Giovedì 30 Novembre, aggiornato alle 13:58

Il Parco di Porto Conte verso la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile. Non dice quale sarà la fonte, perchè?

Il Parco di Porto Conte verso la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile. Non dice quale sarà la fonte, perchè?

È stata salutato molto positivamente l’annuncio che il Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte ha deliberato la creazione di una comunità energetica rinnovabile (CER) del Parco, da realizzare con tutti gli operatori interessati che gravitano entro i confini dell’area protetta. E fra le affermazioni del Presidente Raimondo Tilloca registriamo: Il Parco a breve pubblicherà un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse di tutti coloro che intendono entrare a far parte della comunità energetica. Vogliamo creare le migliori condizioni per contribuire a trasformare l’attuale sistema energetico, alimentato soprattutto da combustibili fossilì, aumentando la produzione di energia rinnovabile a livello locale . Grazie agli incentivi previsti per le comunità energetiche rinnovabili, i fabbisogni di chi opera nella nostra area protetta potranno essere soddisfatti in prevalenza ed in prospettiva totalmente da fonti rinnovabili prodotte nel nostro territorio con importanti ricadute ambientali sociali ed economiche e rilevanti riduzione dei costi energetici, per le imprese e per i residenti, anche al fine di contrastare lo spopolamento e l’abbandono di molte attività produttive locali”.

Ribadiamo, la notizia è estremamente positiva, e ha suscitato molto interesse, compresa qualche perplessità da parte dei nostri lettori, dove, una fra tutte Lori commenta il post pubblico: e di grazia, quali saranno le fonti di energia rinnovabili alle quali farà capo questa comunità? Perché non è specificato? – chiede senza mezzi termini.

In effetti fra le affermazioni del presidente Raimondo Tilloca, ecomprese quelle della descrizione di che cosa sia una Comunità Energetica Rinnovabile, non emerge in alcuna maniera da quale fonte si intende ricavare energia, posto che attualmente almeno diverse possono essere le fonti. Il sole, il vento,  il mare, l’ idroelettrico e biogestori agricoli sono fonti pulite per la creazione di energia Green, ma non si capisce per quale motivo la comunicazione del Parco, ometta di dire come si procederà.

E non basta persino affermare che a breve verrà reso pubblico un bando, un bando su che cosa? Insomma un annuncio in grande stile, di quello che nel futuro prossimo si vorrà fare. E  non basta neppure l’aver tirato in ballo citandolo, l’intuito che tempo fa aveva manifestato l’Assessore all’Ambiente Andrea Montische che aveva fortemente voluto una delibera di Giunta in tal senso per : Favorire la transizione energetica per incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, promuovere l’autoconsumo, decentralizzare la produzione energetica, contrastare gli sprechi di energia e mettere al centro della transizione energetica il cittadino, che ne diventa parte attiva e integrante. È quanto stabiliva la Giunta comunale, che su proposta di Andrea Montis aveva dato via libera all’atto di indirizzo per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio comunale.

“Per questo – aggiungeva l’Assessore all’Ambiente – il Comune di Alghero intende dotarsi di un modello di sviluppo con soluzioni innovative per la gestione dell’energia attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, che sono in questo caso anche consumatori di energia connessi alla rete. Dobbiamo favorire questo sviluppo partendo dalle nostre borgate dove insistono, tra l’altro, tante attività economiche che devono liberarsi dalla tragica oscillazione al rialzo dei costi dell’energia” (LEGGI),

E quella che poteva essere un’autentica rivoluzione nel campo dell’approvvigionamento energetico sostenibile ad Alghero, è finita anch’essa nel dimenticatoio, salvo riemergere, ora, spolverata, ma ancora in maniera nebulosa.

Le risorse, stanziate con la legge regionale n.22 dello scorso dicembre, ammontano a 2 milioni per l’annualità 2023 e altrettanti per quella 2024, ad integrazione delle risorse che arriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (LEGGI), prevedendo persino  15mila euro ai comuni per la realizzazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla costituzione di comunità energetiche da fonti rinnovabili, con priorità ai comuni privi della rete del metano.

La Regione stilò persino l’elenco dei Comuni finanziati, privi della rete del metano, per l’annualità 2023 ( LEGGI), Alghero (servito da rete del metano) non poteva esserci, ecco allora che, oggi,  si può capire la strada alternativa percorsa, transitando a buon motivo dal Parco Regionale di Porto Conte, che assume la regia e si pone come guida di un progetto davvero interessante, ma, cosa NON di poco conto, non dice verso quale fonterinnovabile si sta indirizzando.

Nella foto il Presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca

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