Sono diventati una spina nel fianco per il Parco di Porto Conte e ora anche per l’Amministrazione. I cinque (5) pescatori si sono riuniti in un comitato “Gigarellu”, e non perdono occasione per sollevare il loro problema. Stampa e Tv hanno dato a loro ampio risalto, da tempo, ma la situazione non si sblocca. L’Area Marina Protetta, rimarrà chiusa per sei mesi, e in questi sei mesi per loro, la pesca ” al solito posto” è impossibile. Uomini che hanno famiglie e figli, si trovano a chiedere alle istituzioni aiuto, e diventa persino complicato destinare a queste persone ristori mirati. Se ad Alghero arriveranno i ristori ( come promesso da tutti), sarà la marineria algherese che potrà accedervi, non solo cinque pescatori. Si comprende quanto sia complicato tutto, ecco perchè questi pescatori vanno sentiti, e sopratutto si devono ascoltare le loro proposte, se percorribili. Sarà pure vero che sono cinque e disperati, ma fosse uno solamente, non può essere lasciato solo, oggi, in un momento socio-economico durissmo per tutti.
Ed ecco il loro Comunicato stampa:
“Il comitato CIGARELLU formato dalle 5 unità da pesca chiede udienza all’amministrazione comunale di Alghero in riferimento alla chiusura della pesca professionale, la chiusura effettuata dalla direzione del parco sta causando delle problematiche finanziarie alle 5 unità della piccola pesca, da 40 anni operanti all’interno dell’area del PORTO DI PORTO CONTE, per secoli le imbarcazioni dei pescatori ALGHERESI hanno mantenuto le famiglie, in un momento di recessione si trovano di punto in bianco senza lavoro. La richiesta in coro all’amministrazione è da parte dei famigliari, nel chiedere la riapertura della pesca alle 5 licenze regolarmente iscritte nel comparto della piccola pesca, signori amministratori vogliamo ricordarvi che Alghero con la sua identità per secoli ha mantenuto alta la sua immagine anche in riferimento al detto Riviera del Corallo, ed oggi A CASA NOSTRA ci troviamo chi non vuole ascoltare le nostre problematiche, per questo motivo abbiamo dovuto far intervenire gli organi di stampa, ed agli organi di stampa consegnamo questa missiva affinché arrivi a voi amministratori”. Chiude il Comitato CIGARELLU chiamandoci a una responsabilità che va oltre l’informazione. Di colpo diventiamo un tramite, uno strumento di comunicazione-pressione, un ruolo che francamente non vogliamo, perchè va oltre la nostra missione.