Venerdì a Elmas “I volti dell’Alzheimer”. Il 3 novembre al Teatro Maria Carta un nuovo appuntamento AMAS per parlare di invecchiamento della popolazione sarda, di terapia, prevenzione e tanto altro
SASSARI. Venerdì 3 novembre, alle 17.30 negli spazi del Teatro Maria Carta in via Grazia Deledda a Elmas, si terrà il convegno “I volti dell’Alzheimer”, per approfondire i temi dell’invecchiamento della popolazione sarda (con una particolare attenzione alle demenze), di disturbo comportamentale, di prevenzione, di terapia non farmacologica e dell’importanza dei centri diurni.
L’evento, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, è inserito tra gli appuntamenti del progetto “Alzheimer Sardegna: Insieme per sostenere”, organizzato dall’Associazione Malattia Alzheimer Sardegna e sostenuto dall’assessorato dell’Igiene e Sanita e dell’Assistenza sociale della Regione Autonoma della Sardegna.
Al convegno, moderato dalla presidente AMAS, Pina Ballore, interverranno il geriatra Antonello Cossu (Ghilarza), la psicologa e psicoterapeuta Daniela Viale (Cagliari), la psicologa e psicoterapeuta Marta Malgarise (Cagliari) e il geriatra Antonio Nieddu (Sassari).
L’incontro, che gode del coordinamento organizzativo dell’associazione Music & Movie Ets (dedita a progetti e attività relative a tematiche sociali), rientra all’interno di un’ampia programmazione di convegni-momenti nel territorio che affrontano e parlano della malattia Alzheimer a trecentosessanta gradi: la società che invecchia; quali sono le difficoltà; le differenziazioni sotto il profilo dei bisogni; le potenzialità che il nostro territorio potrebbe offrire; come affrontare l’invecchiamento; la solitudine e l’ageismo.
«Proprio di ageismo, inteso come la discriminazione di una persona in base all’età, assistiamo in tante forme nei mezzi di comunicazione, istituzioni, sanità, nel sistema educativo, culturale, politico e ambientale – spiegano gli organizzatori –. Strettamente legata all’ageismo è proprio la solitudine, intesa come estremo malessere subito e non voluto che crea sofferenza psicologica e facilita l’insorgenza di malattie fisiche, psichiche tanto da ridurre la qualità e l’aspettativa di vita. Si parla giustamente di solitudine patologica e colpisce soprattutto gli anziani soli ma si riscontra di frequente anche in famiglia o nelle residenze, identificandosi come una forma di deprivazione relazionale».
Una particolare attenzione sarà rivolta inoltre della figura del caregiver, grazie alla testimonianza di Pina Ballore, che ama definirsi figlia dell’Alzheimer. L’ingresso è libero, si consiglia la prenotazione ai numeri 3336750996 – 3495386310.