Il derby dei borghi finisce due a due, fra lo Sporting Alghero, e il Tottubella il pareggio accontenta tutti.
Al ” Cataldi” di Santa Maria la Palma gran pubblico per la partita, che, come annunciato la vigilia non ha tradito le aspettative.
Belle trame di gioco una buona organizzazione nello Sporting Alghero, grazie al lavoro che sta effettuando Nando Correddu, un allenatore di grande esperienza che riesce ad ottenere il massimo da un gruppo di ragazzi, qualcuno di grande esperienza altri giovani e davvero interessanti, sino a costituire un giusto mix dentro una squadra che gioca si diverte e soprattutto diverte tutti coloro che la seguono con entusiasmo.
Lo Sporting Alghero visto all’opera oggi contro una titolata formazione, è la dimostrazione plastica, che talvolta l’ingrediente principe per far giocare una squadra e divertire, è chi il calcio lo sappia insegnare e interpretare. Nando Correddu è il prototipo del homemade, che conosce profondamente il gioco del calcio, da molti lustri sulla scena, fra campionati di prima, di seconda e ora anche di terza categoria. E se serve per capire di chi si parla, la su esperienza si plasma con esperienza anche fra i settori giovanili, ricordiamolo pure, dell’Alghero e dell’Audax per citarne alcune.
Ora è il condottiero di un naviglio di belle speranze, in mix di giovani di qualità, e anziani che avevano il pallone nel cuore, ma non una squadra per rincorrerlo. Questi se crederanno nei loro mezzi, e nella scommessa che in molti ipotizzano, i traguardi saranno davvero interessanti. Il motore di tutto è l’entusiasmo, la passione e la voglio sfrenata di far tornare la gente della Borgata di Santa Maria La Palma, e non solo, sulle gradinate del glorioso “Cataldi” . A vedere i risultati di questo inizio scoppiettante di stagione, “il campionato è stato già vinto”, per mutuare una frase di Amabile Simbula che nel vedere la gradinata colma di pubblico e colorata, gli si gonfiano gli occhi. E’ un piccolo miracolo, dal grande valore, una scommessa vinta, perchè a sentire i boati in piazza Olbia, seguiti da fischi dell’arbitro, e dal vociare rumoroso, indicano che la vita, quella calciofila, ha ripreso il suo corso.