“Oggi la sanità è diventato un bollettino di guerra tra medici di missionari e chi è andato in pensione la situazione è diventata drammatica. Un’azienda sanitaria se non fa di mettere i suoi medici ma cerca di tenersi stretti. La creazione del nuovo ospedale non può essere che l’ampliamento dell’esistente basti pensare che tutta l’area di sosta giardino parcheggi sono quasi 1 ha la soprelevazione di almeno due piani dell’esistente, permetterebbero l’aumento di volumi importanti per garantire i servizi ai degenti, e si potrebbe fare tantissimi parcheggi sotterranei e vista la capienza dell’area del civile. Per non parlare poi dei familiari che raggiungerebbero nell’immediato i propri parenti ricoverati. La domanda è perché decentrare un servizio che deve sempre più essere inteso all’interno se non in prossimità del centro abitato”.
Con questo piglio il Presidente della quinta commissione Christian Mulas ha aperto i lavori questa mattina nella sala del Quarter.
Presenti in sala i Consiglieri Gianni Spano, Antonello Muroni delegato da Alessandro Loi, Nina Ansini, Monica Pulina Giusy Di Maio, che garantisce il numero legale poi arrivano Valdo Di Nolfo, Maria Antonietta Alivesi, Pietro Sartore e Mario Bruno.
Nel prendere la parola il capogruppo dell’Udc ha rimarcato l’assenza clamorosa delle massime rappresentanze amministrative della città. Riferimento senza mezzi termini al sindaco Mario Conoci, non presente; all’assessore alla sanità Salaris, assente anch’essa e ai tanti consiglieri comunali assenti, senza giustificazione alcuna.
Perché quando si parla di sanità, di livelli di assistenza che nella nostra città stanno vacillando pericolosamente, si parla di qualcosa che non può interessare solamente una parte politica, a destra o a sinistra, ma deve riguardare tutti indistintamente nell’interesse del perseguimento del bene comune.
In sala è stato rimarcato più volte, era davvero poca la rappresentanza, seppur molto qualificata. Presenti i consiglieri comunali, poi medici, qualche infermiere, pochi cittadini, nessuno organizzazioni del terzo settore, nessuno in rappresentanza dei diritti del malato da tutelare. In sostanza quando c’è da metterci la faccia, da perdere qualche ora, della voglia di non ammainabandiera, ma di lottare, in campo da troppo tempo, si vedono solo e unicamente le stesse persone. Tutti quelli che hanno preso la parola, hanno sottolineato con molta passione, di come sia travagliato il percorso della sanità ad Alghero, che da tempo ha preso una china pericolosa verso un declino inesorabile. Medici ridotti all’osso, reparti accorpati, specialisti in grande difficoltà, e soprattutto la politica incapace di mettere in campo una strategia comune per avere una interlocuzione capace e autorevole nei confronti di chi oggi, pro-tempore, sta gestendo la sanità nel nostro territorio.
Durissimo l’intervento di Alberto Bamonti che partendo da un’analisi dettagliata, comprese affermazioni a dir poco provocatorie, ha detto senza mezzi termini che ad Alghero la sanità funziona!. Funziona perché i problemi legati allo stato di salute si possono risolvere chiamando la sanità privata, che ti riceve prontamente, e con altrettanta solerzia ti indirizza in un percorso di cura. Pagando.
L’esponente di spicco dei Riformatori Algheresi conclude il suo argomento chiedendo la testa senza mezzi termini, di colui che non è idoneo a gestire l’attuale situazione ad Alghero, che ha responsabilità, ovvero il direttore generale Flavio Sensi, per lui senza mezzi termini Alberto Bamonti chiede le dimissioni. Additato di aver provocato quel pasticcio nel Distretto Sanitario di Alghero col pensionamento del Direttore che c’era, con l’incarico del nuovo, a sua volta spodestato da una sentenza del Giudice di Pace che ha rimesso in sella il Direttore Sanitario del Distretto fino al 2025. Un pasticcio, del quale qualcuno deve risponderne, ed è il direttore generale che viene chiamato a responsabilità.
