Ieri ad Alghero il tradizionale Carnevale delle Borgate, è tornato ad animare l’agro della Bonifica algherese. L’appuntamento e il ritrovo presso il ristorante Sa Sevada, di fronte al bivio per Porto Ferro alle ore 14.30. Ma già in avvio qualche problema legato al transito viario e slittamento della partenza di parecchio. Il problema circa 300 metri di strada da percorrere sulla st
A Guardia Grande la sfilata attesa da canti e balli con le immancabili frittelle. Ma lo spettacolo, il vero spettacolo è stata la gente.
Tantissima, giunta da Alghero, dall’hinterland per testimoniare che c’era voglia di svago, di far festa, popolare, rustica, con carattere preponderante di semplicità. Guardia grande merita un encomio, pubblico, un ringraziamento senza condizione alcuna, perché a prescindere da tutto ha regalato a un pezzo di collettività, un bel momento di svago. La maschere erano figuranti anch’essi dell’agro, felici per poco, e contenti per essere riusciti a portare a compimento la sfilata, fra due ali di gente sorridente e sorpresa. Fantastici i 𝑆𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑜𝑠 di Ortueri, i Tumbarinos di Gavoi, Sos Tintinnatos di Siniscola, maschere sarde autentiche, una attrattiva sempre calamitante. Arrivati a Guardia Grande fra due ali di folla.
Una sfilata, bella nella sua semplicità, fatta con scarsissime risorse, che ha richiamato la città di Alghero a una profonda riflessione. Una rappresentazione goliardica emblematica: Anime in fuga dalle Borgate. A vedere dai risultati non proprio, sono anime che attraggono.
In Sardegna impazza il Carnevale, in ogni angolo e in ogni piccolo paese c’è festa, tutti sono pronti a dare, ad accogliere e a proporre.
Ad Alghero quest’anno, ma è il paio con lo scorso anno, il Carnevale non si vuole. Niente sfilata, niente gente per le strade, niente sorrisi da regalare a una collettività che si ritrova poi, in contesti popolari, leggi Guardia Grande a testimoniare che c’è la voglia di esserci, di partecipare.
Alghero non investe nel Carnevale, sia esso per grandi e per piccini, e forse su questo ci si deve interrogare. Le attività Carnascialesche non sono solo un momento di svago, sono un fantastico meccanismo, che muove un mercato diretto e indiretto, legato all’evento. Si è sempre sostenuto e si sostiene, che le manifestazione devono muovere economia, e allora fatti due conti Alghero avrebbe un moltiplicatore per le sue attività economiche certificato. E non si vogliono scomodare eventi di caratura ultra regionale che affondano tradizioni nella storia carnascialesca sarda e delle giostre equestri sarde, come Tempio e Oristano, se non gli eventi curati nel dettaglio in Barbagia, Ottana, Mamoiada, Orotelli. Noi siamo quelli che guardiamo con entusiasmo alle Cortes Apertas che ha avuto riscontri straordinari, ma le nostre sono inspiegabilmente chiuse. Noi plaudiamo agli eventi delle altre località, n siamo persino fieri, riusciamo a far partire da Alghero pullman stracolmi, ma non siamo capaci di attrarre in questo momento di bassa stagione, un movimento legato al Carnevale, che non vogliamo.
Usiamo volutamente il plurale, perché il Carnevale è un evento che si cura e coniuga al plurale, raramente un singolo riesce laddove c’è bisogno di collettività, di unione di forze, di idee e di risorse. Chi ad Alghero ha le redini della promozione degli eventi, capisce che Febbraio così desolatamente vuoto, non si può accettare. Qui ora, c’è bisogno di capire come cominciare a riannodare i fili spezzati di un discorso che deve riprendere costi quel che costi. Decidere se “spingere” il Carnevale nelle Borgate, e costringere le Borgate a riempire anche Alghero, in un gioco di squadra sotto la regia indiscutibile delle Fondazione Alghero. E non si venga a dire, e rispolverare di chi è stata la colpa di questo grande passaggio a vuoto. La colpa è di tutti, compresi quelli che hanno ruoli istituzionali in ragione dei loro incarichi. L’Assessorato al turismo, alle attività Economiche, deve dare risposte subito su cosa intenda fare nel futuro prossimo per la nostra città, per la creazione di eventi NON fine a se stessi, ma che creano un fantastico volano economico e danno alla collettività un grande momento di incontro e di svago. E’ chiedere troppo? E’ pretendere l’impossibile? Il Carnevale si organizza un anno prima.