Il verbo che piace all’Alghero in questo periodo è soffrire.
Non basta giocare con gambe, cuore e testa, se non si aggiunge un po’ di sofferenza, la domenica per l’Alghero finisce per non avere senso.
E soffre anche il pubblico costretto col patema d’animo a seguire la partita con gli avversari che galleggiano, rimangono in partita, impensieriscono una squadra che, per tasso tecnico, è veramente di qualche spanna in più sugli avversari.
Emerge persino un dato non di poco conto e non da sottovalutare, le 17 reti incassate da questa squadra in questo primo scorcio di campionato che la dicono lunga sulla facilità con la quale si subisce la marcatura avversaria.
Lo ammette persino il tecnico Giandon, dicendo che questo è un neo, che quanto prima bisogna mettere a posto.
Le punte oggi come in altre circostanze sono in gran spolvero, Baraye regala un eurogol, Urgias di testa non perdona, Meloni si inventa persino l’acrobazia, la difesa di contro, per situazioni a metà strada tra il fortunoso e l’imponderabile, cala di attenzione, si fa trovare impreparata, con una componente che sta tipicizzando la squadra: si segna tanto, ma si incassa troppo.
L’Abbasanta si è concessa il lusso di segnare tre reti ad Alghero, e nonostante questo, la squadra di casa è riuscita con molta caparbietà, e come detto all’inizio, con sofferenza, a portare a casa un risultato molto importante per dare continuità, e guardare il futuro prossimo con ritrovata fiducia.
le stesse dichiarazioni rilasciate dal difensore goleador Bobo Marco Urgias, riflettono uno stato d’animo di un pacchetto che non sa capacitarsi del motivo per il quale purtroppo gli avversari vanno in rete con molta facilità; ma importante era portare a casa il risultato – chiosa Urgias.
LA CRONACA