“Ringrazio tutti quanti, oggi è una giornata storica, perchè è arrivato l’accordo tra Parco Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana e pescatori che in quell’area operano.
Sono le affermazioni iniziali del presidente della V^ Commissione Cristian Mulas, che nella sala del Quarter ha convocato la commissari, i pescatori, il Direttore del Parco Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana Mariano Mariani, l’assessore Andrea Montis.
“Ringrazia il Direttore del Parco, puntualizzando che è un risultato ottenuto dopo un anno di lotte, interlocuzioni e talvolta frizioni al limite della rottura. Un’operazione che ha messo d’accordo pescatori e management del Parco. Dove i pescatori rivendicavano la loro richiesta che è stata accolta dopo lunghe interlocuzioni. Un percorso che ha avuto tante problematiche, scontri sebbene fisiologici, perchè c’erano persone che rivendicavano i loro diritti, dall’altra parte il Parco che voleva far rispettare le regole, che gli impedivano di avere le mani libere, ma grazie alla Dirigenza e al buon senso da ambo le parti, ci siamo dati oggi appuntamento qui, per dare corpo alle promesse prese e oggi la matassa imbrogliata sino a pochi giorni fa, la spiegheremo con una stretta di mano”, conclude la prefazione ai lavori Mulas.
Era da tanto tempo che non si vedeva un consesso politico, risolto con scambi di belle parole e attestati di stima, fra tutti gli attori in campo: Politica, Direzione del Parco pescatori. La manifestazione all’esterno del Parco in quel freddo 27 Gennai 2022 sembra roba di un secolo fa, invece è la pietra miliare di un percorso di rivendicazione di lavoratori che, dalla “protezione del mare” avevano preso coscienza ne sarebbero usciti impoveriti nel reddito (LEGGI). Ed è persino l’inizio in cui uno spicchio di politica si prende a cuore la vicenda e cerca di guidare i pescatori in un percorso fatto di promesse, impegni e tanta pazienza.
Oggi si raccolgono i frutti, ed è giusto, eticamente corretto dare a ognuno la dovuta considerazione. La politica si prende la propria parte, i pescatori ringraziano, dopo essere arrivati stremati alla sottoscrizione di un impegno-protocollo d’intesa, e soprattutto il Direttore Mariano Mariani dopo aver vissuto momenti di altissima tensione, dove persino lo scontro fisico è stato evitato per un pelo, si è tuffato a capofitto nella problematica, davvero complessa, e ha cercato e trovato una soluzione che seppur non perfetta, è il massimo del risultato consentito. Oggi il Direttore del Parco incassa unanimemente parole di elogio per quanto avvenuto, che restituisce un momento di unità trasversale fra politica, lavoratori della piccola pesca e comunità. Questo è un grande risultato, e Alghero, ancora una volta riesce a mettere una pietra miliare su un tema di grande rilevanza e impatto emotivo, dove le persone che lavorano, oggi pescatori, per tutelare ambiente e habitat non devono cedere, ma devono essere ristorate.
L’Assessore Andrea Montis è stato schietto: non è stato un percorso facile, ricordo che la vera svolta è avvenuta quando ad Alghero si presentò l’ex Assessora all’ agricoltura Gabriella Murgia, che assunse impegni che alla luce di quanto è avvenuto, ha rispettato e onorato. Chiesi di far arrivare le risorse per i ristori, sostiene Andrea Montis, e questo è accaduto, nei modi e nei tempi tipiche delle macchine amministrative. E Andrea Montis trova persino le parole per ringraziare Paola Deiana l’ex Deputata Algherese che in parlamento si è battuta tanto per la “Legge salva mare”
Ma è il Direttore del Parco AMP Mariano Mariani che si prende tutto il tempo necessario per spiegare ai commissari quanto avvenuto, e la sensazione che se ne trae è che un uomo talvolta lasciato solo ad Amministrare partite complicate, può sbagliare, ma la perseveranza di inseguire un obiettivo, affiancato dalla politica e dialogando con tutti, anche aspramente, lo hanno ripagato abbondantemente per gli sforzi profusi.
“In quest’anno di lavoro – afferma il Direttore – sono state fatte tante riunioni di commissione, per la definizione dei punti dell’accordo, ricordo la presenza congiunta di due assessori, Montis e Vaccaro, che hanno partecipato alle riunioni e hanno ascoltato più volte i rappresentanti della pesca . Questo lavoro che è stato articolato e complesso, oggi è un punto di arrivo, qui partiamo per un nuovo rapporto e una nuova collaborazione costruttiva tra il Parco e l’Area Marina e la piccola pesca. E’ il punto di arrivo di un ragionamento complesso. Il punto di snodo è stato il recepimento da parte del consiglio regionale della Sardegna, un punto chiave che io mi auguro possa essere esteso alle altre aree marine protette. Al momento il Consiglio Regionale è voluto intervenire soltanto sull’Area Marina Di Capo Caccia Isola Piana , il concetto che è passato è molto importante: le politiche ambientali , le politiche di gestione delle aree marine protette, spesso comportano da parte degli enti marini gestori, delle decisioni che per tutelare la salvaguardia e l’ambiente, presuppongono un intervento in servizio di fermo biologico, per consentire ad importanti specie marine di rigenerarsi.
