“Il seggio in Gallura non è stato assegnato per decimali, ma perché il regolamento nazionale , e a caduta quello regionale, assegna un seggio al perdente che non lo abbia conseguito al voto. A garanzia delle minoranze. Ed è questo meccanismo che ha fatto infuriare i sostenitori di Giuseppe Meloni, ai quali la commissione regionale, per il congresso, ha sottratto un seggio che comunque avevano conquistato con il voto. Il regolamento, sia chiaro, esisteva prima del voto. Inoltre, il regolamento non prevede il collegio unico regionale per l’assegnazione dei resti ma questi ultimi vanno assegnati nei collegi stessi attraverso il conteggio dei decimali dei quozienti più alti“. E’ la spiegazione di un militante del Pd che spiega meglio quanto da noi affermato ieri nel rendere conto dell’elezione di Piero Comandini alla Segretaria Regionale del Pd.
Avevamo scritto che Giuseppe Meloni ha ricevuto più di 3000 preferenze in più rispetto a Piero Comandini, esattamente 18.581 preferenze contro le 15.527 del proclamato segretario. Piero Comandini ha conquistato la maggioranza dei delegati al congresso. Per lui 66 delegati contro i 64 di Giuseppe Meloni. Dicevamo ancora che Piero Comandini ha vinto nei collegi di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, e Oristano mentre Giuseppe Meloni si è imposto in quelli di Nuoro, Sassari e della Gallura. E proprio in Gallura, si è assistito ad un fatto quanto meno curioso, dove c’era stata una contestazione, perché Meloni si era aggiudicato tutti e 13 i delegati ( zero per l’avversario), e’ la commissione che ne ha assegnato uno a Comandini, risultato 12 per Meloni e 1 per Comandini, evevamo parlato di un 0,9 portato per arrotondamento ad 1, ed è stato un delegato decisivo. ma non è un arrotondamento perché il regolamento nazionale , e a caduta quello regionale, assegna un seggio al perdente che non lo abbia conseguito al voto. Tutto più chiaro.