Gli interventi in aula sono stati un crescendo di segnalazioni, di prese di posizioni, di sollecitazioni, compresi atti di accusa che non sono passati inosservati.
Molto accalorato l’intervento di Gianni SPANO esponente di Forza Italia che ha fatto un’analisi dettagliata della situazione attuale, dove ha invitato tutti a lasciar perdere progetti mirabolanti e dedicarsi soprattutto in quello che nell’immediato si può fare. Va bene la progettualità a lungo termine, ha detto Gianni Spano, ma è per l’immediato che dobbiamo batterci perché Alghero possa conservare quello che ci è stato lasciato dai nostri padri, dai nostri nonni sino a pochi anni fa, oggi inesorabilmente indirizzato a un declino senza fine.
L’ha fatto anche Monica Pulina, esponente di Fratelli d’Italia, professionista sanitaria, che ha messo in evidenza ancora una volta le criticità di un sistema, le difficoltà che vivono gli operatori nonostante il grande impegno quotidiano.
Altrettanto ha fatto Raimondo Cacciotto, che ha analizzato da più punti la situazione, chiamando a responsabilità l’attuale sindaco Mario Conoci, lui in quanto a capo della sanità algherese si è caricato di responsabilità e deve dar conto alla comunità. La sua assenza, è stata una ammissione di quanto poco gli interessi parlare di un tema così caldo che necessita di prese di posizioni talune persino impopolari.
E ha sollevato un problema tutto politico lo stesso Valdo Di NOLFO, che non filtrato il suo linguaggio ma con termini graffianti ha definito l’attuale situazione davvero preoccupante, ed ha chiamato a responsabilità colui che è il dominus nella scena politica locale, il Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais , e a cascata in città il sindaco Mario Conoci. Tratteggia le linee di un progetto politico che prevede lo smantellamento della sanità pubblica a vantaggio di quella privata.
Lo stesso ex sindaco Mario Bruno nel prendere la parola ha evidenziato come questa classe politica, oggi al governo della regione, stia dando corpo a una propaganda senza fine riferita persino alla costruzione di nuovi ospedali. La stessa delibera adottata dal Presidente della regione Solinas, fatto emerso ieri in consiglio regionale non ha copertura finanziaria, una ammissione palese che si tratta di uno spot elettoralistico, un’enunciazione Poiché un atto che non ha copertura finanziaria ha pressoché valore vicino allo zero.
E allora la rotta che si deve intraprendere senza tentennamenti e quella di poter portare, ancora, per l’ennesima volta in consiglio comunale il tema dei temi che è quello dell’identificazione dell’area della nuova struttura ospedaliera, ma nel contempo puntare senza esitazione al riconoscimento per l’ospedale di Alghero Dea di secondo livello. Questo consentirebbe ad Alghero di mantenere i reparti le figure professionali specialistiche oggi drammaticamente impoverite, il riferimento è all’ortopedia, alla cardiologia, su tutto all’anestesia e rianimazione.
Alla fine la sintesi per il presidente della commissione Christian Mulas è sfociata in una predisposizione di un documento da proporre all’attenzione del presidente del consiglio comunale perché convochi una adunanza ad hoc dove si parli unicamente di sanità per decidere una volta su tutte la strada da intraprendere unitariamente.
Non è passato in osservato persino il fatto clamoroso, preannunciato da Valdo Di Nolfo, che da parte dei consiglieri comunali di opposizione, si possa ipotizzare una dimissione di massa proprio per dimostrare che l’attaccamento alla poltrona non può essere una giustificazione per non intraprendere una battaglia, che è una battaglia di civiltà, è la difesa di una conquista, quella dell’assistenza sanitaria, che ad Alghero era una eccellenza neanche tanto tempo fa.