Un terremoto. Le primarie del Pd con il voto ai gazebo e nelle sezioni, non solo a livello nazionale, e regionale, ma persino locale è stato di ribaltamento delle forze in campo ( annunciate).
Se a livello nazionale Elly Schlein ribalta il pronostico, in maniera clamorosa, e a livello Regionale fra Giuseppe Meloni e Piero Comandini è lotta testa a testa, con riconta delle schede e sospetti velenosi su inquinamenti nel voto, che arrivano dal capo di sotto, ad Alghero è tutto chiaro, da ieri notte intorno alle 22:00.
Ad Alghero ci sono stati dai risultati clamorosi. Si votava nei due seggi di Alghero, in Via Mazzini, la storica “Casa del Popolo”, e a Santa Maria La Palma.
Per la segreteria Nazionale Bonaccini prende 449 preferenze, la Schlein 427.
Ma è nel voto per la segreteria Regionale che si rileva il terremoto: Meloni riscuote 331 voti, Piero Comandini 493. Piero Comandini, Consigliere regionale cagliaritano, è esponente della corrente Sardegna Futura, che conta tra i sui riferimenti anche l’ex parlamentare Gavino Manca.
Giuseppe Meloni, anche lui titolare di uno scranno nell’assemblea di via Roma, eletto in Gallura, appartiene all’area riformista dell’ex senatore e già presidente della Regione, Antonello Cabras.
Un risultato che letto così parrebbe dire poco, ma è un voto dal marcato segnale politico. A vincere ad Alghero, per intenderci, non è il gruppo dirigente attuale, con la segreteria uscente ( a fine mandato) di Mario Salis ( ed Enrico Daga più gli altri), ma praticamente tutti quelli che da tempo osteggiano la linea politica della segreteria uscente.
Mimmo Pirisi, poi a seguire, Gavino Scala, Francesco Carboni, Giuliano Spanedda, Giovani Idda , hanno spinto sul candidato avverso portato dalla attuale dirigenza, e hanno contrapposto Comandini a Giuseppe Meloni. Risultato che ad Alghero la vittoria è stata nettissima, con 162 voti d scarto. Mimmo Pirisi l’uomo di punta ad Alghero, Consigliere Comunale, vicinissimo alla corrente di Gavino Manca è stata capace di tessere una rete di consenso verso Comandini che si desume con chiarezza a leggere i numeri. A Santa Maria La Palma, sede di seggio, che comprendeva le Borgate e l’Agro di Alghero, Comandini prende 146 voti e Meloni solamente 30, non un caso se solo si riconosce che Mimmo Pirisi nell’Agro ha un grande appeal elettorale. E si aggiunga che si sono notati nella sede di Via Mazzini, in maniera defilata, ma presenti, persino Luigi Lotto, Mario Bruno e Pietro Sartore, e se si deve leggere la cifra politica sino in fondo, anche questi in maniera decisa hanno contribuito alla sconfitta della dirigenza uscente. Questo è il dato politico.
E’ la rivincita dei compagni, quelli di sinistra, persi e ritrovati, per dare un segnale alla segreteria attuale e spostare gli equilibri. Tutta gente che proviene dalla scuola dell’ex Pci, poi Ds, Ulivo ecc..,, che si era allontanata e ora si è ritrovata nella “casa del popolo”. E ieri sera lo spaccato era eloquente: da una parte tutti i dirigenti attuali con aria dimessa, dall’altra quelli che avevano preparato la rivincita, e la leggevano nei numeri che lo spogli ha restituito.
Ora si aprono scenari nuovi a livello locale che devono trovare compromesso. C’è chi ha vinto, e c’è chi ha perso, e la battaglia ora si sposterà sulla nomina del segretario che deve succedere a Mario Salis. Roba da ulteriori compromessi a livello Provinciale, dove Alghero si presenta con equilibri nuovi.
E la pace in questo tormentato PD Algherese potrebbe arrivare con la nomina, di un segretario che vada bene a tutti. Facile da dirsi ma difficile da farsi. E il Segretario cittadino, magari, era nascosto in quel nugolo di scrutatori intenti a sfogliare la margherita con i petali di Bonaccini e Schlein che si inseguivano, poi ancora con Comandini che spaventava Meloni, uno de Capo di sotto nella Riviera del Corallo, preferito per ragioni, ora, molto chiare a tutti. E a sentire la battuta di un vecchio militante si capisce che il “tiro” è stato preparato da tempo: “quando si scende in campo con l’artiglieria pesante…..
E hanno un senso chiaro persino le interviste realizzate a Mimmo Pirisi e Mario Salis, abbondantemente prima che si scrutinassero le schede depositate nelle urne. Da sentire.