Siamo a Fertilia, lungomare Rovigno, qui, c’è un immobile della Regione, una palazzina a due piani. Al piano terra una unità immobiliare era occupato da una donna di Alghero madre di una figlia di 9 anni, quasi da un anno. Ieri mattina lo sgombero dell’immobile occupato abusivamente. Dopo una lunga trattativa, e una grande professionalità da parte di uomini della Polizia Municipale, e dei servizi sociali . Sul posto l’attenzione dei passanti è stata calamitata per la presenza contemporanea di Polizia Municipale, della Polizia di Stato, Vigili de Fuoco e una ambulanza del 118. Lo sgombero dell’immobile però è avvenuto senza incidenti, solo una lunga e paziente trattativa atta a dissuadere una donna disperata che ha accettato di essere ospitata in un B&B ad Alghero. Un caso molto complicato, reso ancor più complesso da una precarietà lavorativa.
Ancor più surreale è stato poter sentire i momenti della trattativa, fra operatori delle Forze dell’Ordine e Servizi, che interloquiscono con la donna che registra tutto in una diretta Fb. Una prova testimoniale che certifica la correttezza degli operatori costretti a ottemperare a un Ordine di Servizio, con uno smartphone puntato addosso che in video trasmette su Fb la diretta dell’evento. Che sia giusto o sbagliato non ci vuole molto a capirlo, ma è il caso che, da riservato e molto sensibile, diventa di dominio pubblico e in un social con centinaia di visualizzazioni.
E in tutta evidenza testimonia il disagio che si prova in una situazione emergenziale.
L’emergenza abitativa ad Alghero non è una invenzione. E questa donna è anch’essa vittima di tale emergenza. Vorrebbe anche trovare una casa in affitto, secondo le sue possibilità, ma non ce ne sono, o meglio, quelle che risultano sfitte hanno la fila di pretendenti, mentre e altre, nella stragrande maggioranza aspettano l’Estate, e i turisti che le richiedono. E diventa problematico persino commentare una tale situazione dove il protagonista principale è uno solo: la disperazione.
“Alghero è una citta per ricchi” si dice da tempo e forse non si ha torto, se si ha il coraggio di guardare in faccia una realtà che si basa solo sui numeri e date.
E le domande sono quelle scontate: può una città non pensare di creare le condizioni perché la casa sia non un miraggio ma una aspirazione? I terreni per la Legge 167, dove le persone si possono associare accendere mutui e farsi la casa economica e popolare, sono scomparsi dai radar.
Ora ci sono gli accordi intercorsi con AREA, l’Agenzia regionale per l’Emergenza Abitativa, iniziati nientemeno che nel 2010, quando Sindaco era Marco Tedde, che aveva consegnato due terreni all’Area, l’Agenzia regionale per l’edili zia abitativa, l’ex Iacp, per la realizzazione di 40 alloggi (allora), oggi saranno 20.
Proprio sul progetto di realizzazione degli alloggi nella zona di Caragol, dopo oltre tredici anni di attesa oggi c’è un progetto esecutivo e , grazie alla delibera della Giunta regionale n. 26/47 del 11 agosto, anche dei finanziamenti necessari, 1,6 milioni, da sommare ai fondi stanziati di 1,7 milioni. Così come proposto dall’Amministrazione, in accordo con l’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, la quota di risorse aggiuntive è stata individuata con la rimodulazione di un finanziamento di 3,6 milioni a favore del Comune di Alghero per la ricerca di altri immobili sul mercato.
Non sarà la soluzione ma sicuramente sarà una boccata di ossigeno che darà risposte agli aventi diritto in graduatoria, che avranno casa pagando un canone di affitto. Perché l’emergenza abitativa è un problema ultra decennale ad Alghero, e se ne parla sempre con grande attenzione in concomitanza di fatti di cronaca come quello di ieri.
Nel mentre non si spengono gli echi di quelle parole scambiate sull’uscio di una porta socchiusa dove nella trattativa fra forze dell’ordine e occupante, viene citato persino il Comune di Olmedo, come luogo in cui poter cercare per la sfortunata mamma un tetto sicuro per la figlia. Bimba che nel mentre frequenta la scuola a Fertilia, e diventa un problema il trasporto quotidiano da Alghero nella Borgata. Una soluzione di un problema ne ha creato un altro, per adesso..