L’uscita di Enrico Daga che ha cercato di smorzare l’entusiasmo, dando Una personale riflessione fuori dal coro sul capodanno ad Alghero e dintorni per ritornare con i piedi per terra, come intuibile ha diviso. Tanti i commenti, taluni persino di spessore, altri che si sono fermati sulla parte epidermica del tema.
Un tema che appassiona, da anni, e che ha un seguito fra chi vorrebbe che i ritorni sulla città, a fronte di robusti investimenti, sia certificato. Un tema atavico, che ha al centro un assioma chiaro: per ogni euro investito, tre devono tornare sul territorio spalmati. E’ un tentativo di argomentare che c’è poco di “essere tronfi” perchè un evento di quella portata con un artista di quel calibro, Lezza e Max Pezzali, era garantito muovessero tanta gente, non altrettanto si può dire sull’indotto generato dalle serata di fine anno ad Alghero, per concludere che non si dovrebbe gridare al miracolo (LEGGI).
I commenti del Daga pensiero spaziano dalle ovvietà ideologiche, al qualunquismo, ma hanno il pregio di aver aperto un dibattito, serio e partecipato, che non è cosa che passa in secondo piano.
E che la posizione di Daga meriti una risposta, trova in Andrea Delogu, il deus ex machina dell’evento, l’attuale Presidente della Fondazione Alghero, una persona che accetta di parlarne senza toni fuori dalle righe. Delogu percorre velocemente gli obiettivi della Fondazione Alghero, che ha nella promozione della città la sua mission istituzionale. Tutto quello che si fa in città, deve promuovere, deve proiettare il marchio Alghero fuori dalle cinta murarie e lanciarlo oltremare, ed attrarre.
Ed ecco in sintesi cosa dichiara Andrea Delogu, dove fra tutte le considerazioni, ci sono numeri da fissare, 600 mila Euro di investimento, 6 milioni di ritorno sul territorio. Cifre spese e ritorni per la città.
“Investire questa somma è servita per rilanciare ulteriormente l’immagine di Alghero come capitale degli eventi – afferma Andrea Delogu – Quindi un veicolo promozionale non di poco. Questo ci ha permesso non solo di stare sulle prime pagine di tutti giornali regionali, ma di entrare persino dentro il Tg1 della RAI e su Canale5 ammiraglia della rete Mediaset. Questo è stato un buon risultato, non è una cosa da poco. Quindi si è investito in promozione.
Con 600.000 €uro investiti – prosegue Andrea Delogu – c’è stato un ritorno per gli operatori che hanno creduto nel Capodanno e hanno puntato sul fatto che Alghero si riempisse di gente. Questi operatori hanno avuto un ritorno, un effetto leva, di 10 volte tanto, perché hanno incassato almeno 6 milioni di euro in quei in quei quattro giorni di eventi ad Alghero”.
Un investimento che genera un ritorno dieci volte tanto, ha bisogno di inviti alla replica pressanti. Chi ha scommesso sulla riuscita del Capodanno è stato abbondantemente ripagato. Se si parla con chi era aperto e operativo, il termine usato sovente è sold out.
Enrico Daga ha parlato delle problematiche legate all’assenza di voli in aeroporto, anche su questo Andrea Delogu non glissa ma usa il fioretto:
“il problema degli aerei non è certo un problema che può risolvere ne’ il comune di Alghero, ne’ la Fondazione.Pprobabilmente visti gli ultimi sviluppi neanche la regione da sola, ma si dovrebbero mettere a fianco anche quelli di F2i, cioè la società di gestione dell’Aeroporto, che Enrico ha tanto magnificato, giustamente, raggiungo. Ma adesso non può dire non ci sono voli, e dare la colpa a chi? al Comune? alla Fondazione a se stesso?
Altro non ho da dire, conclude Andrea Delogu, Enrico Daga è stato il primo a non crederci”
Insomma un ribaltamento totale del Daga pensiero, e si capisce persino che Andrea Delogu ha un profondo rispetto per un imprenditore, ancorchè politico, al quale lo lega persino una conoscenza personale datata da anni, ma non vuole alcuna polemica, non serve, “tutto finisce qui” afferma alla fine.