Ora gira voce che il Cinema Teatro Selva di Alghero mette paura. Insistente, a causa dei racconti fatti da alcuni lavoratori che nel manufatto di Via Sassari venivano investiti da sensazioni “strane”.
Lo storico cinema teatro costruito nel 1940 su progetto grande ingegnere italiano Riccardo Morandi ( quello del Ponte di Genova) ed eseguito dall’ingegnere Fausto Cella. Il cinema teatro Selva è memoria storica e per Alghero, dal punto di vista dell’architettura contemporanea, ha la stessa importanza che ricopre, per il XVI secolo, il campanile gotico-catalano della Cattedrale di Santa Maria o, per il secolo XIX, il pronao neoclassico dello stesso monumento realizzato nel 1862 dell’architetto Dessì-Magnetti.
Il Cinema Selva è stato la sala per eccellenza per gli algheresi. Ha ospitato intere generazioni al suo interno, quando liberamente si poteva fumare, limonare e consumare il celebre pistacciu con i semi di zucca, acquistati dai venditori dell’angolo anch’essi monumenti della storia commerciale di questa città.
Grandi i ricordi legati agli eventi, ai festival della canzone algherese, ma mai era capitato di sentire che il Selva poteva ospitare fantasmi.
La storia che circola in città è un po frutto di fantasia di qualche buon tempone, ma che a chiedere come tutto abbia avuto inizio c’è da rimanere stupiti.
Il locale come si sa, è oggetto di profonda ristrutturazione e quasi ultimato, ma degli operai lamentavano che lavorare al su interno è stato davvero complicato. Casualità e suggestione si sono incrociate. Malesseri, infortuni, e non ultimo strani rumori. Roba da far accapponare la pelle!
Bello, se fosse davvero così, ad Alghero potrebbe far tappa il turismo horror, quello che cerca da una vita fantasmi, voci e rumori inequivocabili di catene, cigolii e porte che sbattono, miste a risate gutturali, che mai ha attecchito da queste parti, ma che ora si potrebbe davvero strizzare l’occhio.
Giova ricordare che a poche decine di metri dal cinema Selva, c’era stato il cimitero di Alghero, laddove oggi ci sono i giardini pubblici meglio noti giardini Tarragona.
Che qualche anima non si voluta migrare verso Via Vittorio Emanuele? Che si sia fermamente opposta e non trovando altro, si è sistemata in zona, finendo per accasarsi da quelle parti?
Difficile da dimostrare e ancor di più credere che questi fantasmi proprio in quell’immobile si siamo sistemati.
Vabbè, se solo si volesse, con gli smartphone che abbiamo sempre a portata di mano, si potrebbe suggerire una breve registrazione audio-video, per convincere anche i più riottosi ad ammettere che i fantasmi hanno trovato casa ad Alghero. In centro.
E dopo il fantasmi della Scala, i fantasmi del Louvre, i fantasmi del Selva sono quelli in new entry, nel XXI° secolo, quello della tecnologia, della Gpg e della farina di grillo, un pizzico di oscurantismo non si poteva negare. Ma si sappia che un prete e l’acqua santa si trovano, anche senza molto impegno.