Sabato 30 Settembre, aggiornato alle 18:21

Elevato rischio di incendi in Via Di Pietro a Fertilia per le stoppie non tagliate dal Comune , non si dica poi che ” non si sapeva”.

Elevato rischio di incendi in Via Di Pietro a Fertilia per le stoppie non tagliate dal Comune ,  non si dica poi che ” non si sapeva”.

Ci perviene una nota  che ha  segnalato, anche a mezzo PEC al comune di Alghero, lo stato di elevato rischio in cui si trovano numerose abitazioni a Fertilia.

Ad oggi infatti, nonostante i numerosi solleciti portati all’attenzione del Comune di Alghero come ogni estate, nella parte retrostante le abitazioni dal n. 10 al n. 16 di via Di Pietro a Fertilia, superficie di proprietà del Comune, non è stato ancora fatto lo sfalcio delle stoppie. Da tale situazione, considerato il caldo torrido ed i venti che battono questo lato di costa, il rischio incendio risulta elevatissimo, con grave pericolo per le persone e le abitazioni. A ciò si aggiunga che i viali pubblici e le vie di accesso che dovrebbero servire le abitazioni in caso di emergenze, risultano da anni ostruite dalla vegetazione. A prova di ciò, ricordo come solo alcuni anni fa, al fine di spegnere un piccolo rogo, è stato necessario l’intervento dei mezzi aerei in quanto i mezzi da terra erano impossibilitati dalla vegetazione.

Con la presente vogliamo segnalare tale situazione di rischio non più tollerabile a tutte le autorità competenti, al fine di sollecitare un rapido intervento sia di rimozione delle stoppie che di ripristino delle vie di accesso ai mezzi nei casi di emergenza. Sarebbe opportuno intervenire in maniera definitiva, creando delle fasce frangifuoco lungo il perimetro delle abitazioni private in modo da garantire un più sicuro margine di distanza dalla vegetazione.

Desidero inoltre ribadire e comprovare ulteriormente che il pericolo è stato portato per tempo a conoscenza delle autorità, di modo che non vi sia incertezza di alcun tipo in merito alle responsabilità connesse alle negligenze in atto e che, in caso di evento incendiario, nessuno si nasconda dietro i “non sapevamo” o i “non eravamo stati informati”, chiude la nota a firma di Giuseppe e   Raimondo Deroma


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