Giovedì 31 agosto 2023, alle ore 21.00, nel Chiostro di San Francesco, si è tenuto un evento organizzato dall’Obra Cultural con la collaborazione di Plataforma per la Llengua e il patrocinio della Diputació di Barcelona, della Fondazione Alghero e del Comune di Alghero
Il tradizionale concerto delle “Festes 31 de agost” ha visto protagonista il cantautore algherese Antonello Colledanchise che è stato accompagnato dalla voce e dal clarinetto della soprano Susanna Carboni.
Per l’occasione sono stati presenti tanti ospiti che hanno contribuito alla storia della canzone algherese come Giuseppe Manca, Pietro Ledda, Piero Sotgiu, Isa Sanna, Elisa Ceravola, Gina Marrosu e il musicista Angelo Carboni.
Durante il concerto Antonello Colledanchise ha cantato diverse delle sue canzoni scritte in oltre 50 anni di attività poetico-musicale, da “Ninna Nanna” a “Mon pare”, da “Com se’n vola lo temps” a “Si parlem de amor” per arrivare alle più recenti composizioni, molte ancora inedite, che faranno parte del prossimo album.
Una bella serata di musica d’autore dove è stato celebrato il più longevo e prolifico artista algherese in vita. Una serata raffinata ed elegante che hanno messo in evidenza la qualità artistica di un uomo che si è speso per oltre mezzo secolo a promuovere, celebrare la canzone algherese
Antonello Colledanchise canta le problematiche esistenziali e sociali dell’uomo, sempre dalla parte dei più umili e degli emarginati. La sua caratteristica più importante è quella di aver fatto della canzone una forma di Poesia con uno stile assolutamente personale, dove persino il professor Nicola Tanda ha trovato modo di collocarla tra la poesia e il cantautorato internazionale.
La Giuria del “Premio Internazionale Tacita Muta per le minoranze linguistiche” gli ha attribuito la quinta edizione del Premio per la sua opera di scrittore e poeta/cantautore in algherese-catalano. Un grande riconoscimento.
Ad Alghero sono rimaste tra le 12 e le 15mila persone che parlano il catalano, e Colledanchise si è assunto l’onere affinché questo patrimonio linguistico non vada perduto, e lo fa fattivamente non solo attraverso i suoi testi e poesie ma con la musica. Dal 1978 si prodiga gratuitamente e fa opera di divulgazione nelle scuole soprattutto in lingua algherese. Il suo gruppo musicale, “Panta Rei”, composto da ragazzi dai 13 ai 18 anni, ancora oggi continuano a scrivere e cantare utilizzando l’algherese»
I suoi concerti si sono tenuti in Catalogna, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia e Brasile. Quanti altri hanno fatto come lui?
Antonello Colledanchise nel suo genere è unico, a metà strada fra il menestrello e il poeta, trova ancora oggi l’entusiasmo di emozionarsi e regalare emozioni a chi lo ascolta, in virtù di una vena che non accenna scemare. Oggi, nonostante la sua non più giovane età, riesce mantenersi giovane dentro, e la sua modestia, signorilità e delicatezza, lo fanno rimanere evergreen, e capace di essere protagonista e strappare applausi quando chiamato sul palcoscenico.
Nelle scorse settimane, a Luglio, era a Barcellona, altro giro di concerti, con lui Susanna Carboni, nuova compagna in questa avventura musicale.
E per la sua presenza a Barcellona, il setmanari l’ebre.cat gli dedica una recensione di gran valore . Scrive il giornale catalano di Colledanchise: La seua carrera artística i cultural és una prova més de la resistència diària dels membres de la cultura algueresa, que lluiten per la supervivència cultural i lingüística de l’anomenada Barceloneta sarda. La seua llarga trajectòria l’ha portat a rebre altres nombroses distincions. La primera el 1973 al Festival de la cançó algueresa en emportar-se el 2n premi amb la cançó Ninna Nanna. L’any següent era guardonat als Jocs Florals per la composició Li havien dit, una cançó contra la guerra. El 1980 guanya el primer Premi de Poesia “Città di Ozieri” amb la poesia Lo corral de vidre, mentre que quatre anys després rebia el Premio Internazionale di Poesia Luciano Mastino, amb el poema La pau sempre amagada. Els guardons continuaren al Festival de la cançó algueresa de 1986 amb Salvem L’Alguer i de 1990 amb És ja arribat l’hivern, al Premi de Poesia “Rafael Sari” de 1989 amb Lo plor de la mare, al Premi de Poesia “Sarcidano” de 1996 amb Perqué?, i el Premi “Faber” – intitulat al cantautor italià Fabrizio De Andrè- de 2002 amb la cançó Sem com a ondes de mar.
L’agost de 2022 vaig tindre l’orgull de publicar la biografia del veterà poeta alguerès Antoni Canu (Osier, 1929), ara el tinc d’anunciar que he endegat la de l’amic Antonello Colledanchise, un músic alguerès “laureat” i de cap a peus ( Il suo percorso artistico e culturale è un’ulteriore prova della resistenza quotidiana degli esponenti della cultura algherese, che lottano per la sopravvivenza culturale e linguistica della cosiddetta Barceloneta sarda. La sua lunga carriera lo ha portato a ricevere numerosi altri riconoscimenti. La prima nel 1973 al Festival de la cançó Alghero vincendo il 2° premio con la canzone Ninna Nanna. L’anno successivo viene premiato al Jocs Florals per la composizione Li hadan dito, una canzone contro la guerra. Nel 1980 vince il primo Premio di poesia “Città di Ozieri” con la poesia Il fienile di vetro, mentre quattro anni dopo riceve il Premio Internazionale di poesia Luciano Mastino, con la poesia La pau semper amagada. I riconoscimenti continuarono al Festival della Canzone di Alghero nel 1986 con Salvem L’Alguer e nel 1990 con È arrivato l’inverno, al Premio di poesia “Rafael Sari” nel 1989 con Lo plor de la mare, al Premio di poesia “Sarcidano” dal 1996 con Perqué?, e il Premio “Faber” – intitolato al cantautore italiano Fabrizio De Andrè – del 2002 con il brano Sem coma ondes de mar.
Nell’agosto 2022 ho avuto l’orgoglio di pubblicare la biografia del veterano poeta algherese Antoni Canu (Osier, 1929), ora devo annunciare di aver pubblicato quella, del mio amico Antonello Colledanchise, musicista algherese “laureato” e da dalla testa ai piedi, conclude l’autore Emigdi Subirats
credit foto Giampalo Frulio Barcelloneta