Ma è un percorso che si fa nell’interesse non solo dell’ambiente ma anche soprattutto dei pescatori della piccola pesca e di questo, nel medio lungo periodo, ne trarranno un vantaggio. Oggi è passato un concetto fondamentale: se si deve intervenire per esigenze di tutele a salvaguardia del mare delle aree protette, e questi interventi comportano delle conseguenze di minor reddito per i pescatori, e necessario che le istituzioni tengano conto di questo fatto e possono intervenire con delle forme di integrazione del reddito a favore della piccola pesca.
Questo è già successo a proposito del riccio di mare, una risorsa fortemente a rischio estinzione.
Il collegamento tra tutela e conseguenze per la pesca, con l’ esigenza di stanziare risorse, pare sia stato correttamente recepito dal Consiglio Regionale, i rappresentanti del territorio, il presidente Michele Pais e lo stesso consigliere di maggioranza Marco Tedde, sono intervenuti a sostenere questa ipotesi nell’emendamento approvato dal consiglio regionale, e grazie a queste risorse oggi si può fare un ragionamento di medio periodo con i rappresentanti della pesca locale.
Oggi Siamo passati ad una interruzione della pesca per sei mesi nel periodo invernale per il solo attrezzo nassa, perché dal nostro punto di vista è quello che crea maggior problematica soprattutto alla specie del polpo.
E’ un Direttore che capisce di aver iniziato un percorso che potrebbe essere un modello esportabile, Alghero diventa apripista e un caso di studio e analisi.
Mimmo Pirisi il Consigliere Dem che dalla prima ora mai ha abbandonato i pescatori ha affermato: tutti per centrare il risultato ci hanno messo un pezzettino, non solo le persone che oggi sono qui in sala, ma anche altre hanno dato loro contributo per risolvere un problema che all’inizio non era partito col piede giusto, perché si dava per scontato che la chiusura non avrebbe creato problemi a chi in realtà viveva e vive del lavoro in quelle aree. Si è cercato quindi di recuperare alla falsa partenza restituendo dignità alle associazioni, ai movimenti e ai gruppi di persone che si sono costituite, e non era scontato. Questo ha dato la possibilità di aprire un confronto chiaro, dove si ribadiscono alcuni concetti, come quello che se si si chiude mare a quelle attività che lavorano, bisogna trovare il modo per poterli sostenere, perché ci sono famiglie e imprese, e sono nostri concittadini che vivono di pesca e portano avanti la tradizione di Alghero, la più antica della nostra città” .
Mariantonietta Alivesi la consigliere del M5S ha affermato: siamo arrivati ad ottenere un risultato per una categoria abbastanza chiusa. Nel momento in cui queste problematiche sono state portate all’attenzione della collettività, questa ha risposto, con il ruolo essenziale della stampa sul tema fatto di informazioni per tutti. Sicuramente i consiglieri sono stati attenti nel momento in cui si è palesato il problema, ma c’era bisogno di arrivare dopo tanto?
Anche Valdo Di Nolfo ha speso parole di elogio per quanto le parti hanno saputo fare.
L’accordo :
i pescatori interessati dal fermo biologico dell’Area Marina Protetta si dovranno occupare di diverse attività all’interno dell’area è prevista la raccolta rifiuti, monitoraggio, formazione, educazione ambientale e organizzazione di eventi per valorizzare il pescato dell’area protetta. Il fermo totale riguarda la pesca con le nasse, nel primo settembre al 28 febbraio, mentre è possibile la pesca con reti, palamiti e fiocina.
A fine mese di Febbraio tutti gli operatori potranno nuovamente pescare a Porto Conte all’interno dell’Area Marina Protetta. Pesca possibile sino a tutto agosto 2023 e poi, dal primo settembre, ancora interdetta la pesca con le nasse.
Dal 2024 si potrà valutare il ritorno all’uso delle nasse , dopo lo studio approfondito del fermo e conseguente monitoraggio
Nel Video di seguito i lavori completi della V^ Commissione e l’accordo sigellato in aula.
la foto di copertina la stretta di mano fra Direttore del Parco e pescatori