Lunedì 5 Giugno, aggiornato alle 10:10

L’Assessore Cocco a tutto campo: mai tante risorse al Carnevale delle Borgate. Il Bando per gli eventi carnascialeschi è andato deserto

L’Assessore Cocco a tutto campo: mai tante risorse al Carnevale delle Borgate. Il Bando per gli eventi carnascialeschi è andato deserto

L’Assessore al Turismo del Comune di Alghero  Alessandro Cocco, bolla il nostro articolo (LEGGI) sul Carnevale come “poco centrato”, “ingeneroso nei confronti di chi si è speso e non poco perché il Carnevale delle Borgate riuscisse al meglio. Si lascia persino sfuggire che da parte nostra ci sia stata la volontà di creare artificiosamente una polemica ad arte. Ci siamo impegnati a rileggere quanto scritto, cercando vene polemiche, ma abbiamo ricevuto conferme da quanto abbiamo asserito, e lo sottoscriviamo in toto, senza tentennamenti: Alghero il carnevale non lo vuole. Almeno sino a oggi. Ma siccome siamo coscienti che chi chiamato in causa ha correttamente la proprie ragioni da far valere, vi riportiamo pari pari, e affermazioni dell’Assessore Cocco, che non commentiamo. Le lasciamo così, intonse, e alla fine ogni lettore, cittadino di questa città si farà la propria idea su tutto. Una cosa è certa e della quale non si può dubitare: il nostro intervento era un contributo al dibattito, alla volontà di uscire dalle semplici affermazioni contenute nei post social, per  dare a questa città e ai suoi abitanti persino un momento di riflessione, a  vedere il risultato, dobbiamo sottolineare che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto.

Non sono molto d’accordo su diverse valutazioni che si fanno nell’articolo (LEGGI), ma soprattutto non sono d’accordo su una cosa che è un fatto, cioè che per il Carnevale delle Borgate ci fossero poche risorse. In realtà questo è stato il Carnevale delle Borgate più finanziato, con un contributo del 70%, vista proprio l’eccezionalità dell’edizione. Infatti se da un lato mancava la sfilata del “Carnevale dei bambini”, dall’altro questa è un’edizione di ripartenza dopo due anni di stop. Due anni di stop che ovviamente han visto venir meno alcuni sponsor rispetto alle edizioni passate. Durante questa edizione siamo stati molto vicini al Comitato di Borgata, ci siamo sentiti e coordinati molto. Non penso assolutamente si possa dire che la città non li voglia o che l’Amministrazione non li voglia. Risorse e tempo sono stati spesi e ritengo si possa dire che il Carnevale delle borgate sia andato molto bene. Certo non c’erano i carri, ma organizzare i carri richiede un sforzo notevole in termini di tempo e soldi da parte dei gruppi di partecipanti, serve un anno intero di lavoro e quest’anno: davvero difficile dopo due anni di stop. Lo stesso Comitato ha preso coraggio solo a inizio anno. Però si riparte, da qualche parte si deve pur ripartire. Non capisco il voler sollevare la polemica su una cosa del genere e dubito che i commenti polemici provengano dal Comitato, dubito abbiano interesse a fare polemiche, su una iniziativa realizzata con il massimo della disponibilità da parte di tutti, al meglio delle possibilità. Veniamo poi al tema del “carnevale” in generale. Se è vero come dice qualcuno, che in passato è stata la Fondazione a contattare gli organizzatori per ricevere proposte, ci tengo anche a dire che, come da prassi, a settembre con Fondazione abbiamo pubblicato il bando per raccogliere proposte per iniziative ed eventi per il periodo ottobre-marzo. In quell’occasione non sono arrivate proposte relative al carnevale. Voglio dire in maniera molto onesta che organizzare un carnevale dei bambini implica un lavoro lungo, di coordinamento che coinvolga diverse parti e che inizia diversi mesi prima: visti gli impegni e gli eventi di fine anno, non credo si possa dire nulla agli uffici del Comune e della Fondazione, oltretutto certo non si può dire sia mancata una programmazione sul carnevale, uno dei cinque eventi identitari realizzati con la Fondazione. Qualcosa si è fatto eccome: oltre il Carnevale delle Borgate, oggi annunciamo i festeggiamenti della Pentolaccia, che si terranno domenica 26 presso Largo San Francesco, realizzati con la Nuova Piccola Compagnia. Una Pentolaccia con format rinnovato, anche grazie ad un maggior investimento, per rilanciaro e per renderlo sempre più attrattivo. Su questa iniziativa c’è stato un impegno personale del Sindaco, del CdA della Fondazione e del sottoscritto. Infine permettetemi un ragionamento sugli eventi, su quelli fini a loro stessi e a quelli da interpretare quali investimenti per il territorio. Questo è un tema su dobbiamo avere il coraggio di fare alcune valutazioni oggettive. Personalmente ritengo quanto segue – per cui non mi trovo d’accordo sulle considerazioni che fate nell’ articolo -: se ci sono eventi di bassa stagione che possono essere volani per l’economia territoriale, come San Michele, come gli eventi sportivi primaverili e, spingendosi ancora più in là, con la Settimana Santa ( specialmente se abbiamo una pasqua bassa), ce ne sono altri che è difficile che riescano veramente ad aprire uno spiraglio di stagione turistica. Questo per due ordini di ragioni: il primo è che a febbraio Alghero è ancora poco vitale, per via delle legittime scelte degli operatori economici. Su questo il Comune può fare poco e l’apertura attiene alle libere scelte dei privati, che conoscono costi e benefici dell’apertura anticipata. Il secondo ordine di ragioni è che quando parliamo di Carnevale parliamo di un prodotto, di un evento, su cui abbiamo una fortissima concorrenza regionale, con manifestazioni molto più antiche, strutturate, storiche, proprio come si cita nell’articolo. è difficile pensare di poter creare, da un anno all’altro, un carnevale tanto competitivo, in grado di portare decine di migliaia di persone. Occorrerebbe un investimento notevole di risorse, e ovviamente senza certezza di realizzo. Questa analisi è il motivo per cui da tempo Alghero ha deciso di puntare su un format specifico: il Carnevale dei bambini, che si tiene da almeno 20 anni. Ma anche su questo dobbiamo essere sereni nella valutazione: è un brand che non ha ancora “sfondato”. Ha sempre avuto una grossa partecipazione di folla e va benissimo, perché è giusto che ci siano anche iniziative di intrattenimento per la popolazione. Esco dal ruolo di Assessore al Turismo per vestire i panni di quello alla Cultura: oltre ai flussi turistici, è giusto anche organizzare manifestazioni legate alla nostra cultura, per il piacere di godere di una festa con la comunità. Però dobbiamo essere onesti nelle valutazioni, ciascuno con le proprie. Chiarissimo l’Assessore Alessandro Cocco, il suo ragionamento non fa una grinza. E siccome avevamo detto in apertura che non avremmo commentato, ci asteniamo. Ciò non toglie che nel suo discorso ci sono davvero parti deboli.


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