“Se da una parte ci arrivano voci di lamentele perchè si sentono troppo criticati, dall’altra parte non fanno niente perchè le critiche non vengano sollevate. Il Parco di Porto Conte continua a far parlare delle sue intraprese e non solo in chiave positiva. A parte la particolarità di quello che è stato definito dagli stessi organizzatori “un matrimonio” a Punta Giglio, in piena area di massima tutela naturalistica e ambientale e in pieno Parco e all’interno di una zona di elevatissimo pregio sulle falesie, quello che appare al netto del finto matrimonio è lo schiaffo dato alla comunità tutta, dove a chiare lettere si è voluto lanciare il messaggio che “noi siamo noi e voi non contate nulla “.
Non mi sorprenderà se fra un pò si chiedesse ufficialmente di utilizzare quei luoghi come location proprio per matrimoni, perchè seguendo la strada che autorizzava che dove c’era uno spaccio si può fare un bar e dove c’era un dormitorio si può fare un albergo e dove c’era una mensa si può fare un ristorante, sulla stessa falsa riga dove ci sono uomini e donne si possono fare matrimoni in barba a tutte le raccomandazioni ambientali, ma questo lo vedremo in seguito.
Adesso ci giunge voce che sarebbe stata prorogata ancora per un anno la concessione dell’emporio del Parco a coloro che l’hanno gestita fino ad oggi. Una scelta che riteniamo piuttosto contraria a quanto emerso in questi mesi, dove tutti, compresi amministratori e forze politiche in capo al Parco, hanno espresso la necessità di cambiare e di migliorare un servizio che dovrebbe fare lustro al settore enogastronomico del Parco e della Nurra. E invece apre sempre meno giorni all’anno, viene poco pubblicizzato e cosi le tanto decantante eccellenze restano al palo e senza quella promozione e commercializzazione che ci si aspetta.
Perchè non è stato fatto un un bando per riassegnare la concessione di questa importante attività? Non comprendiamo questa mancanza che potrebbe dipendere dalla volontà oppure dalla difficoltà di trovare personale idoneo o che abbia tempo per svolgere anche questo impegno che però non è secondario. Tralasciamo poi sempre sullo stesso argomento la mancanza di un giusto sostegno ai prodotti e imprese col marchio del Parco che orbitano nell’area Parco e nelle borgate oramai isolate e sempre meno coinvolte nelle scelte del territorio. Insomma siamo sempre alle solite, si lamentano delle critiche ma poco o niente fanno per evitarle, dando l’impressione all’esterno che si pensi tanto al profitto e al business e meno alla tutela ambientale.” Chiude la nota di Mimmo Pirisi, Capo gruppo PD.