Piero Comandini è il nuovo segretario regionale del Partito Democratico. Dopo il lungo black out si è proceduto alla conta delle schede e all’assegnazione dei delegati .
Piero Comandini è il nuovo segretario regionale del Pd. Ha perso per voti presi, oltre tremila in meno di Giuseppe Meloni, ma ha vinto con i delegati all’Assemblea regionale, calcolata collegio per collegio, si è rifatto fino conquistarne due in piu e finisce 66 a 64
Primarie governate dai capi bastone come Antonello Cabras, Renato Soru e Tore Cherchi erano schierati in prima linea.
Piero Comandini e Giuseppe Meloni sono stati testa a testa nella sfida in Sardegna ma il dato definitivo delle primarie arriva tarda ora, oggi martedì, dopo che domenica il seggio di Quartu Sant’Elena – terza città della Sardegna – aveva chiuso le operazioni di scrutinio per un presunto inquinamento del voto da parte di rappresentanti del centrodestra, bloccando così lo spoglio.
Una brutta pagina, che fa partire la nuova segreteria avvelenata. Se il gioco era di far votare chiunque, non si poteva a gioco in movimento, fermarlo e portare via un’urna elettorale con tutto quello che ne è conseguito. Come con i bambini che giocando si indispettiscono e portano via il pallone, perché è il loro. Qua il pallone era l’urna. Ma è valso a poco.
Un voto democratico, non prende bollini, prende tutto. Uno che va a votare, va rispettato, e la coscienza che deve interrogare.
Le regole del PD sono queste e amen, gli sconfitti, non sono per opera di dirigenti interni ma per opera del voto di cittadini, (anche di destra). Se non va bene e non va, si cambi, ma non lo si pretenda a gioco in corso.
Di fatto è una piccola rivoluzione della gente, che ha ribaltato gli ordini interni del partito.