Mercoledì 11 Settembre, aggiornato alle 18:57

Lavori di mitigazione del rischio frana a Punta Giglio: la VinCa c’è risale al 2018

Lavori di mitigazione del rischio frana a Punta Giglio: la VinCa c’è risale al 2018

Punta Giglio, la VinCa c’è! Risale al 2018!

Un nuovo caso tormentato che rischia di generare altra confusione. Perchè spiace dover dire che quando si parte lancia in resta c’è il rischio di offrire un fianco scoperto, e fornire un jolly, a chi si considera, a torto o a ragione, la controparte. Se si decide di puntatre il management del Parco, contestarne le procedure, la strada maestra da percorere è la lettura degli atti, la loro conoscenza, prima di ogni altra cosa.
Le richieste degli accessi agli atti da parte delle associazioni ( LEGGI) ambientaliste(LEGGI) sono lecite, ma attenzione a sollevare questioni che afferiscono procedure, che
sottostano a progetti di questa complessità.

La nostra vuole solo essere una puntuliazzazione, perchè a leggere attentamente le richieste degli ambientalisti, c’è molta precauzione: Si ignora se siano state svolte le necessarie valutazioni ambientali. VInCA e VIA. Si chiede che vengano svolti il procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), necessario per tutti gli interventi in area appartenente alla Rete Natura 2000 come Punta Giglio, e il procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), necessario per i progetti di “opere costiere destinate a combattere l’erosione”.

Il progetto parte da lontano, infatti la VinCa c’è e risale al lontano 2018, cinque anni orsono, quando il progetto di massima ottiene il parere positivo con le relative prescrizioni del competente servizio dell’Assessorato regionale, verosimilmente, valide ancora oggi, se non sono intercorse modifiche e prescrizioni nuove.

Alla pagina 4 del Progetto,  vengono riportati, in forma sintetica e per via tabellare, tutti i pareri, in totale 10 , e le prescrizioni ricevute sul progetto definitivo, indicando il relativo stato di ottemperanza all’interno del progetto esecutivo. Dove si legge nel parere RAS : “Il progetto definitivo ha recepito le misure di attenzione espresse sul progetto preliminare con nota DGA n. 24055 del 14.11.2018. Viene valutato positivamente il progetto con ulteriori misure di attenzione quali…… e a seguire il parere del Ministero della Transizione ecologica Direzione generale patrimonio naturalistico e mare dove si legge: A seguito di istruttoria si rilascia parere favorevole nel rispetto delle seguenti misure: rispettare le prescrizioni della Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna…..

Quindi la VInCA c’è, risale a 5 anni fa, ed è espressamente citata nel progetto esecutivo. Quindi un procedimento c’è, della V.I.A., anch’essa richiesta in visione nell’accesso agli atti, se obbligatoria, se ne saprà di più nei prossimi giorni, o da parte dell’Ente Parco, o dalle stesse associazioni ambientaliste.

Questo è un punto, ma su un altro, non di poco conto, c’è necessità di fare chiarezza, e soprattutto di portarlo a conoscenza della collettività

E’ interessante, tra le altre cose da chiedere al Parco Regionale di Porto Conte e alla AMP,  sapere  se la Direzione delle due aree protette (terrestre e marina) abbiano portato all’attenzione della Commissione di Riserva e alla Consulta del Parco, detto progetto. Commissione e consulta al cui interno vi sono anche i rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste (quali sono le associazioni?), e quale sia stato – seppure consultivo e non vincolante- il parere espresso da detti organismi di controllo.
Avere risposte anche a queste domande può contribuire a fare chiarezza ed eliminare sospetti.

Perchè è certo che un progetto di così grande importanza che vede una spesa complessiva di 787.000 euro (si legge nel piano Finanziario) sarebbe stato oppurtuno portarlo all’attenzione
della Commissione di Riserva, della Consulta e sopratutto dell’Assemblea del Parco, coincidente, come noto,  con il Consiglio Comunale
Chi sono i componenti della commissionedi riserva e della consulta?
Domande semplici che riguardano anche il Consiglio Comunale e il ruolo svolto o quale vorrà giocare in questa vicenda. Possibile che su questo tema non ci sia alcuna presa diposizione? Possibile che nessun consigliere comunale abbia preso visione delle 38 pagine del progetto?
La stessa domanda è rivolta ai componenti della Consulta del Parco e ai componenti della commissione di riserva: quale ruolo di controllo hanno svolto? Qualche risposta per fugare qualsivoglia e infondato sospetto è necessaria.

Ma non si può non sottolineare, e sale propotentemente all’attenzione, ancora una data e l’anno, 2018.

Rapido flash back. Ancora?


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