattare nel corso dell’assemblea programmata, punti dal gran valore politico e amministrativo, uno su tutti il Bilancio di previsione 2023-2025. C’è aria frizzante, vola qualche parola grossa, ma mai si trascende. C’è l’Assemblea del Parco e l’obiettivo neanche a dirlo è poterla condizionare
In aula Adriano Grossi a far le veci del presidente facente funzioni, il direttore Mariano Mariani, il dirigente Pasquale Sinis con funzione di Segretario.
Si parte con la prima chiamata, non c’è il numero legale e si deve riproporre dopo una mezz’ora. Anche dopo, il numero legale non c’è, non ci sono nove elementi della maggioranza che garantiscano l’inizio dei lavori ma, con un autentico blitz, poiché trattandosi di assemblea pubblica in aula arrivano in massa sia i Consiglieri di opposizione, che erano fuori dall’aula, e tutti i pescatori. Si accomodano ordinatamente in sala, si procede alla conta e Adriano Grossi avvia l’assemblea.
Tumultuosa per certi aspetti perché non si ha proprio voglia di discutere di bilancio di previsione, ma di risolvere il problema impellente per queste persone: farli tornare a pescare.
Già pescare! perché il loro lavoro ad oggi non si può svolgere. Il Parco ha trasmesso al ministero il disciplinare dell’area marina protetta, per la conseguente approvazione ma, mancando di fatto il nullaosta, gli operatori, tutti, non solo i pescatori, nell’Area Marina Protetta non ci possono proprio entrare.
Il disciplinare del 2023, in scadenza al 1 marzo 2024, non si può applicare, poiché al 31 dicembre sono scadute tutte le autorizzazioni per coloro che operano all’interno dell’area marina protetta. Il parco di Porto Conte e la sua dirigenza aspetta buone nuove dal Ministero, ma nel mentre la marineria, quella storica e artigiana è sul piede di guerra: vuole pescare!
Semplice e complicato allo stesso tempo, che di fatto mette in grande difficoltà sia il CdA del Parco che la stessa Direzione. Ci mette del suo persino la politica quando a un certo punto propone una risoluzione che deve essere fatta propria dal CdA del Parco, e e dalla Direzione proposta al Ministero, ovvero far pescare immediatamente la marineria autorizzata. Si rende portavoce della proposta Valdo Di NOLFO che legge proprio una risoluzione che noi di seguito vi proponiamo. una soluzione che di fatto è un problema per il management del Parco.
La politica di fatto mette nelle mani della dirigenza del Parco una patata bollente e soprattutto tanti uomini sull’orlo della disperazione. Un discorso complicato che finisce direttamente per far parlare dei limiti, o della fortuna di avere un’area Marina Protetta tutelata, che abbia regole e vengano osservate da chi all’interno vi opera.
Come noto all’interno dell’area marina protetta sono 22 le licenze autorizzabili, ma, ed è una novità, è stato notato che altri pescatori vogliono a tutti costi godere delle stesse prerogative dei loro colleghi. Una mezza guerra fra poveri, dove di fatto ad essere interessata può essere tutta la marineria artigianale algherese, quella piccola, sovente a conduzione familiare.
Un problema anche questo, e si intuisce che la politica non possa rimaner fuori da questo argomento.Oggi sul banco degli imputati è il Disciplinare dell’area Marina Protetta, il suo ritardo nell’adozione, ma non si può sottacere che forse l’elemento frenante di questo nullaosta, che tarda ad arrivare da Roma, sia stata proprio la Politica che ha cercato di capirne di più, di dialogare con gli estensori del Disciplinare, convocando almeno tre commissioni che di fatto hanno fatto dilatare il tempo a disposizione.
Ora il pallino è nelle mani del Cda e del Direttore Del Parco che sicuro predisporrà l’atto amministrativo necessario, ma non potrà caricarsi sulle spalle l’onere di poter dichiarare: tana liberi tutt! i ovvero si può tornare a pescare!
C’è la norma da rispettare e soprattutto coloro che sono autorizzati, e al momento, non tutti.
Oggi è andata in scena la prima puntata di una nuova telenovela che interessa il Parco AMP, capace di essere odiosamato, ma di trovare ogni volta la soluzione migliore per non rompere il dialogo con chi nel mare trova la sua fonte di sostentamento.
La memoria corre inevitabilmente ai fatti di due anni fa quando un Comitato ristretto di pescatori (Cigarellu) GUARDA, inscenò una clamorosa azione di protesta in conseguenza del divieto loro imposto. Noi ci eravamo e da allora abbiamo seguito le vicende di questa marineria, oggi dal Parco di Porto Conte accompagnata (LEGGI) dentro progetti che mirano a dare a queste persone i dovuti ristori per il fermo obbligatorio imposto.
Ma ora?
Al Sig. Presidente ff del Consiglio di Amministrazione dell’ente gestore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte
SEDE
RISOLUZIONE EX ART 63 DEL REGOLAMENTO
Oggetto: pesca artigianale in AMP
Visto il ritardo nella approvazione del disciplinare annualità 2024 dell’area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana
Visto che nell’ultimo disciplinare approvato (annualità 2023) la possibilità di pesca artigianale in AMP è interdetta fino al 1 marzo 2024
Visto che nella proposta di disciplinare 2024 la attività di pesca artigianale è aperta dal 2 marzo 2024
Con la presente risoluzione l’assemblea esprime il proprio indirizzo al consiglio di amministrazione dell’ente gestore del Parco e Area Marina e dalla direzione dello stesso
- nelle more di approvazione del disciplinare di aprire immediatamente la possibilità di pesca artigianale in area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana
Alghero, 7 marzo 2024