Ricordate tutte le diatribe che i Comitati di Quartiere si portano dietro? Tutte quelle polemiche legate alla riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale, del fatto che ognuno si sia dotato di un proprio Statuto, e che si possa far valere all’interno della propria giurisdizione?
Non solo, persino l’area geografica di appartenenza talvolta viene messa in discussione. Tutto questo, così a grandi linee trattato, fra poco potrebbe essere oggetto di regolamentazione. Risulta infatti che tutti i capigruppo abbiano accettato di portare in consiglio comunale l’argomento, finalizzato all’approvazione di un regolamento uguale, unico per tutti i Comitati di Quartiere e di Borgata di Alghero.
Non più quindi diversificazioni, statuti ritagliati a misura, quello che per l’assessore Andrea Montis un paio di anni fa era un auspicio, rischia seriamente di diventare un punto qualificante della sua amministrazione da Assessore.
Ad oggi non è dato sapere su quali basi si cominci la discussione, ma aver appreso che da parte di tutti i capi gruppi consiliari c’è la volontà di mettere ordine a questa mezza giungla tutta nostrana, non può che essere accolto con soddisfazione da parte di tutti.
Il riconoscimento istituzionale, l’autorevolezza dei Comitati di Quartiere e di Borgata, passa per delle regole unitarie che devono essere osservate da tutti. E sarà il punto di partenza per mettere all’angolo per sempre le delegittimazioni.
Persino la nostra intervista di oltre un anno fa va riletta e pesata meglio, quando Andrea Montis affermò : Riconosco la necessità, su cui mi auguro possa aprirsi un dibattito politico, di riconoscere e regolamentare i comitati di quartiere e di borgata, così che possano avere totale riconoscimento e legittimità anche grazie ad un apposito regolamento che ponga tutti sullo stesso piano nello svolgimento partecipativo/consultivo e di proposta quale strumento democratico, ben diverso da quello di chi ha ruolo amministrativo e che diversamente sarebbe solo il caos”.
E la riproponiamo l’intervista, attuale ora più che mai, premonitrice di sicuro, vista con largo anticipo un esigenza che ora prende corpo.