7 Ottobre, dalle 17,30 alle 19,30 nella piazza Pino Piras, nel cuore di Alghero, le Associazioni che sostengono la battaglia per la salvaguardia delle falesie di Punta Giglio (Punta Giglio Libera – Ridiamo vita al Parco, Lipu, Italia Nostra, Earth Gardeners, Siamo Tutti Importanti) daranno vita a un’iniziativa d’informazione e di sostegno per l’Istanza di revisione del procedimento autorizzativo dei lavori sulle pareti rocciose del promontorio, che purtroppo potrebbero iniziare da martedì 10 Ottobre.
E’ l’annuncio delle 5 Associazioni promotrici che ora sposta la protesta interessando la Piazza. E in Piazza si annuncia la presenza di tante associazione a attivisti civici che hanno dato la loro adesione alla manifestazione di sabato.
Come noto si sono mosse in pratica tutte le associazioni ambientaliste del Territorio, che si oppongono al progetto definitivo del Parco di Porto Conte dei “Lavori di mitigazione del rischio frana in falesia Punta Giglio nel Comune di Alghero” .
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha richiesto accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti in relazione al progetto (LEGGI).
Italia Nostra Sardegna ha presentato anch’essa istanza di accesso agli atti e di Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) LEGGI
Sul Fatto Quotidiano, presente un intervento del zoologo Ferdinando Boero. Un professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II°, una eminenza, persona molto titolata, in quanto si occupa di biodiversità marina, funzionamento degli ecosistemi e di sostenibilità, per i quali ha scritto numerosi documenti che ha parlato di volontà imbrigliare le montagne (LEGGI).
Poi ancora è stata la volta di un folto Gruppo di ornitologi riuniti a Convegno, dove al termine dei lavori del XXI Convegno italiano di ornitologia di Varese, il 9 settembre 2023, è stata votata Risoluzione sui progetti di mitigazione del rischio di frana in falesia e riorganizzazione, messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio nell’ area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana (presentata da Giuseppe Bogliani).
Altra presa di posizione da parte di 5 Associazione che hanno presentato istanza di revisione del procedimento autorizzativo, ovvero e Associazioni Italia Nostra,
Lipu, Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners e dal Comitato Siamo Tutti Importanti (LEGGI).
Ier l’ultima presa di posizione da parte de WWF Sardegna ( LEGGI) che chiede in maniera netta che si intervenga sulla zonizzazione dell’area protetta, cioè trasformando l’area a rischio da Zona B – quindi aperta alla fruizione -, in Zona A, cioè a massima protezione. Questo, di fatto, renderebbe superato l’intervento sulla falesia, perché di fatto non ci sarebbero più i pericoli richiamati dall’ordinanza e che fungono da presupposto al progetto di mitigazione.
C’è persisno una petizione on line promossa su Change.org che ha raccolto ad oggi 31.271 firme (GUARDA )
Eppure non basta, non basta che tutto il movimento ambientalista chieda di fermare i lavori, poichè contrario al fatto che s’interverrà “ingabbiando, trapanando, inserendo perni e facendo crollare parti della parete, estirpando tratti di vegetazione, posizionando ancoraggi e boe su fondali marini.
Un cortocicuito fra il Parco Regionale di Porto Conte e il mondo ambientalista locale, regionale e non solo. Forse su questo ci si deve interrogare, per comprendere a fondo le ragioni di tanta contrapposizione, che al Parco restituiscono una pubblicità che adombra le buone pratiche, ed evidenzia le criticità, dove i compromessi non ci sono proprio.