Venerdì 29 Settembre, aggiornato alle 18:15

In Sardegna 201 realtà ad alto contenuto tecnologico, in calo rispetto al 2022

In Sardegna 201 realtà ad alto contenuto tecnologico, in calo rispetto al 2022

START UP INNOVATIVE – In Sardegna 201 realtà ad alto contenuto
tecnologico, in calo rispetto al 2022. Fabio Mereu (VicePresidente
Confartigianato Sardegna): “A queste aziende non mancano coraggio e
voglia di fare impresa. Continuare a impegnarsi per creare le
condizioni favorevoli per innovazione, ricerca e sviluppo”.

Nel primo trimestre 2023, in Sardegna risultano registrate e attive
201 Start Up innovative, in calo di 17 unità rispetto al 1° trimestre
2022, quando erano 218. Contrazione osservata anche a livello
nazionale: nel primo scorcio di quest’anno operano 14.029 aziende, in
diminuzione di 333 unità rispetto allo stesso periodo del 2022.

A livello provinciale a Cagliari ne sono presenti 96, a
Sassari-Gallura 65, e a Oristano e Nuoro 20 ciascuna.

Le start up innovative, sono giovani aziende ad alto contenuto
tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella
sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto
sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la
commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore
tecnologico

Sono questi i dati dell’analisi su questa tipologia di impresa
realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su
dati 2022-2023 UnionCamere-Infocamere, Istat e Ministero del Lavoro.

“Anche nei quasi tre anni di pandemia – afferma Fabio Mereu,
VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – queste hanno
continuato la loro avventura imprenditoriale dando continuità alla
rigenerazione del tessuto produttivo. I dati, seppur in leggero calo,
dimostrano come nell’Isola le idee imprenditoriali non manchino e come
le nuove, e giovani, micro e piccole imprese siano attente alla
potenzialità del cambiamento”. “Queste, infatti, pur di migliorare,
sono pronte a sperimentare il più possibile i propri prodotti o
servizi innovando il processo produttivo – continua il VicePresidente
– nuovi materiali, perfezionamento di strumenti già esistenti,
dispositivi tecnologici avanzati. Intuizioni che possono apportare un
valido contributo e garantire una maggiore competitività alle
imprese”. “Grazie a questa costante attività di miglioramento –
rimarca Mereu – cresce la propensione a individuare soluzioni creative
e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato sardo
contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Sardegna e
made in Italy”. “Il futuro dell’artigianato non può trascurare le
start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità
che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi
produttivi – conclude il VicePresidente Regionale – per questo
ribadiamo come sia fondamentale che la Politica Regionale continui a
impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla
nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un
contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione,
specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel
sistema imprenditoriale. Una sfida quotidiana che ha come protagonista
il patrimonio intellettivo e creativo delle nostre imprese artigiane”.

ANALISI

Per quanto riguarda la distribuzione nazionale per settori di
attività, il 76,7% delle startup innovative fornisce servizi alle
imprese come la produzione di software e consulenza informatica, per
il 40,2%, l’attività di Ricerca e Sviluppo per il 14,1%, l’attività
dei servizi d’informazione per 8,5%. Il 15,1% opera nel
manifatturiero: su tutti la fabbricazione di macchinari al 2,8% e la
fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici al 2,2%.
Infine, il 3,1% opera nel commercio.

Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia
rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup
innovative: 3.885, pari al 27,0% del totale nazionale. Seguono il
Lazio (1.729, 12,0% del totale), la Campania con 1.317 startup (9,2%),
l’Emilia Romagna (1.086, 7,6% del totale nazionale). A breve distanza
compare al quarto posto il Veneto con 1.081 startup (7,5%). Segue il
Piemonte, con 777 (5,4%). In coda, con la Sardegna 16esima, figurano
la Basilicata con 146 (1,0%), il Molise con 81 (0,6%) e la Valle
d’Aosta con 21 (0,2%) startup innovative.

Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di
startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con
meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,5%
è una startup innovativa. Seguono in graduatoria la Lombardia (5,1%) e
il Friuli-Venezia Giulia (5,3%). Chiudono la classifica la Sicilia, la
Sardegna e la Puglia (tutte con poco più del 2,5%).

Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più
elevato di startup innovative: alla fine del primo trimestre 2022 esse
erano 2.720, il 18,9% del totale nazionale. Al secondo posto compare
Roma, unica altra provincia oltre quota mille (1.555 startup, 10,8%
nazionale). Tutte le altre province maggiori sono molto staccate:
nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli (657, 4,6%), Torino (513,
3,6%) e Bologna (345, 2,4%). La top-10 è completata da Bari, Padova,
Salerno, Bergamo e Brescia. In ciascuna delle prime 20 province in
graduatoria sono localizzate più di 160 startup; per contro, le ultime
10 province della classifica presentano meno di 16 startup. Infine, le
città dove sono localizzate rispettivamente solo 4 startup innovative
sono Vibo Valentia e Vercelli.


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