L’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana è la prima in Italia ad avviare il percorso
di ricollocamento del materiale asportato nei litorali e sequestrato dall’Agenzia delle Dogane.
Questa mattina l’illustrazione dei primi dati e l’annuncio di nuove iniziative alla presenza del
Presidente del Parco Tilloca e del Direttore dell’Agenzia Dogane Chiara
Entra nel vivo il protocollo d’intesa siglato a dicembre scorso fra l’Agenzia delle Dogane e
Monopoli e il Parco naturale regionale di Porto Conte e Area marina protetta Capo Caccia -Isola
Piana. Nello specifico saranno proprio i parchi algheresi i primi in Italia ad avviare un percorso di
ricollocamento della sabbia, conchiglie e ciottoli depredati dai litorali della Sardegna e recuperati
dai funzionari dall’Agenzia delle Dogane durante le attività controllo negli scali aeroportuali e
portuali dell’isola. Questa mattina, nella sede del Parco di Porto Conte, sono stati illustrati i dettagli
delle prime attività che verranno messe in campo e i risultati dei sequestri realizzati nell’aeroporto
di Alghero e i conseguenti riposizionamenti. “Siamo veramente soddisfatti di portare avanti come
protagonisti questa importante iniziativa dai rilevanti e tangibili riscontri dal punto di vista della
tutela ambientale e naturalistica del nostro territorio”; così ha commentato il Presidente
dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca durante la presentazione dei risultati
insieme al Direttore dell’Agenzia delle Dogane per la Sardegna Roberto Chiara e dal Direttore di
Sassari Luca Cancelliere. “Nel corso delle ultime due stagioni estive abbiamo sequestrato quasi
300 kg di materiale-ha precisato il dirigente Chiara- da Cala Luna fino al Lido di Alghero. E tra i
materiali figurano non solo sabbie, ma anche ciottoli conchiglie e persino grossi massi di granito”.
La sanzione per chi viene colto a portare via dall’Isola granelli di sabbia, ciottoli e quant’altro
rappresenti l’unicità naturalistica dell’Isola arriva fino a 3mila euro. “La nostra azione non è solo
volta a reprimere, ma anche ad attuare un percorso di sensibilizzazione che si innesta al progetto
già avviato dall’ADM dal titolo “La Sardegna portala nel cuore” di cui sono stati testimonial anche
Gianfranco Zola e Geppi Cucciari”, ha aggiunto il Direttore Chiara. Assieme agli sforzi
dell’agenzia delle dogane ora si unirà anche il Parco di Porto Conte con il suo centro di
educazione ambientale che al coinvolgerà le scuole con le quali organizzerà i primi ricollocamenti
nel litorale di Alghero che saranno realizzati entro la primavera, mentre, sempre nel medesimo
solco, ma con l’Università di Sassari, oltre che attivare azioni utili ad evitare tali tali furti, si
attueranno gli studi e analisi per risalire all’origine del materiale sequestrato al fine di riposizionare
nel luogo di origine. Non solo, sono in programma sempre altre azioni di sensibilizzazione nei
porti e aeroporti con il coinvolgimento delle scuole al fine di informare i viaggiatori e turisti
sull’importanza di non asportare nulla dai luoghi naturali. “Il Parco di Porto Conte e l’Area Marina
Protetta Capo Caccia Isola Piana- ha concluso il presidente Tilloca- assumeranno il ruolo di
coordinamento e di interfaccia con le altre area marine protette sarde e parchi nazionali e regionali
oltre che con i comuni al fine di ripristinare nei luoghi di origine tutte le sabbie
asportate”. Nonostante l’assenza per impegni istituzionali, l’assessore Montis e il presidente della
commissione ambiente Mulas “plaudono all’iniziativa di valenza nazionale che ancora una volta
mette in risalto il grande lavoro che sta realizzando l’attuale Presidente, Consiglio Direttivo e
Direzione, oltre che del personale, del Parco e Amp”