Ricodato l’accordo siglato fra Parco di Porto Conte e pescatori che operano nella bia delle Ninfe? l’accordo siglato (LEGGI) nei primi giorni di febbraio contiene un disciplinare all’esame del Ministero. I tempi lunghi, tipici di una procedura amministrativa abbastanza complessa, preoccupa. Di questo se ne fa portavoce il Consigliere Dem Mimmo Pirisi che afferma “Si avvicina a grandi passi la stagione primaverile e dal primo marzo nelle zone protette e interdette alla pesca, nella Baia di Porto conte, potranno e dovranno essere riammesse le imbarcazioni di pesca autorizzate, con tutte le prescrizioni previste dal disciplinare approvato dal Parco e non ancora reso attuativo dal Ministero dell’Ambiente Il tempo scorre e il settore pesca aspetta con ansia il via libera, che ancora non arriva. Molte aziende di pesca e molte famiglie iniziano a preoccuparsi, dal Parco di Porto Conte AMP arrivano rassicurazioni, ma niente di più concreto. Non si capisce dove sia l’intoppo, ma ci auguriamo, afferma Pirisi , che arrivino presto buone notizie, sia per iniziare a pescare in quelle aree, sia per i progetti messi in campo dal parco grazie ai finanziamenti regionali già a disposizione. Dal Parco ci attendiamo buone notizie”, conclude Mimmo Pirisi.
perpendicolarmente alla linea di costa e da essa distante almeno 50 m, e comunque nel rispetto delle ordinanze di sicurezza balneare emanate dalla Capitaneria di porto competente,
segnalate come da normativa vigente. Sono vietate le reti monofilo di nylon di qualsiasi tipo e numero di maglia; c) palangari fissi a non più di 300 ami, d- lenze a mano e a canna, con massimo n. 3 ami; e) lenze trainate per un massimo di n. 3 a persona, e n. 6 ad unità da pesca; f) lenze per cefalopodi, arpione.